2025-10-26
Contrappasso Jaki: da evasore a educatore
John Elkann (Getty Images)
John Elkann, nipote dell’Avvocato, sconterà dieci mesi ai servizi sociali. E darà lezioni di «cittadinanza attiva» ai giovani, nonostante l’accusa di aver frodato il Fisco e la madre, truccando il testamento di famiglia. Dal «Corriere» soltanto elogi.A chi affidereste l’incarico di insegnare l’educazione civica a ragazzi in situazione di «vulnerabilità» e a rischio di «dispersione scolastica»? A un assistente sociale con esperienza nelle comunità di giovani provenienti da famiglie in condizioni di disagio e fragilità? Oppure a un miliardario già accusato di aver evaso le tasse per centinaia di milioni, oltre che di aver truccato il testamento del nonno per fregare la madre, alla quale sarebbero purestati sottratti, facendoli sparire, quadri di valore così da evitare che facessero parte del patrimonio lasciato in eredità? Per quanto vi possa stupire, la risposta giusta è la seconda. John Elkann, nipote di Gianni Agnelli, dopo aver versato all’Agenzia delle Entrate 183 milioni per il mancato pagamento della tassa di successione, uscirà dall’inchiesta della Procura di Torino che lo vedeva indagato per truffa ai danni dello Stato facendo il docente e il tutor per i centri salesiani. A ospitarlo sarà l’ufficio pastorale giovanile «Maria Ausiliatrice», ci ha informato ieri il Corriere della Sera. La «messa in prova», con cui il presidente di Stellantis chiuderà i conti con la giustizia dovrà «ovviamente» tener conto delle esigenze lavorative e famigliari dell’imprenditore. E da quel che si capisce, la «pena» ai servizi sociali sarà scontata con flessibilità, con una settimana lavorativa cortissima, ovvero 30 ore settimanali da trascorrere «progettando e pianificando» modelli educativo-formativo per i giovani. Un incarico che, ci informa sempre il Corriere, avrà una natura pre-professionale, e cioè credo voglia dire che non offrirà alcuno sbocco ai ragazzi che lo seguiranno. Tuttavia, a questi studenti sarà offerta anche la possibilità di seguire altri corsi di formazione organizzati dalle associazioni dei salesiani dove, in qualità di tutor, l’erede di casa Agnelli si impegnerà ad aiutare i ragazzi nell’orientamento scolastico e professionale, «spiegando loro le competenze trasversali per crescere nel mondo del lavoro, educandoli alla cittadinanza attiva nella propria comunità». Ecco, è proprio questo l’aspetto che colpisce di più. Secondo il quotidiano di via Solferino al fascicolo con cui si è consentito l’affidamento ai servizi sociali del nipote dell’Avvocato sarebbe allegato «l’ampio curriculum professionale dell’amministratore delegato di Exor e sarebbero ricordati tutti gli incarichi societari che riveste nelle aziende del gruppo e in enti benefici e culturali, esperienze che metterà a disposizione dei giovani». Ora non è chiaro se tra i titoli di merito ci sia anche l’accusa di aver evaso centinaia di milioni di euro e di aver saldato il debito con l’agenzia delle Entrate con un assegno dell’importo di 183 milioni. Né si fa menzione alla questione dell’eredità della nonna, e alle manovre per farla ricadere sotto la più favorevole legislazione svizzera, argomento su cui, a leggere le carte della Procura, il presidente di Stellantis sembrerebbe piuttosto preparato. A ogni buon conto, sarà interessante ascoltare la lezione di John Elkann quando, parlando di cittadinanza attiva, dovrà spiegare ai ragazzi l’articolo 53 della Costituzione, quello in cui si sostiene che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva e che il sistema tributario è uniformato a criteri di progressività, ovvero chi più guadagna più tasse deve pagare. E a proposito di cose stuzzicanti, certo sarebbe interessante capire perché il Corriere abbia messo la notizia di Elkann a pagina 25, in un taglio basso sotto alla vendita di casa Vianello, e per di più senza alcun commento. E dire che, a proposito di tasse, il quotidiano di via Solferino non perde occasione di tirare le orecchie a Jannik Sinner, colpevole di avere la residenza fiscale a Montecarlo. Il campione di tennis che vive all’estero da anni, pur essendo in regola con il Fisco, è l’ossessione di Aldo Cazzullo, vicedirettore ad personam, che lo rimbrotta ogni volta nella rubrica delle lettera. Chissà se lo farà anche con il nipote dell’Avvocato, che non solo ha portato da tempo la sede della sua azienda in Olanda, ma secondo la Procura avrebbe frodato lo Stato, «patteggiando» poi un «mini» risarcimento di 183 milioni cui aggiungere dieci mesi di servizi sociali. Cazzullo la scriverà una letterina all’editore di Repubblica e della Stampa? Ah, saperlo…
Il segretario della Uil Pierpaolo Bombardieri (Ansa)
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