2020-05-22
Zingaretti anche oggi resta senza rimborsi
Dopo quelli per le assicurazioni, scadono pure i termini per i risarcimenti da parte dei fornitori: su 13,5 milioni ne sono arrivati appena 1,7. Il governatore però si lancia in proclami sui dispositivi di protezione: «Devono diventare un oggetto di moda». I giorni passano ma la Regione Lazio continua ad aspettare i 14 milioni di euro che la società Seguros Dhi-Atlas avrebbe dovuto versare entro lo scorso 15 maggio. Somma di denaro che l'azienda dominicana con sede a Londra, avrebbe dovuto già ridare, visto che lo scorso «1 maggio è stato avviato l'iter di escussione delle polizze», come dichiarato dal presidente Nicola Zingaretti. Peccato che il giorno stesso in Regione era stata protocollata la riposta dell'Ivass che avvisava sulla falsità delle garanzie fideiussorie. Dunque ad oltre due settimane dall'avvio della pratica la società diretta da Andrea Battaglia Monterisi, imputato in un processo di camorra a Benevento, non ha versato un euro. Circostanza che ci viene confermata dal portavoce del segretario Pd. Ma c'è di più perché la regione Lazio non ha ancora denunciato Seguros Dhi-Atlas; ha preferito informare sull'attuale situazione la Procura della Repubblica e promuovere un decreto ingiuntivo. Quindi sul caso polizze farlocche sembrerebbe che in Lazio si navighi in alto mare, per di più in tempesta. Non va tanto meglio sull'altro fronte aperto, quello stabilito dal piano di rientro concordato da Eco Tech srl. Ad oggi, ultimo giorno utile per la restituzione, dei 13 milioni e mezzo che la ditta di Frascati e i suoi sub fornitori devono riconsegnare, ne sono sono stati restituiti solo un 1 milione e 746.000. Per i più smemorati, i sub fornitori di Eco Tech sono la Giosar ltd e la Exor Sa ltd. La prima guidata da Stefania Cazzaro che si sarebbe dovuta occupare della distribuzione delle mascherine, e secondo quanto pattuito deve restituire in un'unica soluzione 4.740.000 euro. Abbiamo contattato l'avvocato di Giosar, Massimiliano Usiello. Il quale nella breve conversazione ha ripetuto a sfinimento: «Non si permetta più di chiamarmi». Per comprendere meglio la situazione abbiamo sentito anche uno dei due legali di Eco Tech srl, Giorgio Quadri: «Giosar è stata la prima a contattarmi. Però adesso non ho loro notizie dal 15 maggio». Pausa. «Mi voglio fidare, aspetteremo ancora un po', poi non ci fideremo più». Come è inevitabile che sia, perché al momento promesse a parte Giosar non ha bonificato nulla. Il discorso invece sarebbe diverso per quanto riguarda Exor Sa. Dopo avere retrocesso il primo milione, dalla Regione sono in attesa di 3,5 milioni di euro. «Con Exor», ci riferisce il legale Giorgio Quadri, «la situazione è diversa. Abbiamo sottoscritto un atto al quale è seguito un bonifico corposo (il primo da 1 milione di euro, ndr). Due giorni fa ho sentito il loro avvocato il quale mi ha riferito che il suo cliente avrebbe avuto la disponibilità in questi giorni. Oggi dovremmo chiudere tutto, con il saldo totale (3,5 milioni di euro, ndr)». Anche il tono di voce dell'avvocato appare più disteso. Va da sé che il completamento o meno del piano di rientro potrebbe influenzare la prosecuzione dell'indagine aperta dalla Procura di Roma, dove al momento sono indagati per inadempimento in pubbliche forniture Anna Perna e Sergio Mondin. I quali secondo l'avvocato Cesare Gai: «Si sono messi a disposizione del pm fin dal primo e presentato un memoriale con 66 documenti». E soprattutto: «Non siamo mai stati interrogati». «Con quello che abbiamo fornito noi», conclude Cesare Gai, «si palesa un atteggiamento che non è caratterizzato dal dolo. L'evidenza è che questi soldi devono rientrare alla Regione». Sulla correttezza di questa affermazione non ci possono essere dubbi. Non si può certo dire lo stesso di quanto detto dal presiedente Nicola Zingaretti, che durante una conferenza stampa assieme all'assessore alla Sanità Alessio D'Amato per presentare i primi risultati della campagna di test seriologici per il coronavirus, è tornato a rivolgersi direttamente ai cittadini. «Alle ragazze e ai ragazzi che possono tornare a frequentare i locali la sera, dico: “Pensate a voi stessi, ai vostri genitori, ai vostri nonni, perché potete essere vettori del virus. Per questo mi auguro che la mascherina, oltre ad essere una protezione, diventi la moda dell'estate"». Per cui un indispensabile strumento per la salute di tutti guadagna il titolo di gadget dell'estate. Ma non è finita: «Le mascherine le dobbiamo tenere fino al vaccino». Così passa anche il messaggio che una volta scoperto il vaccino tutti i problemi legati al Covid-19 d'incanto spariranno. Eppure le sorprese, negative, di Nicola Zingaretti sembrano destinate a non avere fine. Con il suo ultimo decreto presidenziale ha nominato Carmelo Tulumello (capo della Protezione civile regionale, con evidenti responsabilità nel Maschierina Gate) «soggetto delegato per la gestione e l'utilizzo dei fondi in contabilità speciale previsti dall'Ordinanza del Capo della Protezione Civile n. 639 del 25 febbraio 2020, destinati per quanto di competenza alla Regione Lazio». Ecco un altro bel messaggio, chi sbaglia non paga. Anzi gli vengono affidati nuovi incarichi e nuovi poteri. Viene da chiedersi: il Mascherina Gate ha insegnato qualcosa alla maggioranza che guida il Lazio? Sembrerebbe proprio di no a giudicare dall'interrogazione presentata dal capo gruppo della Lega, Orlando Tripodi. Tema dell'atto, il ritardo nella fornitura di Dpi ad opera di cinque società: Wisdom Glory Holdings, Internazionale Biolife srl, Worldwide Luxury srl, European Network Tlc srl e Pio Macarra srl.