2024-09-08
Zelensky annuncia un piano di pace: «Lo condividerò con gli Stati Uniti»
Volodymyr Zelensky e Giorgia Meloni (Ansa)
Il leader ucraino auspica di presentare la road map, pronta a novembre, a Biden, Harris e Trump. Focus con Meloni su armi e cooperazione nel dopoguerra: confermata la conferenza in Italia sulla ricostruzione.Volodymyr Zelensky si è svegliato all’alba, si è allenato nella palestra di villa d’Este e poi ha aspettato l’arrivo di Giorgia Meloni al forum Thea di Cernobbio. La premier è atterrata in elicottero in riva al lago attorno alle 9 e ha subito raggiunto il presidente ucraino nella sua stanza, senza rilasciare dichiarazioni, per un incontro bilaterale durato circa 50 minuti. Poi è scesa per tenere il suo intervento al panel sulla presidenza del G7 e sul ruolo dell’Italia nello scenario globale mentre Zelensky lasciava Cernobbio. Nella nota diffusa da Palazzo Chigi viene sottolineato che Meloni nel corso del faccia a faccia riservato ha ribadito la «centralità del sostegno all’Ucraina nell’agenda della presidenza italiana del G7», il «continuo impegno a favore della legittima difesa» del Paese guidato da Zelensky «e «di una pace giusta e duratura». Particolare attenzione è stata dedicata, infine, al tema della ricostruzione, anche in vista dello svolgimento nel 2025 in Italia della prossima Ukraine Recovery Conference. I due leader, viene poi aggiunto nella nota, hanno discusso degli ultimi sviluppi della situazione sul terreno e delle più immediate necessità dell’Ucraina in vista dell’inverno e a fronte dei continui attacchi russi contro la popolazione civile e contro le infrastrutture critiche. Oltre al comunicato istituzionale, davanti alla platea del forum il presidente del Consiglio ha risposto alle domande del direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, e ha ricordato che «se saltano le regole di diritto internazionale avremo una moltiplicazione delle crisi e il caos. L’ho detto anche ai miei omologhi di Cina - ha aggiunto. «L’unica cosa che non si può fare è abbandonare l’Ucraina al suo destino. E questa è la scelta che sta attuando l’Italia e che non cambierà». Meloni ha poi ricordato: «Ho sempre detto quello che pensavo sull’Ucraina, non ho mai cambiato idea, l’Italia ha dimostrato una postura estremamente seria, chiara, determinata. Sull’Ucraina non dobbiamo mollare. Non penso che il destino dell’Ucraina sia segnato. Dobbiamo fare attenzione a non cadere nelle trappole della Russia - aggiunge -. L’invasione dell’Ucraina nasce con l’idea di una guerra lampo. Oggi, a due anni di distanza, ci rendiamo conto che quell’obiettivo è lontano anni luce. Non è una vittoria imminente della Russia, è uno stallo». Secondo il premier, infatti, il «tavolo di trattativa si crea quando c’è uno stallo tra le forze in campo, abbiamo creato quello stallo per costruire la pace». Quindi, ha riassunto Meloni, con Zelensky abbiamo discusso di come continuare a lavorare per arrivare a una pace giusta». Il presidente ucraino con un post su Telegram ha infatti ringraziato lei e il popolo italiano per il «sostegno e il lavoro congiunto per ripristinare una pace giusta». A Cernobbio Zelensky non si è confrontato solo con Meloni. Venerdì sera ha incontrato i rappresentanti di oltre 30 aziende italiane leader in vari settori per discutere della cooperazione con le imprese ucraine nonché della ricostruzione postbellica. E ieri prima di partire ha rilasciato un’intervista con i direttori di sei testate italiane, in cui ha annunciato una «road map per la pace», un piano che sarà pronto a novembre e che presenterò al presidente Biden, ai candidati Trump e Harris, e ai leader del G7 perché voglio sapere cosa ne pensano». Si tratta - ha spiegato - non solo di armi, ma anche di questioni importanti globali». Insomma, - ha concluso il presidente ucraino - parliamo di un pacchetto concreto di difesa. E se lo avremo sarà un forte deterrente per la Russia e per poter terminare la guerra alle condizioni diplomatiche».Dalle parole di Zelensky si capisce che il piano prevederà un ruolo attivo nella difesa ucraina dei partner occidentali che sia «una garanzia del cessate il fuoco». E permetta al leader di Kiev, dunque, di sedersi al tavolo e aprire le trattative diplomatiche. «Siamo più vicini alla fine della guerra rispetto alla situazione in cui ci eravamo trovati all’inizio», ha poi chiosato. Nell’intervista il presidente ucraino ha inoltre difeso l’incursione in Russia e lanciato l’allarme sulle forniture militari della Corea del Nord e dell’Iran al Cremlino. In particolare Zelensky ha spiegato che l’Ucraina è stata costretta all’operazione preventiva nella regione di Kursk poiché «l’intelligence americana e di altri Paesi occidentali ci aveva avvertito che la Federazione russa stava cercando di occupare Kharkiv e la regione di Sumy per creare una zona cuscinetto a nord dell’Ucraina. Zelensky ha poi confermato la notizia pubblicata dal Wall Street Journal della consegna, da parte di Teheran, di armamenti alla Russia, e di forniture provenienti anche dalla Corea del Nord. «Tutti i missili a lungo raggio che vengono lanciati dalla Russia hanno componentistica occidentale, pezzi di Taiwan, pezzi cinesi. Putin non ha un solo missile a lunga gittata che sia costruito interamente con componenti russi», ha sottolineato il presidente ucraino.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)