2025-07-09
I socialisti in affanno non votano contro la sfiducia a Ursula
Ursula von der Leyen (Ansa)
A sorpresa il gruppo S&D annuncia l’astensione per la mozione sulla presidente della Commissione Ue. La Lega conferma il sì.La riserva alla fine è stata sciolta. Il gruppo dei socialisti non voterà contro la mozione di sfiducia che verrà presentata domani in Europarlamento contro il presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Il gruppo S&D si asterrà dal voto perché: «La mozione di censura per la Commissione europea è stata promossa dai gruppi di estrema destra, e per questo non riceverà l’appoggio del gruppo S&D. Il gruppo non la voterà». Così il capogruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo (S&D), Iratxe García Pérez che ha precisato: «Questo non significa che siamo d’accordo al 100% con ciò che questa Commissione sta facendo. Credo che sia stato molto chiaro nel dibattito in plenaria quale sia la posizione del nostro gruppo, e la sua preoccupazione per la deriva che stanno avendo i Conservatori e il Ppe, sia nel Parlamento europeo che, in parte, nello stesso Collegio dei commissari, con la strategia che utilizza la doppia maggioranza (da una parte quella europeista, con Ppe, S&D, Liberali di Renew e spesso anche i Verdi, dall’altra la cosiddetta maggioranza “Venezuela”, con Ppe, Conservatori dell’Ecr e l’estrema destra dei Patrioti e dei Sovranisti, ndr) per cercare di trarre un maggior vantaggio per le proprie posizioni. Ribadisco ciò che ho detto: non è possibile esigere che garantiamo la stabilità delle istituzioni Ue, e d’altra parte negoziare le politiche con l’estrema destra. Il gruppo S&D non entrerà in questo gioco. Pertanto, esigiamo un cambio di rotta a ciò che ha fatto finora la cooperazione delle forze europeiste; e questo è nelle mani del Ppe». Socialisti in crisi dunque perché da una parte forse vorrebbero essere stati loro a chiedere la sfiducia a von der Leyen visto il contesto, ma non potendolo fare per ovvie ragioni di opportunità, (fanno parte della maggioranza) preferiscono prendersela più genericamente con il Ppe e quindi con il loro presidente Manfred Weber. «Sta a Weber reindirizzare i negoziati che ci sono stati negli ultimi mesi nel Parlamento europeo; e naturalmente sta alla Commissione europea e al presidente von der Leyen, raccogliere le indicazioni, le posizioni politiche, le priorità che questo gruppo ha presentato negli ultimi mesi». La conferenza stampa di García Pérez a molti è apparsa una «supercazzola» che non ha convinto tutte le anime del suo gruppo. Ci si aspettava che l’ordine di scuderia fosse votare contro la mozione, non è andata così. Tanto che il senatore del Pd Filippo Sensi in un tweet ha commentato: «Non ho alcuna simpatia per le ambiguità di von der Leyen (che, tuttavia, erano note). Ma pensare, come mi pare facciano i socialisti europei, di astenersi sulla mozione di sfiducia dei rossobruni mi parrebbe qualcosa di peggio di un errore: una cinica viltà». È tutto molto incoerente in effetti e c’è da chiedersi quanto potrà reggere un gruppo socialista che fin dall’inizio del mandato non sembra avere una linea compatta su molti argomenti. Basta ricordare Marco Tarquinio che con Cecilia Strada e altri 22 deputati socialisti votarono no alla Commissione lo scorso autunno. Oggi spiega: «Nel voto di giovedì voglio che sia chiara la mia critica severa e motivata a questa commissione, dal riarmo alle questioni ambientali. Di certo non voterò contro la mozione, ma neppure a favore per non accodarmi all’estrema destra». Tiene la linea del presidente Garcia Perez il co-presidente del gruppo della Sinistra Ue, il tedesco Martin Schirdewan: «Molti dei nostri partiti e membri del gruppo hanno regole interne che non sostengono mai le mozioni presentate dall’estrema destra. Per questo motivo la stragrande maggioranza del mio gruppo non parteciperà al voto. Nessun voto per Ursula von der Leyen e nessun voto per le agitazioni di destra». Per quanto riguarda il centrodestra andrà come ci si attendeva. Se la mozione è stata presentata proprio da un membro di Ecr, Fratelli d’Italia, che rappresenta il partito più numeroso interno al gruppo dei conservatori si asterrà dal voto. Come ha già spiegato Nicola Procaccini, co-presidente del gruppo dei Conservatori al Parlamento europeo, votare a favore diventerebbe un «regalo agli avversari» uscendo dallo schema di collaborazione che Giorgia Meloni ha avviato con Von der Leyen che le ha fatto ottenere la nomina di Raffaele Fitto e la revisione di numerosi dossier spinosi. Coerente, naturalmente, la posizione del Ppe che difende il suo commissario, con Weber che va all’attacco: «Inviterei tutti noi in questo momento, in cui abbiamo bisogno di una Commissione europea funzionante, a non continuare a giocare alcun tipo di giochino politico». Il senso è un po’ quello dettato da Procaccini. Questa mozione sarà un momento di gloria per qualcuno, per raccogliere qualche voto e mostrarsi ancora una volta duro e puro, ma è chiaro che la Commissione reggerà così com’è. Prevedibile e coerente anche la posizione della Lega, che come tutto il gruppo dei Patrioti voterà la sfiducia contro un presidente della Commissione che non ha mai voluto.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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