
Un genitore di Rapallo, dopo una dura separazione dalla moglie, vede i figli solo alla presenza degli assistenti: «Mi giudicano negativamente per via del mio orientamento politico».«Nelle relazioni dei servizi sociali si calca la mano sul fatto che io appartengo alla Lega e sul fatto che facevo recitare le preghiere serali ai miei figli. Si evidenzia pure come io, negli incontri protetti, continuassi a dire ai miei figli di pregare nonostante l'assistente sociale lo sconsigliasse». Mauro B. è un omone di 54 anni che, da un giorno all'altro, ha perso la possibilità di vedere liberamente i figli. Glieli ha portati via la moglie, Barbara S., dopo l'ennesimo litigio.«Sono volate parole antipatiche da parte mia ma anche da parte sua», spiega alla Verità. L'ex coniuge, in una denuncia per minacce, ha scritto che le avrebbe riferito «ti ammazzo», ma lui nega. Ciò che non si può negare è l'effetto che la guerra giudiziaria (Mauro l'ha controdenunciata per sottrazione di minori) ha avuto sulla famiglia. La mamma con i tre piccoli (due femmine di 13 e 11 anni, e un maschietto di 8) è andata a vivere in un'altra casa, e il papà abbandonato si è ritrovato a fronteggiare le spire della giustizia. La Procura, infatti, ha avvisato immediatamente il Tribunale dei minori di Genova che, il 23 novembre 2017, cinque mesi dopo la querela della donna, gli ha notificato un provvedimento con cui gli vieta «di avere alcun contatto» con i bambini. E questo nonostante nessuno, a suo dire, si sia preso la briga di interrogare lui o l'ex moglie. Il giudice è stato lapidario nel decreto e ha ritenuto che «i minori hanno subito il pregiudizio di essere lungamente esposti a violenza assistita, perpetrata da un padre che per sua ammissione soffre di problematiche psichiatriche e non sono stati sufficientemente protetti ad opera della madre». Mauro B. ha inutilmente provato a spiegare che, nel frattempo, aveva ricucito i rapporti con la ex tant'è che, per un paio di volte a settimana, vedeva lei e i figli in pizzeria o in gelateria. Nel dispositivo del tribunale dei minori viene contestata all'uomo anche la sua depressione, guarita però ben sei mesi prima della lite finale. «Anche il consulente tecnico d'ufficio esclude alcun pericolo per i bambini», aggiunge. È iniziato così il calvario degli incontri «protetti» con gli assistenti sociali. Prima un'ora al mese, poi tre incontri da un'ora e mezzo ciascuno. Guardato a vista, come un galeotto. Mauro si sente vittima di un abuso, e per questo ha fondato a Rapallo il comitato cittadino «Verità per Bibbiano». E ha deciso di affidarsi all'avvocato Lars Markus Hansen per chiedere l'annullamento della misura giudiziale. «Mi ritengono un estremista dal punto di vista politico e religioso. La mia ex moglie, seguendo le simpatie del suo nuovo compagno, è diventata comunista ed atea, ma questo ai servizi sociali non reca alcun disturbo. Non crea alcun disturbo ai servizi sociali nemmeno che la mia ex moglie bestemmiasse alla presenza dei bambini».La strada di una revisione è impervia ma non è impossibile, anche perché - come rivelato dal nostro giornale - in Liguria ci sono diversi episodi che mostrano ben più di un lato oscuro. «Sorgono spontanee a Genova iniziative e comitati contro quelli che paiono gravi abusi da parte della pubblica amministrazione ai danni di molti genitori», ha commentato l'avvocato Hansen. «Uomini e donne che hanno visto i loro figli sottratti in nome del principio imperante secondo cui è preferibile che i minori vivano in strutture pubbliche o siano affidati ad estranei piuttosto che vivano situazioni conflittuali nella loro famiglia di origine. Spinto all'estremo questo principio allontana già ora in alcuni casi da uno o da entrambi i genitori perfino i figli di genitori che si stanno separando. Grossi dubbi vi sono poi sulle cooperative e le strutture di accoglienza, originariamente concepite per accogliere minorenni che hanno commesso gravi reati, dove parrebbero inseriti minori senza particolari problematiche al di là del fatto contingente che i genitori stanno litigando tra loro».
Robert Redford (Getty Images)
Incastrato nel ruolo del «bellone», Robert Redford si è progressivamente distaccato da Hollywood e dai suoi conformismi. Grazie al suo festival indipendente abbiamo Tarantino.
Leone XIV (Ansa)
Nella sua prima intervista, il Papa si conferma non etichettabile: parla di disuguaglianze e cita l’esempio di Musk, ma per rimarcare come la perdita del senso della vita porti all’idolatria del denaro. E chiarisce: il sinodo non deve diventare il parlamento del clero.