2024-01-11
Vittime del vaccino in piazza: «Speranza non va archiviato»
Roberto Speranza (Getty images)
Domani le vittime degli effetti avversi saranno in piazza davanti la Procura di Roma per chiedere che il procedimento contro l’ex ministro e Nicola Magrini prosegua. A entrambi sono stati contestati i reati di omicidio, somministrazione di medicinali guasti e falso.«Verità e giustizia sono fondamentali. La verità è un bene di tutta la collettività, non ci sono sconfitti se trionfa. E poi non può esserci pace sociale senza giustizia, per questo domani dalle ore 12 alle 16 scenderemo in piazza davanti alla Procura della Repubblica di Roma, in via Golametto». Federica Angelini, fondatrice del Comitato Ascoltami che racchiude oltre 4.000 danneggiati dal vaccino contro il Covid, ha deciso che è arrivato il momento di far sentire la voce di tutte le vittime degli effetti avversi e manifestare pacificamente contro la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero Francesco Lo Voi nei confronti dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, e l’ex direttore Generale di Aifa, Nicola Magrini. Accanto a lei ci saranno gli altri firmatari (Osa Italia, Osa Polizia, l’ex senatrice Bianca Laura Granato, Sindacato finanzieri democratici) della denuncia che racchiude tutti i documenti dell’inchiesta che abbiamo pubblicato su queste pagine e andata in onda durante la trasmissione Fuori dal coro condotta da Mario Giordano. Carte interne dell’Agenzia del farmaco che sono state valutate dal pm, che prima ha iscritto nel registro degli indagati sia Speranza che Magrini, per reati gravissimi che vanno dalla somministrazione di medicinali guasti, alle false dichiarazioni fino all’omicidio, e poi ha chiesto l’archiviazione del procedimento. Eppure quei documenti interni sollevano dei dubbi importanti su come sia stata gestita l’intera campagna vaccinale e sulla pericolosità di un farmaco che è stato persino reso obbligatorio, ignorando completamente i segnali dall’allarme. Anzi, i segnali dall’allarme sono stati messi a tacere, cancellati, «taroccati» per far apparire il sistema assolutamente perfetto, anche se in realtà faceva acqua da ogni parte.Tra i primi ad intervenire in questa giornata ci saranno i legali di Ali, Avvocati liberi, che hanno curato la denuncia. Parlerà l’avvocato Roberto Martina, segretario generale di Ali, che spiegherà i punti fondamentali che hanno portato alla formulazione delle accuse.A dirigere la giornata di domani ci sarà il giornalista Andrea Zambrano de La buova bussola quotidiana, il primo ad aver intervistato Federica Angelini dopo aver letto un suo post di sfogo sui social network nell’estate del 2021. Da quel momento molto si è messo in moto e tutto quello che è stato scoperto è confluito nella denuncia del Comitato Ascoltami e dei sindacati delle forze di polizia. L’obiettivo della manifestazione quindi è di evitare che la macchina della giustizia venga fermata ben prima di avviarsi sul serio. Le indagini sono un atto preliminare utile per fare chiarezza sui molti, troppi dubbi che quelle carte interne hanno sollevato. I goffi tentativi di modificare i dati cancellando informazioni rilevanti, o modificando persino i grafici all’interno dei rapporti di sicurezza sono ormai stati resi pubblici. Adesso è arrivato il momento di avere delle risposte. Sul piccolo palco allestito per l’occasione interverrà Pasquale Valente, segretario generale nazionale del sindacato Finanzieri democratici. «Abbiamo deciso di aderire all’iniziativa - ci spiega- perché la verità che si chiede a gran voce non riguarda soltanto chi si è vaccinato contro il Covid o chi ha fatto una scelta opposta, ma riguarda tutti. E c’è solo una possibilità per raggiungere questo obiettivo: sottoporre i fatti e i documenti all’unica autorità che può essere terza in tutto questo, proprio per mandato istituzionale, ovvero l’autorità giudiziaria. Non possiamo far altro quindi di augurarci che rimanga imparziale, ben lontana da qualsiasi tipo di influenze, e che quindi possa arrivare alla decisione finale in completa autonomia». Gianluca «Drago» Salvatori, presidente di Osa Italia, il sindacato degli operatori di sicurezza associati, interverrà durante la manifestazione per far sentire la voce di tutte le forze di polizia che sono state costrette a vaccinarsi e hanno subito anche degli effetti avversi. «Dopo tutte le prove che sono state pubblicate e depositate - ci dice - se non si procederà alle indagini, non solo sarà negata la verità e la giustizia a coloro che si sono fidati dello Stato e poi sono stati completamente abbandonati, ma bisognerà anche capire il perché in uno Stato di diritto vengano negate delle risposte a tanti italiani che chiedono soltanto chiarezza. Se la realtà è stata modificata per costringere la popolazione a fare un vaccino che non «immunizzava» dal virus, è giusto che questo venga messo nero su bianco. Così come tutto il resto».Dalle 12 alle 16 ci saranno diversi interventi, uno spazio sarà dedicato anche al Comitato Salvaguardia che riunisce i parenti delle vittime di malori improvvisi. Genitori che hanno visto morire i figli davanti ai loro occhi, e che ora pretendono di sapere cosa è realmente successo. Ma non solo, interverrà anche Nadia Gatti, presidente di Condav, l’associazione che dal 2001 si batte per avere chiarezza sui danni di qualsiasi tipo di vaccinazione, soprattutto quelle pediatriche, perché, come ci spiega: «I danneggiati da vaccino esistono, sono sempre esistiti e purtroppo, sempre esisteranno. Negare gli eventi avversi da vaccino non solo è disonesto, ma è anche eticamente scorretto».A supportare le vittime di effetti avversi e le forze di polizia ci sarà anche l’associazione «Il Silenzio degli innocenti» che riunisce un gruppo di privati cittadini che ha deciso di sfilare nelle città italiane mostrando le foto di chi, dopo il vaccino, ha perso la vita. Nel loro manifesto si legge: «Non ha importanza se sono casi rari, ciò che conta è la verità. Ci siamo sentiti in dovere di fare qualcosa per contribuire ad aprire uno spiraglio nel muro di silenzio inspiegabilmente imposto dai media e dalle istituzioni sanitarie, nel timore di gettare ombre sulla campagna di vaccinazione in atto. I giovani hanno pagato il prezzo più alto, innocenti costretti a correre un rischio per loro inutile».Tutti insieme, quindi, domani faranno sentire la loro voce pacifica, per far sì che la giustizia e la verità abbiano ancora un ruolo principale in questo Paese.
Marta Cartabia (Imagoeconomica)
Sergio Mattarella con Qu Dongyu, direttore generale della FAO, in occasione della cerimonia di inaugurazione del Museo e Rete per l'Alimentazione e l'Agricoltura (MuNe) nella ricorrenza degli 80 anni della FAO (Ansa)