2023-03-06
Il virus? No, volevano debellare i loro nemici
Le indagini confermano che gli «esperti» erano in realtà degli sprovveduti. Come Ranieri Guerra (Oms) che riteneva stupido fare i tamponi. Nel frattempo, Giuseppe Conte & C. sfruttavano il caos per regolare i conti con gli avversari.Erano incompetenti. Non sapevano leggere le relazioni in inglese. E soprattutto, per paura di sbagliare e per interesse politico, non erano in grado di prendere decisioni. A leggere gli atti dell’inchiesta di Bergamo c’è da rimanere a bocca aperta. Dalle chat con cui i dirigenti del ministero della Salute si scambiavano le opinioni mentre gli italiani si ammalavano e morivano, emerge una sconvolgente realtà, ossia quella di un gruppo dirigente che non era assolutamente in grado di fronteggiare una pandemia. Sì, non so se gli accertamenti della Procura lombarda porteranno a un processo e a successive condanne. Di certo però portano a concludere che burocrati e politici per due anni ci hanno raccontato balle, nascondendo la verità sulla più letale epidemia che abbia colpito l’Italia.Leggere i giudizi sprezzanti che la sottosegretaria alla Salute (Sandra Zampa) riservava ai cosiddetti tecnici del ministero, giudicati non all’altezza dell’emergenza, alza il velo su ciò che è accaduto tra il 2020 e il 2021. Così come le parole di Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore della Sanità e portavoce del Comitato scientifico, dimostrano quanta distanza esistesse fra l’immagine pubblica propalata ogni sera in tv e la realtà quotidiana. Per non parlare poi di Ranieri Guerra, all’epoca numero due dell’Organizzazione mondiale della Sanità, il quale via sms scriveva che i fare i tamponi per accertare i contagi era «la cazzata del secolo». Sì, tre anni e molte vittime dopo, scopriamo che la nostra salute era affidata a una banda di incompetenti, i quali in tv ostentavano certezze che non erano affatto tali. Di scientifico non c’era nulla, se non la presunzione, di gran lunga al di sopra delle loro competenze.Ma peggio di costoro, di questi cosiddetti esperti, ci sono solo i politici. Oggi Roberto Speranza cerca di sgravare le proprie responsabilità dicendo di non avere avuto alcun ruolo nel mancato aggiornamento del piano pandemico. L’uomo che si vantava in un libro di aver debellato il virus e di aver promosso la ricerca fino al vaccino, ora scarica sui sottoposti. Ma ancor più grave è ciò che raccontano gli uomini intorno al ministro, i quali confidano che con l’epidemia Giuseppe Conte ha allungato la vita al proprio governo. Mentre decine di migliaia di italiani morivano, nel Palazzo si facevano calcoli politici e c’era chi conduceva una battaglia personale, cercando di regolare i conti con la parte avversa e consolidare il proprio potere. Un giudizio che squarcia il velo con cui si è cercato di nascondere la realtà. I medici affrontavano a mani nude il Covid perché la politica si era scordata di mettere in atto il piano pandemico e di acquistare i dispositivi di sicurezza e i respiratori necessari a contenere la diffusione del virus e a curare i malati. E mentre tutto ciò accadeva, i politici che avevano il compito e l’obbligo di decidere combattevano per la propria poltrona. Invece del Covid cercavano di sconfiggere gli avversari.L’inchiesta di Bergamo ci restituisce un quadro agghiacciante, di incompetenza e cinismo. Come ho detto, non so se l’indagine porterà a un processo e a condanne. Di sicuro però porta a illuminare il lato oscuro di una tragedia, dove le responsabilità politiche e di coloro che fino a ieri si definivano «la Scienza» sono molto più gravi di quanto immaginavamo. In altre parole, la storia dei tre anni passati va riscritta, perché non è stato un caso se l’Italia in Europa è stato il Paese con il maggior numero di vittime nonostante abbia adottato le misure più antidemocratiche viste in Occidente, come il lockdown e il green pass. E anche se non ci saranno condanne, qualcuno porterà sulla coscienza gli errori.