2018-09-09
Via il conflitto d’interessi a Piacentini, regalo di Renzi tramite regio decreto
Mister agenda digitale, in scadenza il 16 settembre, si dimette da Amazon nella speranza di farsi confermare. In caso negativo potrà trovare subito lavoro. Niente legge Frattini: il suo incarico regolato da norma del 1923.Mister agenda digitale, Diego Piacentini, è stato nominato commissario dal governo Renzi il 4 ottobre del 2016 e vedrà scadere il suo incarico la prossima settimana. Per l'esattezza domenica 16 settembre. In questi due anni ha lavorato in aspettativa da Amazon sollevando qua e là polemiche per il suo ruolo apicale nella costruzione della dorsale digitale della pubblica amministrazione italiana e la scelta di non mettere in un blind trust l'enorme montagna di azioni Amazon in suo possesso. All'epoca aveva circa 80 milioni di dollari e salvo vendite non dichiarate il portafoglio adesso vale circa tre volte tanto. Paradosso vuole che solo adesso il manager ha deciso di dare le dimissioni dal colosso e tagliare i ponti con gli Stati Uniti e Jeff Bezos.Il governo non ha ancora fatto sapere se Piacentini sarà riconfermato, proprio per questo le dimissioni da Amazon lo lasciano libero di ricandidarsi al vertice della commissione. Il nuovo governo non accetterebbe più l'aspettativa. Era stata una sorta di favore di Matteo Renzi che difficilmente oggi si ripeterebbe.Al tempo stesso le dimissioni lo lasciano libero di guardarsi in giro: due anni di distacco e di vicinanza politica a Renzi possono aver minato la sua carriera Oltreoceano. Se volesse cercare lavoro per un altro colosso dell'It, non avrebbe alcun vincolo. Per Mister digitale, infatti, non vale la legge Frattini che impone almeno un anno di stop prima di rientrare o entrare nel mondo privato. La sua nomina a commissario non è avvenuta seconda la legge 400 del 1988, ma secondo un regio decreto del 18 novembre del 1923, il numero 2440. Significa che l'incarico equivale a quello commissariale con tutta l'autonomia di bilancio concessa a chi sta fuori dal perimetro prettamente statale senza dover subire i vincoli sul conflitto di interessi. Insomma, ora che l'incarico sta scadendo si scopre che il regalo di Renzi a chi partecipò alla sua Leopolda è stato duplice. La legge Frattini ha però un senso intrinseco, soprattutto in un settore come quello digitale. Chi ha partecipato al confezionamento dei pilastri che servono per i bandi di gara, avrebbe una vantaggio competitivo nel partecipare alle gare stesse come concorrente. D'altronde il rapporto con Matteo Renzi ai tempi era idilliaco e l'ex premier non ha mai nascosto il proprio innamoramento nei confronti della Silicon Valley. Adesso però è tutto cambiato. La conferma spetta a una nuova compagine, quella gialloblù. Che nel frattempo si è già mossa. A fine agosto ha nominato direttore generale di Agid, l'agenzia per l'Italia digitale, Teresa Alvaro, una preparata funzionaria dell'Agenzia delle dogane. Il che potrebbe far immaginare che il governo Conte voglia per la successione a Piacentini Simone Piunno, attuale chief technology officer del team per la trasformazione digitale. D'altronde l'altro giorno il sottosegretario alla pubblica amministrazione, Mattia Fantinati, attraverso adnkronos ha fatto sapere di voler proseguire con l'attività del team. «Il giudizio sul loro lavoro è positivo. Dobbiamo confermarlo e daremo una proroga di un anno. Questo perché», ha spiegato, «deve andare in linea operativamente con un piano che è triennale». Il piano di lavoro infatti «prevedeva 67 azioni e 108 obiettivi», ha ricordato Fantinati. Di queste azioni ne sono state raggiunte 22, mentre di obiettivi esattamente il doppio, 44. Secondo il sottosegretario, la proroga di un anno è necessaria proprio per far coincidere i tre anni del piano con i lavori del team. Un gruppo di lavoro, ha proseguito, «che al suo interno, oltre a Piacentini, ha persone di spessore. Penso che possa andare avanti per un altro anno e poi misureremo quanto hanno prodotto».Tra i risultati fino a oggi raggiunti c'è l'Anagrafe Nazionale Popolazione Residente, che oggi copre oltre 7 milioni di italiani nei comuni coperti dal servizio e altri 10 milioni con quelli in presubentro. «Si tratta», ha commenta ancora Fantinati , «di numeri positivi».Numeri elevati per quanto riguarda, poi, la crescita dello Spid: +196% da gennaio 2017, con quasi 2,8 milioni di identità rilasciate. Leggendo tra le righe sembra di capire che l'era renziana e di Piacentini possa sembrare destinata a finire anche se il lavoro fatto dal manager potrà dare i propri frutti. Se non fosse riconfermato, Piacentini porterebbe con sé una marea di conoscenze, i segreti della dorsale digitale.
L'ex amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)
Giorgia Meloni ad Ancona per la campagna di Acquaroli (Ansa)
«Nessuno in Italia è oggetto di un discorso di odio come la sottoscritta e difficilmente mi posso odiare da sola. L'ultimo è un consigliere comunale di Genova, credo del Pd, che ha detto alla capogruppo di Fdi «Vi abbiamo appeso a testa in giù già una volta». «Calmiamoci, riportiamo il dibattito dove deve stare». Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel comizio di chiusura della campagna elettorale di Francesco Acquaroli ad Ancona. «C'é un business dell'odio» ha affermato Giorgia Meloni. «Riportiamo il dibattito dove deve stare. Per alcuni è difficile, perché non sanno che dire». «Alcuni lo fanno per strategia politica perché sono senza argomenti, altri per tornaconto personale perché c'e' un business dell'odio. Le lezioni di morale da questi qua non me le faccio fare».
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