2023-11-14
Biden chiede a Xi di tirarlo fuori dai guai
Xi Jinping e Joe Biden (Ansa)
Domani a San Francisco l’atteso bilaterale tra i leader: sul tavolo ci sono l’Ucraina, il Medio Oriente, Taiwan e l’economia. Finora Washington è stata ambigua con il Dragone, anche a causa delle spaccature interne. Ora si tenta un cambio di passo.È arrivata la conferma. Venerdì, la Casa Bianca ha reso noto che l’atteso incontro tra Joe Biden e Xi Jinping si terrà domani a San Francisco. Il faccia a faccia avrà, in particolare, luogo durante il summit dell’Apec: un forum economico che, istituito nel 1989, riunisce 21 Paesi del Pacifico. La Cnn ha riportato che, secondo funzionari americani, Washington considera positivo il fatto che si svolgerà il meeting, nonostante non si aspetti delle svolte clamorose nel breve termine. L’ultima volta che i due presidenti si erano incontrati personalmente era stato a novembre dell’anno scorso a margine del summit del G20 di Bali. All’epoca, quel faccia a faccia era avvenuto dopo un’estate ad alta tensione tra Washington e Pechino soprattutto a causa del dossier taiwanese. Ulteriore tensione era successivamente esplosa a febbraio di quest’anno a seguito della crisi del pallone cinese che aveva sorvolato gli Stati Uniti e che, dopo giorni di indecisione e irresolutezza, l’inquilino della Casa Bianca aveva alla fine ordinato di abbattere. Le fibrillazioni sono diminuite tra giugno e luglio, quando vari alti esponenti dell’amministrazione Biden (il segretario di Stato Tony Blinken, il segretario al Tesoro Janet Yellen e l’inviato speciale per il clima John Kerry) si sono recati a Pechino. Dall’altra parte, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha visitato Washington il mese scorso, incontrando il consigliere per la sicurezza nazionale americano, Jake Sullivan, Blinken e lo stesso Biden. Insomma, nell’ultimo anno e mezzo, la relazione tra Usa e Cina si è rivelata piuttosto altalenante. Una situazione, questa, dettata in buona parte dalle spaccature che, sul dossier cinese, si registrano nell’attuale amministrazione americana. Da una parte, c’è chi - come il consiglio per la sicurezza nazionale - auspica severità su diritti umani e minacce geopolitiche cinesi; dall’altra c’è chi - come Kerry e la Yellen - invoca un disgelo con Pechino per motivazioni commerciali. Biden, dal canto suo, non è mai stato realmente in grado di elaborare un’efficace sintesi tra queste spinte contrastanti. D’altronde, per lui emerge anche un tema elettorale. La coalizione elettorale che lo portò alla Casa Bianca nel 2020 è infatti divisa sulla Cina: i colletti blu della Rust Belt auspicano la linea dura in materia commerciale, mentre Wall Street e la Silicon Valley puntano a mantenere (e a rinsaldare) i legami economici con il Dragone. Alla luce di tutto questo, sono almeno quattro i dossier che risulteranno al centro del nuovo faccia a faccia tra Biden e Xi. Innanzitutto si parlerà delle relazioni bilaterali tra Usa e Cina, guardando specialmente a Taiwan e alla questione dei microchip. Giovedì, la presidentessa taiwanese, Tsai Ing-wen, ha espresso gratitudine ai ministri degli Esteri del G7 «per il sostegno a Taiwan». Pechino, dal canto suo, sta continuando a mettere l’isola sotto pressione, specialmente in vista delle elezioni presidenziali taiwanesi del prossimo gennaio. A inizio novembre, 43 aerei e sette navi da guerra cinesi erano attivi nei suoi pressi. Tutto questo, mentre a ottobre l’amministrazione Biden ha introdotto restrizioni sulle tipologie di microchip che le aziende americane possono vendere alla Cina (a partire da quelle che utilizzano l’intelligenza artificiale). Senza trascurare che il fondatore del colosso taiwanese dei semiconduttori Tsmc, Morris Chang, parteciperà al summit dell’Apec. Dal canto suo, un organo del Pcc come il Global Times ha detto che uno dei principali obiettivi del faccia a faccia dovrebbe essere la stabilizzazione dei legami economici che intercorrono tra Washington e Pechino. Ulteriore dossier al centro del colloquio sarà quello dei rapporti tra Russia e Cina: rapporti che si sono intensificati, nonostante Biden abbia spesso chiesto a Xi di intervenire per frenare il Cremlino in Ucraina. Secondo la Cnn, nei primi otto mesi del 2023 il commercio tra Mosca e Pechino è aumentato del 32% rispetto allo stesso periodo del 2022. Vladimir Putin ha anche proposto di recente alla Cina di rafforzare la cooperazione nel settore delle armi ad alta tecnologia. Mercoledì, il ministro della Difesa russo, Sergei Shoigu, ha inoltre avuto un nuovo incontro col vicepresidente della Commissione militare centrale cinese Zhang Youxia. Emerge poi la crisi mediorientale. Pechino chiede un cessate il fuoco: posizione respinta da Washington, che è invece favorevole a delle pause umanitarie. A livello generale, entrambe le capitali sembrano concordare sulla soluzione dei due Stati, ma non è chiaro se nel concreto intendano la stessa cosa. Gli Usa vorrebbero l’estromissione di Hamas dal potere a Gaza e che la Striscia fosse in futuro guidata dall’Anp. Pechino, per parte sua, non riconosce Hamas come organizzazione terroristica e, in passato, ha remato contro la logica degli accordi di Abramo, mediando una distensione diplomatica tra Teheran e Riad. Tra Usa e Cina si registra un duello per l’influenza sul Medio Oriente: un elemento che emergerà prevedibilmente nel colloquio di domani a San Francisco. Infine, ma non meno importante, Biden spera di poter ripristinare i contatti militari con Pechino. «Il presidente è determinato a vedere il ripristino dei contatti militari perché crede che sia nell’interesse della sicurezza nazionale degli Stati Uniti», ha detto Sullivan l’altro ieri. «Abbiamo bisogno di quelle linee di comunicazione in modo che non ci siano errori, calcoli errati o comunicazioni errate», ha aggiunto.
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)