2022-07-26
Arrivano verità e giustizia sui sieri. E braccano il nervoso Speranza
L’ordinanza del giudice di Firenze che ha riammesso al lavoro una psicologa senza vaccino non è rimasta un caso isolato. Il ministro della Salute teme l’avanzare della realtà dei fatti: imporre le dosi è stato un errore.Il 6 luglio scorso il tribunale di Firenze, nella persona della dottoressa Susanna Zanda, ha emesso un’ordinanza cautelare a favore di una psicologa dopo che era stata sospesa dall’Ordine dei psicologi della Toscana. Con tale provvedimento, alla psicologa è stato permesso di tornare a esercitare la sua attività, ma le motivazioni contenute nell’ordinanza hanno irritato parecchio il ministro della Salute, Roberto Speranza e l’Ordine dei psicologi di Firenze.Il provvedimento del tribunale si basa su studi scientifici pubblicati da autorevoli riviste internazionali e dalla stessa Aifa, i quali sono stati scupolosamente citati con coraggio e amore della verità dal giudice di Firenze. In particolare, ha ribadito che, secondo i dati riportati nel rapporto periodico dell’Agenzia italiana del farmaco, è dimostrato che i vaccini immessi al commercio in via provvisoria hanno fallito il loro obiettivo di proteggere dal virus. I vaccinati trasmettono e sono infettati dal virus, allo stesso modo dei non vaccinati, nonostante il mainstream, sempre gli stessi onnipresenti, affermano il contrario.Per tali ragioni, il provvedimento di sospensione della psicologa, adottato dall’Ordine dei psicologi di Firenze, deve considerarsi inutile per lo scopo che vuole raggiungere e altresì discriminatorio, perché i vaccinati infettano e sono infettati allo stesso modo dei non vaccinati. Il giudice di Firenze, citando ulteriori studi scientifici, ha aggiunto che, tali vaccini rischiano di modificare il Dna («genotossicità») con effetti imprevedibili. Tale effetto non è stato escluso persino dalle case produttrici dei vaccini ed è candidamente riportato nei fogli illustrativi. Il giudice di Firenze afferma, inoltre, che non è possibile accettare l’idea che per la salute di molti si può sacrificare quella di pochi. Tale idea è stata ripudiata dalla nostra Corte costituzionale, nonché da un precedente provvedimento giudiziario del Consiglio di giustizia amministrativa (Cga) siciliano, poiché tale ideologia veniva adottata dai medici nazisti, i quali sostenevano che la salute di pochi poteva essere sacrificata a vantaggio di molti.Il successivo codice di Norimberga è stato approvato al fine di porre una barriera definitiva alla deriva nazista, la quale sembra ogni tanto emergere nel pensiero di qualcuno. La vaccinazione è stata imposta con la minaccia di essere sospesi. Impressionante la reazione rabbiosa e scomposta contro l’ordinanza del tribunale di Firenze espressa dal ministro della Salute Speranza, che ha usato toni quasi disperati, al dispetto del suo cognome, parlando di sentenza «vergognosa». Anche l’Ordine dei psicologi della Toscana ha avuto una reazione stizzita e toni bellicosi nei confronti del provvedimento, promettendo opposizioni nelle sedi opportune. Per fortuna non tutti i psicologi la pensano come il Consiglio dell’Ordine della Toscana, poiché il Comitato nazionale degli psicologi ha preso pubblicamente le distanze dal Consiglio toscano, esprimendo solidarietà in favore della collega sospesa. Numerose attestazioni di stima e di incoraggiamento sono state espresse in favore del giudice Susanna Zanda, che avuto il coraggio di esprimere il suo modo di vedere, ma soprattutto di mettere nero su bianco le voci di scienziati contrari al pensiero unico dominante.Sarebbe interessante, anche utile ed etico, che invece di inveire contro il giudice, sia il ministro della Salute sia l’Ordine del psicologi portassero prove serie e concrete sulla efficacia dei vaccini.Contrariamente a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, la dottoressa Zanda, diventata ormai suo malgrado un’eroina del popolo, non è sola, il suo provvedimento non è affatto isolato. Oramai sono numerosi i tribunali, civili e amministrativi che hanno emesso provvedimenti molto simili a quello di Firenze.Si capisce anche l’atteggiamento di solidarietà espresso dal dottor Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale dell’ordine dei medici, il quale ha voluto essere vicino all’Ordine dei psicologi della Toscana, quasi a fare quadrato nel sostenere con insistenza l’adozione provvedimenti di sospensione, nei confronti dei sanitari che non vogliono vaccinarsi. Forse sono molti quelli che cominciano a temere la verità e la giustizia, che avanzano in modo spedito e forte, senza che essa abbia bisogno di imporre niente a nessuno, poiché la verità ha in se stessa tale forza.Già al tribunale dell’Aia ha ricevuto diverse denunce per crimini contro l’umanità, in Germania molti giuristi e giudici stanno ipotizzando azioni penali su questa questione e qualche Procura anche in Italia sta iniziando a indagare sui morti da vaccino. Il cerchio comincia a stringersi e il codice di Norimberga incombe come il fiato sul collo di molti.Le reazioni rabbiose e scomposte di alcuni contro provvedimenti giudiziari che mettono in luce molte verità inconfutabili sui vaccini, sono il chiaro sintomo di chi teme qualcosa: forse il flop della quarta dose, la scadenza dei vaccini e il conseguente spreco di denaro pubblico? Oppure l’avanzare della verità e della giustizia? Esprimiamo la nostra stima e solidarietà in favore della dottoressa Susanna Zanda: la proteggeremo da eventuali pressioni, minacce velate da qualsiasi parte dovessero venire. Noi non la abbandoneremo come avvenne, a suo tempo, per i giudici Falcone e Borsellino. Forza dottoressa, il popolo è con lei!
Il Gran Premio d'Italia di Formula 1 a Monza il 3 settembre 1950 (Getty Images)
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