2024-12-15
Braccano i «no vax» ma non chi distrugge le aule scolastiche
Giuseppe Valditara. Nel riquadro, il suo post con i danni al liceo Virgilio di Roma (Ansa)
Valditara pubblica le foto dei danni di due licei della Capitale. Però chi sbraita contro i renitenti al siero ora difende i teppisti.Il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, ha postato sui social le foto dei danni ai licei romani Gullace e Virgilio causati dalle manifestazioni violente degli studenti dei mesi scorsi. Valditara ha affermato: «Ridurre in queste condizioni una scuola non è lotta politica, è teppismo a danno degli studenti e dei cittadini. Chi rompe deve pagare». Notare che i danni del liceo Gullace ammontano a due milioni di euro, mentre al liceo Virgilio sono ancora in corso le stime ma, a occhio e croce, non andremo lontanda cifre molto importanti come quella dell’altro istituto. Non so se il ministro Valditara abbia soppesato lungamente le parole prima di pronunciarle, ma le ha dette esatte, giuste e che vanno nell’unica direzione possibile.Partiamo dalla differenza fra teppismo e lotta politica. La lotta politica è il sale della democrazia perché il confronto, la diversità di vedute, il dibattito anche aspro sono alla base della convivenza civile che, quando è animata da questo spirito di confronto, non può che essere favorita nella sua crescita dal dibattito sulle condizioni dei cittadini e del Paese. Altra cosa è il teppismo, gli atti compiuti dal teppista che, come ci dice la Treccani, è colui «che appartiene alla teppa, chi compie atti vandalici o violenti».Per un caso di quelli unici, la Treccani fa il seguente esempio: «Ignoti teppisti hanno devastato la scuola». Sembra che parli di ciò di cui stiamo parlando noi. Il teppista è un violento e uno che va contro la legge, è uno che pensa di avere in mano la verità e, quindi, di poter fare tutto ciò che gli viene in mente di fare senza alcun limite.Oggi in Italia, purtroppo, si riscontra una notevole indulgenza: naturalmente tutti condannano gli atti di violenza, ma c’è sempre un ma. «Gli studenti sono stati violenti, ma il governo sta sbagliando sulla scuola». «Gli studenti universitari non devono comportarsi così, ma la riforma universitaria va contestata». «Gli studenti universitari hanno fatto male a non far parlare persone che non la pensano come loro in università (vedi Daniele Capezzone, David Parenzo e Maurizio Molinari), ma le condizioni degli studenti devono migliorare ed è giusto che loro manifestino».Ma porca di una miseria, c’è uno o una che dica che queste azioni sono sbagliate? Io capisco che, in certi ambienti, andare contro gli studenti e i giovani in generale non fa chic, ma capirete anche tutti coloro che si incazzano a vedere scuole devastate e che vanno, poi, pagate dallo Stato e, quindi, da quelli che si sono incazzati, cioè i contribuenti.Ma che coda di paglia ha chi deve lesinare le parole di condanna ed essere sempre pronto alla giustificazione sociale di chi compie violenze? Forse perché lo ha fatto anche lui da giovane? Va beh, ma ora è cresciuto e, quindi, se ha fatto cazzate allora e continua a difendere le cazzate che fanno altri oggi, era ed è un esperto in materia, cioè un cazzaro.Se ci fosse di mezzo una discussione sul fare o non fare certe cose a scuola, sul criticare le scelte del governo anche aspramente, insomma, su tutto quello che volete con cortei organizzati e autorizzati e con manifestazioni autorizzate, non ci sarebbe alcun problema. Valditara non potrebbe dire niente se non difendere le ragioni dei suoi interventi di riforma in ambito scolastico e così dovrebbe fare il ministro Anna Maria Bernini per quanto riguarda l’università. Ma qui c’è di mezzo la violenza, c’è di mezzo il teppismo, c’è di mezzo la volontà di non far parlare gli altri, di non ascoltare le ragioni degli altri, di non far ascoltare le ragioni degli altri ma di imporre con la forza solo le proprie.Valditara ha detto: «Chi rompe, paga». Lui non lo poteva aggiungere, ma se avesse anche detto «chi rompe i coglioni paga», quest’anno sarebbe affluita nelle casse dello Stato una quantità di soldi mai vista.C’è chi ha il problema di non togliere le multe a chi non si è vaccinato. Io mi sono vaccinato tre volte, non sono un cosiddetto «no vax», però capisco chi mette in discussione la costituzionalità di alcune norme adottate durante il Covid e constato che, nei confronti di costoro, c’è una caccia che neanche quella dei gatti verso i topi. Si farà una uguale caccia per scoprire chi ha rotto le scuole, chi le ha devastate, chi ha dato fuoco alle aule per farli pagare? O per far pagare le loro famiglie che, spesso, magari, non hanno neanche i soldi per farlo? Saranno questi teppisti costretti a fare qualche lavoro socialmente utile che risarcisca, in qualche modo, l’odiosissimo male che hanno compiuto? Ci sarà nei loro confronti la stessa asprezza che c’è nei confronti dei non vaccinati? Speriamo di sì, ma dubitiamo. E comunque c’è in giro un’aria fetida che, invece di condannare le violenze, non condannandole pienamente in modo esplicito, in qualche misura, può finire per fomentarle.