2023-12-08
Valditara manda nelle nostre scuole un’attivista Lgbt ed ex deputata pd
Giuseppe Valditara (Ansa)
Il ministro ha scelto l’esponente dem e gay Paola Concia per guidare «l’educazione alle relazioni». Come previsto, la strumentalizzazione politica del caso Cecchettin ci porta una legge Zan mascherata.L’onda lunga della commozione per il massacro di Giulia Cecchettin da parte dell’ex fidanzato respinto produce anche poltrone. Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha scelto l’ex deputata del Pd e attivista Lgbt Paola Concia per guidare «Educare alle relazioni», il progetto scolastico che dovrebbe insegnare ai ragazzi il rispetto delle donne, l’attenzione alla parità e la non violenza. Una scelta che - malgrado l’autonomia di giudizio della ripescata Concia, che recentemente si è espressa contro le critiche della sinistra alla riforma del premierato voluta da Giorgia Meloni - rappresenta un innegabile inchino del centrodestra alla narrazione dominante.Forse scottato dalle polemiche per la consulenza affidata ad Alessandro Amadori, che si era fatto scappare qualche parola infausta sui diritti delle donne, Valditara ieri ha annunciato la nomina in occasione della sua audizione a San Macuto alla commissione parlamentare d’inchiesta sul Femminicidio. Abruzzese, sessant’anni, diplomata Isef, ha iniziato a fare politica alla fine degli anni Settanta con il Pci, proseguendo con Pds, Ds e alla fine anche con il Pd, per il quale è stata deputato dal 2008 al 2013. Unita civilmente in Germania con la criminologa tedesca Ricarda Trautman, che ha preso il suo cognome, Concia ha fatto coming out nel 2000 ed è diventata un punto di riferimento di tutta la comunità Lgbt italiana. È anche tra le fondatrici di Emily, un’associazione che dal 1998 sostiene e finanza le donne che si vogliono candidare in politica. Ovviamente nel centrosinistra. Ieri pomeriggio, quando si è diffusa la notizia, l’ex responsabile Sport dei Democratici di Sinistra ha svelato che lavorava con Valditara già da mesi e che con lui si trova «molto bene». «Dalla prima volta che ci siamo incontrati mi ha detto di voler costruire un progetto contro la violenza di genere, sulla cultura del rispetto», ha detto l’ex senatrice, aggiungendo che «mi farebbe piacere coinvolgere il papà di Giulia Cecchettin». Per parte sua, Valditara conosce bene le obiezioni al progetto scolastico sull’educazione alle relazioni e ha confermato le parole della Concia, ovvero che nulla sarebbe stato deciso sull’onda di un singolo caso giudiziario, ancorché ripugnante. «L’iniziativa non nasce all’indomani dell’omicidio di Giulia Cecchettin», ha detto il ministro, «ma dopo una riflessione conseguente ad alcuni fatti di violenza sessuale che sono ben noti, che hanno occupato le cronache estive e che si sono verificati a Palermo e a Caivano». E ha ricordato che la presentazione del progetto e del protocollo sottoscritto con i ministri Eugenia Roccella e Gennaro Sangiuliano era andata in scena in occasione del 25 novembre, ovvero della giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Il ministro ha infine sottolineato che il neonato progetto «fa parte di una riflessione più ampia che vuole sradicare la cultura maschilista che esiste nella nostra società». Duro il commento di Jacopo Coghe, portavoce di Pro vita & Famiglia onlus. «Siamo scioccati e sconcertati dalla scelta del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara di affidare l’introduzione nelle scuole italiane della cosiddetta educazione alle relazioni e all’affettività a un’attivista politica di sinistra e sostenitrice dell’agenda Lgbtq come Anna Paola Concia».Concia, nei mesi in cui ha lavorato sotto traccia con Valditara, nelle sue rare uscite pubbliche ha confermato di non essere un cliché ambulante. E di non parlare solo di temi arcobaleno. Per esempio, lo scorso primo dicembre ha scritto su X: «Quelli che dicono che «la riforma del premierato distrugge il Parlamento» sono gli stessi che hanno votato la riduzione del numero dei parlamentari senza cambiare le regole e la legge elettorale. Ma questi, non si vergognano, avendolo ucciso per primi il parlamento?». Si riferiva ai 5 stelle, ma non solo. E mercoledì scorso ha ritwittato con soddisfazione un distinguo televisivo della giornalista Claudia Fusani, che aveva affermato: «Non c’è bisogno solo di padri autorevoli, ma anche di madri autorevoli». Sembra un’ovvietà, ma di questi tempi non è cosa da poco, come il fatto di ricordare che la responsabilità penale è personale e non è una categoria sociologica. Insomma, pur nell’ambito di un’iniziativa che solleva molti dubbi e che potrebbe rivelarsi il cavallo di Troia per portare nelle scuole una visione della famiglia che poco ha a che fare con l’assassinio delle donne, non c’è dubbio che la scelta della Concia non è «tossica» e, insomma, pescando nel Pd, poteva andare peggio. Poteva però anche andare meglio, se si fosse usciti da una logica di schieramento e partitica. Senza bisogno di essere amici di Pier Luigi Bersani, Gianni Cuperlo, Ignazio Marino o Dario Nardella, come nel caso della Concia, e senza neppure l’esigenza suprema di pescare dalla lobby gay, non mancavano profili meno connotati politicamente. In ogni caso, sarebbe davvero comico se, dopo aver scelto un’ex senatrice del Pd per rieducare gli studenti, il governo e Giorgia Meloni continuassero a essere accusati dalla sinistra di essere «figli del patriarcato».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.