2024-11-06
Nessuno studio sul cocktail di antinfluenzali ai bimbi. Ma il ministero fa spallucce
Sanofi sconsiglia il mix di vaccini diversi per i piccoli che devono ricevere due dosi. Eppure i pediatri hanno carta bianca: da Orazio Schillaci e Aifa non c’è alcuna indicazione.Vaccinano i bimbi contro l’influenza, però mancano linee guida ministeriali che spiegano che non si possono mescolare prodotti con caratteristiche diverse. Così, accade che siano i medici a chiedere lumi a Big Pharma che risponde «no, non esistono studi che lo consentono». Spieghiamo meglio. Sono otto i vaccini autorizzati dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) per l’immunizzazione contro l’influenza stagionale 2024-2025 nelle diverse fasce d’età. Ai bambini dai 6 mesi di età, le soluzioni iniettabili sono Influvac S Tetra (Viatris Healthcare Limited), commercializzato in Italia dall’azienda Viatris Italia S.r.l; e Vaxigrip Tetra (Sanofi Pasteur Europe). Poi ci sono gli spray nasali. Non è che siano offerti da tutte le aziende sanitarie e in egual misura. La stessa Aifa dichiara: «Non tutti i vaccini autorizzati per l’uso sono necessariamente disponibili sul mercato. Le Regioni infatti decidono annualmente, tramite gare per la fornitura di vaccini, tra i prodotti disponibili in commercio, quelli che verranno utilizzati durante le campagne vaccinali». E se mancano confezioni, possono acquistare prodotti di case farmaceutiche diverse. Così come ha fatto la direzione sanitaria Azienda Zero che con determina dello scorso 10 ottobre, considerato che Viatris, aggiudicataria del lotto n. 1, non era in grado «di evadere integralmente la fornitura delle 270.000 dosi spettanti alla Regione Veneto del vaccino Influvac S Tetra, garantendo solamente 170.000 dosi», chiedeva e otteneva le 100.000 mancanti a Sanofi, seconda in graduatoria, che offriva Vaxigrip Tetra. Nulla di strano, fino a qui. Molte Regioni avranno variato i loro acquisti a seconda della disponibilità dei produttori, fornendo poi alle Asl e ai medici vaccinatori gli anti influenzali trovati sul mercato. Ma che cosa accade se finiscono le scorte del vaccino che deve essere dato come seconda dose a un bambino? Per tutti, infatti, basta una sola somministrazione, ma se sotto i 9 anni non sono mai stati vaccinati contro l’influenza, i piccoli devono fare due dosi a distanza di quattro settimane. La strategia mix and match, vaccini differenti, utilizzata con il Covid, funziona anche per l’anti influenzale? Se lo sono chiesto alcuni pediatri, e per fortuna. Così Erminio Bonsembiante, direttore del servizio di Igiene e sanità pubblica dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, ha deciso di scrivere direttamente a Sanofi. Dopo Influvac S Tetra, un bambino poteva fare come seconda dose il Vaxigrip Tetra?». L’azienda farmaceutica ha dato una risposta lapidale: «Non è stato condotto nessuno studio per documentare l’interscambiabilità dei vaccini antinfluenzali quadrivalenti per completare l’immunizzazione nei bambini che richiedono due dosi (ad esempio, in caso di carenza di vaccino)». Non solo, Sanofi aggiunge che «dalla disamina della letteratura […] non sono emerse specifiche pubblicazioni in merito alla possibilità di completare la vaccinazione antinfluenzale con Vaxigrip Tetra in un bambino vaccinato con una prima dose di un altro vaccino antinfluenzale». L’azienda ha chiarito un punto così importante con un dirigente sanitario del Veneto, e non aveva fornito indicazioni chiare ad Aifa e al ministero della Salute? Ci riesce difficile credere che i vertici sanitari non fossero al corrente della non intercambiabilità, ma di fatto manca qualsiasi indicazione a riguardo nella circolare sulla campagna vaccinale. Nemmeno sono uscite linee guida successive, come ci hanno confermato diversi pediatri di libera scelta. Eppure si fa una campagna martellante. L’influenza nel bambino «è una malattia respiratoria acuta che si verifica solitamente durante l’inverno ma si può prevenire con la vaccinazione», segnala l’Ospedale Bambino Gesù di Roma. «La vaccinazione è un’opportunità per tutti, anche per evitare assenze sul lavoro o a scuola ma è cruciale per bambini, anziani e soggetti fragili di tutte le età», spiegava a settembre Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi. «Il vaccino antinfluenzale è raccomandato per tutti i soggetti a partire dai 6 mesi di età», riporta il sito del ministero della Salute. La diffusione di notizie sull’arrivo dei virus stagionali è accompagnata dall’allarmismo di epoca Covid: correre ai ripari con il vaccino, altrimenti anche i bimbi sani possono avere complicazioni e finire in ospedale. Di questo passo, vaccino sopra vaccino, il sistema immunitario dei più piccoli sarà incapace di proteggerli dall’assalto di virus e batteri anche di poco conto.Ma se la vaccinazione è anche sbagliata o non corretta? Se si mescolano preparati diversi? Bonsembiante, interpellato dalla Verità, sostiene che in ogni caso «è responsabilità del singolo medico valutare se somministrare un vaccino diverso». E se non ci sono indicazioni ministeriali, «i pediatri possono sempre seguire le linee guida internazionali».Stiamo parlando della salute dei bambini, di creature anche di pochissimi mesi. Il protocollo vaccinale deve essere certo, chiaro, dettagliato, non lasciato all’improvvisazione del singolo.
Jose Mourinho (Getty Images)