2025-08-01
Gli Usa accusano l’Ue: «Vuole censurarci»
Thierry Breton (Getty Images)
Pronto il report della commissione Giustizia della Camera dei rappresentanti, che ha indagato sul Digital services act in seguito alle minacce dell’ex commissario Breton di usarlo contro le piattaforme social. «Dà all’Europa il potere di sopprimere il free speech».«L’Unione europea utilizza una legge chiamata Digital services act (Dsa) come strumento di censura. Il Dsa europeo viola la libertà di parola degli americani»: lo ha stabilito la commissione Giustizia della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti d’America. Sembrava strano, in effetti, che nella patria del free speech nessuno, a parte Elon Musk, avesse notato che l’Europa sta facendo strame della libertà di parola. Il passo falso che ha scatenato la durissima reazione americana, espressa in un report ufficiale di 145 pagine pubblicato venerdì scorso, lo ha commesso un anno fa l’ex commissario al mercato interno Ue, Thierry Breton, inviando una surreale lettera al patron di X nella quale, alla vigilia di un’intervista di Elon Musk a Donald Trump due mesi prima delle elezioni Usa, ha minacciato una risposta «estremamente vigile» per «qualsiasi effetto negativo di contenuti illegali su X nell’Ue«. Ma come - ha pensato il deputato Usa Jim Jordan: l’intervista è in America, tra due americani, si terrà a Washington e sarà diffusa da una società americana e questo signore francese si permette di minacciarci di «utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione, comprese misure temporanee, per proteggere i cittadini europei»? Quando è troppo, è troppo: Jordan è stato nominato presidente della commissione Giustizia della Camera dei rappresentanti Usa e come primo atto ufficiale ha messo al lavoro il suo staff per indagare sul Dsa. Per inciso, con quella lettera Breton ha fatto strike: non solo ha scatenato la commissione Giustizia della Camera Usa ma si è dovuto anche dimettere, dopo essere stato apertamente sconfessato da Ursula von der Leyen, che aveva fiutato che il vento stava cambiando.La commissione Giustizia Usa ha impiegato quasi un anno di lavoro per studiare il testo legislativo che ha promosso ufficialmente la censura nell’Unione europea mettendola alla stregua di una Russia qualsiasi, ma alla fine il risultato è arrivato: «Se il Dsa, sulla carta, è una cattiva legge, nella sua applicazione è ancora peggio», si legge nelle conclusioni del rapporto. Colpa anche del seminario europeo «Dsa MultiStakeholder Workshop», tenuto nascosto dalle autorità Ue, che si è tenuto lo scorso il 7 maggio a Bruxelles: partecipanti le maggiori piattaforme online come X, Meta e Google, il meeting è stato organizzato dai burocrati bruxellesi per aiutare le big tech americane a districarsi tra gli insidiosi cavilli del Dsa. Nonostante alle società fosse stato vietato di diffondere i documenti, Jordan ha preteso che le aziende li consegnassero e ha elaborato il report.Il modello dell’Europa, si legge, consiste nel diffondere una narrazione ideologicamente carica per eliminare le critiche alle sue politiche, segnatamente quelle sull’immigrazione. Il workshop Ue, segnala il rapporto Usa, mostra chiaramente che l’Unione europea sta espandendo la portata e la metodologia delle sue pratiche di censura perseguendo perfino l’umorismo, la satira, i meme che «possono» diffondere «ideologie discriminatorie» e altri contenuti. «Le autorità europee - riferiscono i deputati americani - utilizzano il Dsa per censurare le opinioni degli avversari politici - che non sono dannose né illegali - e fanno pressioni sulle piattaforme, soprattutto sulle società di social media Usa, per comprimere le loro politiche globali di moderazione dei contenuti». Il Dsa incentiva le società di social media a rispettare la censura dell’Ue perché, spiegano i deputati Usa, «se non lo fanno, le sanzioni sono enormi: le piattaforme possono essere multate fino al 6% delle proprio fatturato» e in alcune circostanze «i regolatori sono persino autorizzati a chiudere le piattaforme», come sta accadendo, in effetti, in Brasile e altri Paesi.«Camuffato da “regolamento per aumentare la sicurezza online”, il Dsa è una potente legge di censura che dà all’Europa la possibilità di sopprimere il free speech a livello globale, se in disaccordo con le istituzioni Ue», scrivono i giuristi americani. «L’Ue - recitano le conclusioni - definisce il free speech, la satira e altri contenuti protetti dal Primo emendamento come “disinformazione” e “discorso d’odio”». È ora di dire basta, chiedono i deputati Usa: «Il nuovo regime di censura europeo, incarnato nel Dsa, si scosta dagli antichi e secolari principi della libertà di parola, fondamento delle moderne democrazie liberali. La commissione giuridica Usa è incaricata dalla Camera di sostenere le libertà fondamentali del popolo americano. Burocrati europei troppo zelanti, responsabilizzati dal Dsa per imporre standard di censura globali, rappresentano un serio rischio per la libertà di parola negli Stati Uniti. Il nuovo regime di censura europeo viola i diritti costituzionali degli americani. La commissione continuerà la sua supervisione per proteggere la libertà di espressione degli americani». Gli europei sono avvisati.L’articolo 21 impone che le piattaforme consentano ad «arbitri» di terze parti, certificati, di risolvere le controversie sulla moderazione dei contenuti. Questi arbitri, denuncia il report, devono essere indipendenti dalle piattaforme, ma non hanno bisogno di esserlo dalle autorità regolatorie europee che li certificano, incentivandoli alla censura». Il Dsa incoraggia le piattaforme a lavorare con pseudoscienziati e think tank pro censura La Commissione si è vendicata contro le piattaforme non allineate come X, che prevede di multare per più di 1 miliardo di dollari per non conformità con il Dsa.