2020-10-27
Usa 2020: l'incognita del voto anticipato
True
Una delle incognite che pesano maggiormente sulle presidenziali americane di quest'anno è legata al voto anticipato. Secondo Nbc News, al 26 ottobre 2020, sono stati circa 62 milioni gli elettori ad aver già votato: si tratta, nella fattispecie, di dodici milioni di persone in più di quelle che votarono anticipatamente alle presidenziali di quattro anni fa. La testata non esclude che, entro le elezioni del 3 novembre, la cifra complessiva possa arrivare a 100 milioni: fondamentalmente il doppio del voto anticipato, espresso dagli americani quattro anni fa.Nella fattispecie, tra gli Stati maggiormente attivi su questo fronte, figurano al momento il Texas, la California, la Florida e il North Carolina. Va detto che non si tratti di un incremento inatteso, soprattutto a causa della pandemia. A prima vista, i democratici sembrerebbero essere i favoriti, visto che tradizionalmente sono costoro a fare maggior ricorso al voto anticipato. La situazione potrebbe tuttavia rivelarsi molto più complessa di come appare. Innanzitutto sottolineiamo che il voto anticipato non avviene soltanto per posta, ma anche di persona. In questo senso, il sito Vox ha riferito che, tra gli elettori che hanno attualmente scelto tale modalità, circa due terzi siano ricorsi alla posta, con i restanti che avrebbero invece deciso di recarsi personalmente alle urne. Già questo dato - per quanto sommario - ci fa notare che la situazione possa alla fine rivelarsi meno scontata del previsto. Ricordiamo infatti che, a inizio agosto, un sondaggio Ipsos rilevò che il 62% degli elettori democratici si dicesse preoccupato di recarsi personalmente al seggio a causa della pandemia, laddove appena il 29% dei repubblicani si espresse nello stesso modo. Vale in tal senso la pena di fare alcune considerazioni. In primo luogo, va tenuto presente che quest'anno - a causa del Covid - è possibile che il voto anticipato sia influenzato da fattori imponderabili e che non sia per questo riconducibile meramente a una appartenenza di stampo partitico. In secondo luogo, bisogna sottolineare che solitamente il voto postale venga considerato un indice di entusiasmo elettorale. È allora combinando questo elemento con i sondaggi attuali che potremmo attenderci delle sorprese di non poco conto. Due settimane fa, una rilevazione di Abc News ha infatti sottolineato che il 75% degli elettori di Donald Trump si dica fortemente entusiasta di sostenere il presidente in carica, laddove appena il 60% degli elettori di Joe Biden avrebbe dichiarato altrettanto. In questo senso, non è affatto scontato che gli alti numeri di elettori che stanno ricorrendo al voto anticipato siano in maggioranza schiacciante democratici. Del resto, i dati trasmettono segnali piuttosto complessi. Secondo Nbc News, in Wisconsin, Michigan, Ohio e Texas sarebbero attualmente in testa gli elettori registrati come repubblicani. Tutto questo, mentre il vantaggio dei democratici in Stati come Florida, North Carolina e Arizona non risulterebbe affatto schiacciante. Tra l'altro, come notato dal sito della Cnn, il vantaggio democratico nei voti espressi nel Sunshine State si sarebbe ridotto di 6 punti nel giro di appena sette giorni: un trend similare, nel corso del medesimo arco di tempo, si sarebbe inoltre verificato anche in North Carolina, Pennsylvania, Nevada e Colorado. Ricordiamo d'altronde che quattro anni fa – ad appena una manciata di giorni dalle presidenziali –molti analisti parlavano di buoni segnali per Hillary Clinton dal voto anticipato in Florida e Arizona: due Stati che, alla fine, fu invece Trump ad espugnare. I dati sono al momento incoraggianti per il presidente americano, perché storicamente i repubblicani ricorrono meno al voto anticipato, preferendo recarsi alle urne il giorno delle elezioni. Alla luce di questo elemento, o i democratici aumenteranno nei prossimi giorni l'affluenza nell'early voting (soprattutto in Stati chiave, come Michigan e Wisconsin) oppure il rischio per loro è un'ondata repubblicana ai seggi il 3 novembre che non sarà facilmente arginabile. Certo: bisogna andare con i piedi di piombo. Anche perché ciascuno Stato ha una quota di elettori che hanno già votato senza affiliazione partitica dichiarata: non è quindi prevedibile se da questo bacino emergeranno spinte a favore di Trump o di Biden. L'alto numero di repubblicani in alcuni Stati chiave resta comunque un segnale promettente per la campagna di Trump, che non a caso ha sempre cercato di puntare sull'entusiasmo per battere Biden (come già accaduto con Hillary Clinton nel 2016). La scommessa - ragionano alla Casa Bianca - è un'affluenza poderosa di repubblicani alle urne di persona il 3 novembre. E' da qui che passerà infatti prevedibilmente il destino politico di Trump.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)