
La banca di Andrea Orcel frena le voci sull’acquisto. Piazza Meda: «Nessuna comunicazione».Il risiko bancario torna ad accendere Piazza Affari. Il titolo del Banco Bpm ieri è stato infatti protagonista di una fiammata in Borsa (con un +9,8% e boom di scambi) dopo che Il Messaggero ha rilanciato l’ipotesi di un’offerta imminente da parte di Unicredit. Stoppata l’acquisizione di Mps, l’istituto sarebbe tornato in manovra su Piazza Meda. Al punto che «ai piani alti della finanza» ma anche «in ambienti del governo» c’è chi «non esclude che a cavallo del week end Unicredit possa farsi avanti con una proposta» e «c’è chi parla addirittura di Opa», ha scritto il quotidiano romano ieri in edicola. In mattinata, però, sul sito del quotidiano è stato corretto un po’ il tiro sottolineando che «al momento non sarebbe in corso alcuna manovra anche perché non ci sarebbero le condizioni per un merger di qualità in linea con gli obiettivi dell’amministratore delegato Andrea Orcel».Si sono poi aggiunte le smentite di un portavoce della banca guidata da Orcel che ha spiegato come il gruppo continui «a valutare tutte le opzioni strategiche disponibili e non mancherà di tenere informato il mercato di qualsiasi sviluppo concreto» ma che non sarebbe stata convocata alcuna riunione straordinaria del consiglio di amministrazione su questo tema (il board invece si riunirà, come da programma, martedì 15 per il via libera definitivo al bilancio 2021). In occasione della presentazione al mercato dei conti 2021, Orcel aveva ribadito che l’interesse dell’istituto per eventuali acquisizioni deve accordarsi con tre obiettivi: quello di accelerare il business della banca, quello di creare valore per gli azionisti senza essere di ostacolo al programma di remunerazione dei soci e quello di avere senso strategico. Fonti vicine al Banco Bpm hanno poi riferito in serata che l’istituto capitanato da Giuseppe Castagna non ha ricevuto alcuna comunicazione in merito a possibili offerte. Per gli analisti di Equita un’aggregazione tra Unicredit e Banco Bpm «avrebbe un forte razionale industriale in quanto rafforzerebbe in modo significativo il posizionamento competitivo» del gruppo di Piazza Gae Aulenti in Italia in termini assoluti (con un aumento della quota di mercato dall’11% al 18%), specialmente al Nord (dal 10% al 20%), riducendo il gap» rispetto a Intesa Sanpaolo. Il nodo è anche la legge sulle cosiddette Dta (gli incentivi sulla fiscalità differita per le banche che si fondono) che dovrebbe scadere entro giugno 2022. Al netto delle speculazioni e dei rumors di Borsa, un blitz di Unicredit su piazza Meda potrebbe fare la differenza non solo per la banca di Orcel ma anche per il sistema bancario italiano che deve ancora risolvere i nodi Mps (ieri il titolo è balzato del 7,6%) e Carige. «È interesse del governo e della collettività avere un sistema bancario che sia solido, efficiente e che dia credito all’economia. Non sta a noi interferire con la scelta delle banche private», ha detto ieri il ministro dell’Economia, Daniele Franco, rispondendo a una domanda su Unicredit nel corso della conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri. «Ovviamente - ha poi aggiunto Franco - abbiamo un interesse più rilevante per il Monte dei Paschi di cui il Tesoro detiene i due terzi. Negli scorsi giorni il cda ha deciso all’unanimità un cambiamento nella gestione, è importante che Mps diventi più solida e continui a svilupparsi avendo a mente un futuro che potrebbe essere di una partnership». I riflettori restano intanto accesi anche su Carige: entro lunedì, alla vigilia della scadenza del periodo di esclusiva concesso dal fondo interbancario Fitd, dovrebbe essere firmato l’accordo per rilevare l’80% di Carige da parte di Bper, principale candidato alla creazione del terzo polo bancario. In caso di acquisizione, l’istituto ligure entrerà a far parte del piano industriale che dovrebbe essere presentato a maggio-giugno dalla popolare modenese controllata da Unipol.
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Il portavoce della Santa Sede riferisce la posizione di Leone XIV, comunicata al nuovo ambasciatore Usa in Vaticano: «La violenza politica lo preoccupa, e pensa sia necessario astenersi dalla retorica e dalle strumentalizzazioni che portano alla polarizzazione».
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2025-09-17
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