«Negli ultimi anni abbiamo capito con chiarezza che la sicurezza alimentare non è solo una questione agricola o economica, ma una priorità politica», ha affermato Vecchioni. «Le Primavere arabe, per esempio, sono iniziate perché milioni di persone non avevano più accesso al pane. La stabilità di un Paese passa anche dalla capacità di nutrire la propria popolazione».
In quest’ottica, l’Africa è un continente chiave: ricco di potenzialità, ancora fragile in termini di sistemi produttivi, ma fondamentale per la sicurezza alimentare globale. «Il Piano Mattei – ha osservato Vecchioni – ha riconosciuto finalmente il valore strategico dell’Africa per l’Italia e per tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Non si tratta solo di aiutare i popoli africani, ma di costruire equilibri duraturi per l’intera regione».
Il Gruppo BF Spa si è mosso in questa direzione già da tempo, con un approccio che Vecchioni definisce «umile ma determinato»: «Non era scontato che una realtà italiana come la nostra fosse pronta, alla fine del 2023, a misurarsi nel Mediterraneo replicando quanto fatto in Italia. Ma lo abbiamo fatto, partendo dalla nostra esperienza e investendo su infrastrutture produttive sostenibili».
Un esempio concreto? Le model farm, aziende agricole pilota attivate in diversi Paesi africani. «Produciamo per i mercati locali, senza finalità di trading. L’obiettivo – ha spiegato Vecchioni – è trasferire know-how, formare competenze, e farlo sempre con la presenza attiva di attori locali. Non esportiamo modelli calati dall’alto, ma co-progettiamo, valorizzando le risorse del territorio».
Un’iniziativa che unisce sviluppo economico e stabilità politica, mostrando come anche l’agroindustria italiana possa essere protagonista di un futuro più equilibrato e sicuro, non solo per l’Italia ma per l’intero bacino mediterraneo.