2018-12-18
Un Tg1 a trazione Fico e Partito democratico
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Dopo la nomina dei vicedirettori inizia a formarsi la redazione. Roberto Chinzari potrebbe diventare caporedattore del politico, ma dovrebbe arrivare dal Tg3 anche Monica Giandotti. Potrebbe così riformarsi la squadra di cronisti 5 Stelle vicini al presidente della Camera, dal direttore Giuseppe Carboni fino a Claudia Mazzola, attuale responsabile relazioni esterne in viale Mazzini. Grandi movimenti in viale Mazzini, sede della Rai, dove inizia a formarsi il nuovo Tg1 del governo gialloblu di Giuseppe Conte. Ma chi si aspettava che il canale principale della nostra televisione pubblica diventasse a trazione sovranista rischia di rimanere molto deluso. A quanto apprende la Verità infatti, dopo la nomina del direttore Giuseppe Carboni, la conferma dei vice Maria Luisa Busi, Costanza Crescimbeni e Filippo Gaudenzi e la nomina Angelo Polimeno Bottai, Grazia Graziadei, Simona Sala, Bruno Luverà, ora tocca formare la nuova redazione. Per il posto da caporedattore del politico circola il nome di Roberto Chinzari, arrivato dal Tg2 e già «chigista» ai tempi di Matteo Renzi. Dal Tg2 è arrivato anche Alessandro Gamberi. Non solo. Dal Tg3 potrebbe arrivare Monica Giandotti, già conduttrice di Agorà Estate, in ballo per la conduzione del telegiornale delle 20. Giandotti non è una giornalista qualunque. E' moglie di Stefano Cappellini, capo del politico di Repubblica, già al Messaggero come caporedattore centrale. C'è chi sostiene che l'assetto dell'ammiraglia della nostra televisione pubblica sia sempre più vicina al presidente della Camera Roberto Fico. Carboni e Giandotti da cronisti dei 5 Stelle sono sempre stati molto vicini all'ala sinistra grillina. Non solo. Non bisogna dimenticare che a ottobre è stata nominata Claudia Mazzola, direttore della Comunicazione, relazioni esterne, istituzionali e internazionali. Mazzola si porta dietro una lunga scia di polemiche. Cronista del Tg1 ha seguito sempre da vicino il Movimento e il 16 luglio è stata inserita nella rosa dei cinque nomi tra cui gli iscritti avrebbero dovuto votare il nome da proporre per il consiglio di amministrazione. Alla fine Mazzola non l'ha spuntata, ma è sempre stata tra le più gradite e conta molto. Non a caso vanta un rapporto di ferro con il portavoce del presidente del Consiglio Rocco Casalino o alla vicepresidente del Senato Paola Taverna. In sostanza, a parte le nomine di Bottai, già vicecaporedattore del politico, gradito a FI e Graziadei, inviata del Tg1, gradita alla Lega, il resto dell'ammiraglia è nelle mani dei grillini: persino Crescimbeni è in quota Pd. Di più. Potrebbe rappresentare la Rai del futuro, magari quella che potrebbe cementare nuovi accordi politici, ad esempio tra 5 Stelle e il nuovo Partito Democratico di Nicola Zingaretti. Sono semplici ipotesi ma i malumori che stanno emergendo sulla manovra economica nel governo gialloblu fanno sperare i sostenitori di un nuovo Nazareno con Beppe Grillo. Sono in particolare i fedelissimi di Matteo Renzi, ex segretario che potrebbe presto formare un nuovo partito, ad attaccare compatti il governatore del Lazio accusato di voler flirtare con i grillini. L'ultimo problema è nato dopo un'intervista di Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della regione, che ha spiegato l'importanza di un «disgelo» con i 5 Stelle e ipotizza la possibilità di fare «pezzi di strada insieme». Sono soltanto ipotesi. Ma il Tg1 potrebbe agevolare.