2018-08-10
Un manager italiano muove le leve del risiko globale delle connected insurance
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Carmine Carella, al vertice di FairConnect, riceve un investimento da 100 milioni dal fondo Palamon. Scatta la ricerca di aziende leader nel settore delle assicurazioni intelligenti. «A metà settembre avverrà il closing e poi acquisiremo la totalità delle azioni di Infomobility. Sull'ipotesi di acquisire la canadese Ims:«Nulla di concreto sul tavolo, ci guarderemo in giro per rendere il nostro business il più internazionale possibile».Il mondo delle assicurazioni intelligenti è in forte crescita. A oggi circa il 15% delle polizze emesse in Italia sono offerte con tecnologie interconnessa all'auto. In questo modo le compagnia sono in grado di tracciare le abitudini degli automobilisti e rendere le polizze più performanti e meno costose. Nel mondo questo nuovo business di information tecnology sale del 20% annuo e si calcola che in Italia l'offerta di polizze intelligenti sarà quadruplicata. A contendersi il mercato c'è un pugno di aziende con sede in Canada, Svizzera e Italia. La più attiva ha sede in Ticino ma ha un cuore molto italiano visto che l'attuale presidente e amministratore delegato di FairConnect si chiama Carmine Carella manager che ha lanciato la sua carriera con Cobra automotive, azienda lombarda specilizzata in scatole nere e tracciabilità assicurativa. Carella è in questo momento al centro di un risiko internazionale che sembra destinato a segnare gli equilibri del settore almeno per il prossimo decennio. Poco più di un mese fa FairConnect ha accolto nel capitale un fondo americano di private equity, Palamon.Il colosso da tempo dedica attenzione al mercato italiano, ad esempio sarebbe interessata a investire nell'università telematica Pegaso, ma l'investimento da 100 milioni garantito all'ex amministratore delegato di Cobra avrebbe una funzione parallela. Serve sicuramente a fare shopping nel comparto (FairConnect ha da poco acquisito Infomobilty.it, azienda abruzzese che produce scatole nere) ma il mirino sarebbe puntato verso il Nord America. Stando a quanto risulta alla Verità, il fondo avrebbe contattato la canadese Ims con l'intenzionale di fare scacco matto. La proposta per l'acquisizione vede al momento sul piatto un fiche da 45 milioni di euro. Ims opera nello stesso comparto dove si muovono FairConnect Cobra e Octo Telematics, l'altra azienda italiana di livello internazionale. Ims ovviamente si rivolge agli Usa e ha una discreta quota di mercato pure in Germania. È chiaro che puntare su Ims consentirebbe a Carella la conquista del continente americano. Il manager al telefono con la Verità spiega che non è in atto alcuna trattativa: «Non c'è nulla di definito nè di univoco. La nostra azienda ha come obiettivo migliorare la qualità della vita degli assicurato a livello globale. Sono stato in Asia e a fine settembre andrò negli Stati Uniti e probabilmente in Canada. Stiamo valutando quali opzioni prendere in considerazione al fine di una acquisizione». Nel frattempo intorno alla metà di settembre avverà il closing dell'operazione con il fondo Palamon, «a quel punto», aggiunge Carella, «sarà perfezionato il rapporto con Infomibility di cui FairConncet diventerà proprietaria al 100%». Tanto più che la concorrente Octo non ha superato del tutto la crisi legata alle sanzioni imposte da Donald Trump. Ad aprile l'azienda ha messo in stand-by il processo di quotazione a Piazza Affari per effetto delle sanzioni imposte all'azionista di controllo, la russa Renova Holdings considerata la cassaforte dell'oligarca Viktor Vekselberg. Ai tempi della presidenza di Boris Yeltsin, è stato uno degli uomini di fiducia del Cremlino. Vicino a Vladimir Putin, è rimasto in questi anni uno degli uomini d'affari più potenti in Russia. Nato in Ucraina, ma residente in Svizzera, Vekselberg era dirigente di partito ai tempi del comunismo. Renova ha interessi rilevanti, oltre che in Italia, soprattutto in svizzera: dove possiede la quota di controllo del gruppo industriale Sulzer e ha partecipazioni rilevanti in altre due aziende elvetiche. C'è da dire che le sanzioni americane hanno provocato anche una vera e propria rivoluzione nel board di Renova. «L'ex capo di, Deutsche Bank, Josef Ackermann, ha lasciato l'incarico di consigliere di Renova», scriveva il quotidiano di Confindustria, «dopo le sanzioni americane, al pari degli altri membri del Cda: fra i quali Luca Cordero di Montezemolo, John Deutch, Orit Gadiesh, Vladimir Kuznetsov e Alexey Moskov. Sir John Peace, presidente di Octo Telematics, lo scorso 13 aprile aveva dichiarato: «Avendo lavorato a stretto contatto con il Management e osservato in prima persona la trasformazione che Octo sta apportando al settore assicurativo, sono soddisfatto di aver raggiunto questo accordo. Gli investimenti realizzati in tecnologia unitamente al track record di successo del business fanno di Octo una realtà unica con una solida crescita, ben posizionata non solo nel settore assicurativo e automobilistico, ma nel più ampio ambito dell'Iot». Il riferimento è al riacquisto delle azioni «russe» da parte dei vertici di Octo: una scelta che di fatto ha azzerato l'effetto delle sanzioni. Nonostante i problemi abbiano lasciato alcuni strascichi. Ad esempio Citi che da tempo segue l'azienda sembrerebbe dell'idea di chiudere i rubinetti. Il che trasformerebbe Octo in una preda visto l'effervescenza del mercato. Resta da capire quali saranno le prossime mosse di Carella dopo la metà di settembre.