2023-07-16
«Un giallo per esplorare la belva nell’anima»
La scrittrice e psicoterapeuta Valeria Bianchi Mian ha appena dato alle stampe «Il corpo crudo»: «Una storia di esseri umani che si trovano a fare i conti con ciò che si agita nell’inconscio. Una maggiore consapevolezza dell’animale che vive in noi sarebbe un bene per tutti».Valeria Bianchi Mian vive e lavora a Torino. Psicoterapeuta e psicodrammatista junghiana, direttrice di Tarot therapy Italia, scuola di terapia immaginale che si basa sul metodo Tarotdramma. Insegnante mindfulness ed è membro della Società italiana di psicologia online. In qualità di autrice e illustratrice ha realizzato diversi libri tra i quali Favolesvelte (Golem edizioni), Non è colpa mia (Golem edizioni), Vit-amor-te. Poesie per arcani maggiori (Miraggi edizioni) e il romanzo noir Il corpo crudo (Edizioni del Capricorno). Ha curato e illustrato con la poetessa Silvia Rosa Maternità marina (Terra d’ulivi), con le scrittrici Debora Riva e Laura Salvai la raccolta di racconti Psicoporno (Buendia books) e con diverse autrici il recente Bestie. Femminile animale (Vita activa nuova). Ha partecipato ad antologie e collabora con siti web culturali.Psicoterapeuta e scrittrice. Mi incuriosisce constatare quanto spesso chi lavora con la psiche - psicologi, psichiatri, sociologi, psicoterapeuti - abbia urgenza o piacere di coltivare un percorso espressivo e artistico particolarmente articolato e impegnativo. Secondo lei, o meglio, per lei, questa coabitazione di direzioni e intenti da cosa nasce? «Il prendersi cura del mondo psichico - e sociale - degli esseri umani richiede, soprattutto se si parla di psicoterapia del profondo, l’incontro con la propria individualità più autentica. Si tratta di un processo di continua scoperta della vitalità nella relazione che intercorre tra l’Io e l’Altro, dove con Altro intendo un universo di possibilità inconsce che sonnecchia in ognuno di noi e che possiamo risvegliare ed esprimere creativamente; questo percorso coinvolge in primis coloro che hanno scelto di formarsi come professionisti della cura e si riverbera, appunto, nell’incontro. È un mettersi in viaggio che conduce a esplorare territori dentro e fuori da sé, aprendo brecce, dando modo agli stessi operatori di espandere lo sguardo oltre la cattività dell’anima. Scrittura e narrazione hanno da sempre a che fare con la psicoanalisi e con le psicoterapie, poiché questi paradigmi si basano principalmente sul dialogo e sul racconto (di sogni, di eventi, di desideri…). Freud per primo è stato un autore di saggi indimenticabili. “L’arte”, scriveva Jung, “è attività che ci connette all’anima ed è il modo in cui l’anima si relaziona con noi”».Bestie. Femminile animale: lo avete presentato già in diversi festival e location, mi pare con ottimi esiti. Come nasce questo progetto e come si è sviluppato?«Bestie è ed è stato un “cantiere aperto” che ha coinvolto cinque anime animali poetiche. All’interno del volume prendono vita i miei versi e quelli di Campi, Laginja, Mastrotoraro e Rosa. Ci piace visualizzare il gruppo come un intreccio di fili, un nido di Cyrtophora Citricola, o come un branco interspecista. Nella trama sono state accolte le parole di Zambà, nostra prefatrice, e l’attenzione editoriale di Musetti. Per creare il gruppo siamo partite dal mio fischio di marmotta: io ho dato il La, insomma. Non è stato facile trovare un accordo senza la curatela, ma ho fermamente voluto che ci si auto organizzassimo e alla fine sono stata premiata: una sorellanza poetica, seppur transitoria, legata al progetto, ha partorito il libro che raccoglie 25 Bestie. Le illustrazioni accompagnano i testi e hanno richiesto un ulteriore lavoro al telaio vitale tra le cianotipie di Laginja e alcuni miei schizzi color magenta. L’intento? Un coro antispecista, intimamente ecologista, armonico e femminista, attraverso la parola poetica porta l’anima animale alle orecchie degli umani. Anche in questo caso si parla di Io e Altri».Che cos’è il corpo crudo?«Il corpo crudo delle cose, la nudità dei fatti: espressioni che da sempre mi fanno sorridere perché dietro l’apparente richiamo alla base materiale si nascondono anfratti da esplorare, pertugi e meandri da narrare. Il corpo crudo è il titolo del romanzo che ho pubblicato nel marzo 2023 con Edizioni del Capricorno per Piemonte in noir, in collaborazione con La Stampa. Mi piace ricordare che si tratta del primo titolo scritto da una donna in un catalogo di 40 volumi di autori maschi. Il tema trattato è l’anima animale ma anche l’ombra bestiale, là dove il buio in noi rappresenta tutto ciò che la mente conscia è solita negare. È una storia di esseri umani che si trovano a fare i conti con la belva che si agita nell’inconscio, ma è anche una storia di animali, gli stessi con i quali coabitiamo quasi senza rendercene conto. La consapevolezza della belva che vive in noi sarebbe auspicabile per tutti, sempre, perché la coscienza ci aiuta a riconoscere la comune appartenenza alla natura, e perché appellandoci soltanto alla neocorteccia non facciamo che sradicarci».Un altro progetto recente riguarda l’eros, e mi riferisco ovviamente alla raccolta di racconti Psicoporno: come avete affrontato il tema?«Eros e Psiche si cercano. O meglio, dopo averne svelate le fattezze, la fanciulla-anima perde il contatto con lo sposo divino ed è costretta a vagare sperando di riunirsi a lui. È una dinamica che dal mito risuona in noi e ci induce all’incontro, ci chiama alla coscienza; è un’impresa che vale per gli uomini e per le donne. Io e le mie coautrici abbiamo immaginato che una Psiche armata di lanterna potesse esplorare scorci pornografici e modalità atipiche di unione, dedicandoci ognuna a quattro racconti; avremmo potuto scriverne 400, proseguire nell’avventura, ma occorreva darsi un limite. Tra l’ironia di Storia di un dildo e i toni noir de Il camaleonte, senza trascurare l’aspetto simbolico della sessualità, come in La lista di Iside, abbiamo cercato di delineare la differenza tra sessualità sana e disturbi parafilici, offrendo una gamma di spunti di riflessione corredata di un glossario. Anche qui, il corpo, nudo e crudo, e l’anima».Prossimi progetti?«Sto riflettendo sulla trama del prossimo romanzo, il terzo. Si tratta di un noir che si addentra negli inferi della maternità e si tuffa nel mondo della Grande madre. Nel frattempo, sto curando e scrivendo due saggi: uno a tema mindfulness e uno sul Tarot telling, la narrazione con le carte archetipiche dei tarocchi. Il tutto, naturalmente, negli spazi tra un gruppo e un colloquio, cercando di non trascurare la totale assenza di progetti. Sì, perché anche il daimon degli scrittori, in estate, ha bisogno di andare in vacanza».
Leonardo Apache La Russa (Ansa)
Nessuna violenza sessuale, ma un rapporto consenziente». È stata archiviata l’indagine a carico di Leonardo Apache La Russa e l’amico Tommaso Gilardoni, entrambi 24enni, accusati di violenza sessuale da una di ventiduenne (ex compagna di scuola di La Russa jr e che si era risvegliata a casa sua).
Nel riquadro, Howard Thomas Brady (IStock)