2024-03-24
In Uk continua la guerra sui baby trans
Dopo lo stop ai bloccanti della pubertà, la Gran Bretagna adotta maggiore cautela sui trattamenti ormonali agli over 16 con disforia. Un parziale dietrofront preso a esempio negli Stati Uniti, dove il Kansas e la Georgia son pronti a vietare il cambio di sesso ai minori.Retromarcia, però adagio: così si sta muovendo il Servizio sanitario nazionale inglese, che aveva deciso di interrompere, dal primo aprile, la somministrazione di bloccanti della pubertà ai minori che intendessero iniziare la transizione di genere. Come ha riferito il Telegraph, il Nhs ha ora adottato nuove linee guida e ha dato luce verde ai trattamenti con estrogeni o testosterone - i cosiddetti ormoni per l’affermazione di genere - per i giovani dai 16 anni in su. Con qualche maggior cautela, almeno verbale, rispetto al passato. La terapia, infatti, sarà disponibile solo per chi presenta «incongruenza di genere o disforia di genere permanente»; prima di iniziare la «cura», quindi, sarà necessario un approfondimento psicoterapeutico. È quel percorso, lungo e delicato, che manca quando, a occuparsi degli aspiranti trans, sono i medici della World professional association for transgender health (Wpath). Le chat interne tra i membri dell’organizzazione, che ha ramificazioni anche in Europa, acquisite e diffuse dall’Ong Environmental progress di Michael Shellenberger, hanno svelato la faciloneria con la quale i sedicenti esperti si mettono letteralmente a sperimentare col corpo dei più piccoli: ormoni, triptorelina e persino interventi chirurgici demolitivi su ragazzini che i sanitari stessi ammettono essere poco consapevoli delle conseguenze cui andranno incontro. Nessuno scrupolo pure verso individui con gravi patologie psichiatriche. È il ribaltamento definitivo della deontologia ippocratica: il primo dovere dei dottori smette di essere «non nuocere». Al massimo, diventa «non farsi denunciare»: comportarsi in modo tale da minimizzare il pericolo di ritorsioni giudiziarie da parte di pazienti pentiti. L’ex ministro della Salute nel governo conservatore di Theresa May, Jackie Doyle-Price, ha contestato duramente la posizione del Nhs, ricordando, in un tweet, che le terapie ormonali provocano «la perdita definitiva della funzione sessuale. Non dovrebbero essere mai somministrate ai bambini a scopo di riassegnazione di genere». Al contrario, bisognerebbe presumere che persone così giovani non siano in grado di prestare un consenso realmente informato. Insomma, dopo la chiusura della Tavistock, la clinica dove potevano cambiare sesso persino bimbi di 3-4 anni, e dopo la retromarcia sui bloccanti della pubertà, nel Regno Unito prosegue la guerra sulla transizione. Ma intanto, Oltreoceano, molti di quelli che si oppongono all’egemonia della filosofia della Wpath parlano già di «esempio inglese».Qualche giorno fa, Associated Press ha riferito che almeno due Stati degli Usa - Kansas e Georgia - guardano proprio alla Gran Bretagna, per avanzare al Congresso proposte di legge finalizzate a cancellare le pessime pratiche adottate sui minori, sulla scorta dell’ideologia trans. Ad esempio, il senatore Beverly Gossage, di Wichita, ha arringato i colleghi repubblicani citando il caso dell’Inghilterra: «Hanno dichiarato che per i bambini non ci può essere alcuna forma di terapia per l’affermazione di genere che non sia la psicoterapia, perché mancano prove scientifiche» sulla sicurezza e gli effetti di lungo periodo della triptorelina. Sono le conclusioni cui era giunto il report indipendente, stilato dalla dottoressa Hilary Cass, del londinese Saint Thomas’ hospital. In virtù di esso, il Servizio sanitario aveva finalmente fermato l’agghiacciante fabbrica nazionale di baby trans.E in Italia? Cosa succede? A gennaio, in seguito all’interrogazione del senatore Maurizio Gasparri e all’esposto dell’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, il ministero di Orazio Schillaci aveva spedito degli ispettori al Careggi di Firenze. Da tempo, sulla scorta delle testimonianze di varie famiglie, riportate anche da Panorama, aleggiava il sospetto che la struttura dedicata ai disturbi dell’identità di genere avviasse i ragazzini alla transizione, glissando sulle opportune indagini psicologiche. I primi dati elaborati a Roma, sulla base delle cartelle cliniche che sono state raccolte, sembrano confermare le lacune. La Procura del capoluogo toscano ha aperto un fascicolo. Peccato - è il caso di dirlo - che, nel mentre, sia stato l’ospedale del Papa, il Gemelli di Roma, ad annunciare l’inaugurazione di un ambulatorio per la disforia. Chiaramente, un conto è assicurarsi che i minori siano seguiti da un professionista della salute mentale e un conto è attivare un distributore automatico di pareri positivi sul trattamento ormonale, come se si pendesse dalle labbra della Wpath. Chi la santifica, ahinoi, è l’Iss, che sul suo sito ne cita linee guida e orientamenti. Sarebbe invece opportuno tagliare tutti i ponti. L’unica transizione che serve è quella al buon senso.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.