2019-10-23
Tutte le ricette nascoste nelle serie tv
Le ciambelle ingurgitate da Homer Simpson, il Cosmopolitan di «Sex and the city», lo stufato di «Games of thrones». Dilaga la moda di raccontare cosa mangiano le star del piccolo schermo. E un libro ci spiega come riportare in tavola i piatti di «Downton Abbey».Sono piccole, tonde, colorate: la pasta alta e dolce, unta quel tanto che basta ad imprimere sul tovagliolo una vaga impronta trasparente. Sulla cima, la glassa riluce di zuccherini. Dentro, nasconde farciture di burri e cioccolati, colate morbide davanti alle quali Homer Simpson si è sempre trovato con la lingua penzoloni, le fauci spalancate e gli occhi sgranati, incapace di pronunciare altro verso all'infuori di un sordo «Aaah». Il pupazzone giallo, con il passare delle stagioni, ha versato sulle ciambelle chili di bava e di quei dolcetti fritti, che gli americani chiamano «donuts», ha fatto un marchio di fabbrica. Springfield, così come Matt Groening ha voluto disegnarla, è diventata casa delle ciambelle e, a identificarla, piccola cittadina di Simpson e abitanti grassocci, sono state le manie di pancia del suo Homer. Che tanto ha fatto e tanto ha mangiato da aver convinto, infine, Krispy Kreme a rendere omaggio ai suoi vizi di gola.La catena di fast-food australiana, specializzata nella produzione di untissime ciambelle e (non più sani) cappuccini, ha lanciato sul mercato un dolcetto ispirato ai Simpson. La pasta è stata fritta, poi ricoperta di glassa rosa, a specchio, e zuccherini colorati. Dentro, è stata ingrassata con una farcitura di cioccolato bianco aromatizzato alla fragola. Sopra, le è stata apposta l'etichetta di «The Simpson D'oohnuts», a celebrare le ciambelle tanto amate da Homer e il «d'oh» che, spesso, ha accompagnato la visione di una confezione vuota.Springfield, benché fittizia, ha avuto la propria ricetta. Ma, nel mare delle realtà televisive, non è stata l'unica ad approdare in cucina. Perché trasformare in piatti veri e propri, in piatti fumanti, le pietanze tipiche dei programmi preferiti si è rivelata una moda. Un'ossessione, quasi, fatta di blog, ricerche e libri, l'ultimo dei quali debutterà domani.Downton Abbey - Il Ricettario Ufficiale (Panini Comics, 2019, pp. 272, € 35), firmato dalla storica del cibo Annie Gray e tratto dalla serie tv dedicata alla nobiltà britannica, è stato guidato dall'ambizione di (ri)portare in tavola i piatti dell'Inghilterra che fu, raccontandone genesi e sapori. Tra le pagine, scritte per accompagnare l'esordio cinematografico della saga, pronta, il 24 ottobre, a rivivere in un film, si annidano polli arrosto, stufati, pasticci di carne e verdure, biscotti al burro, pietanze risultanti dalla mescolanza di culture e tradizioni. Annie Gray, nel volume, è riuscita a spiegare come ogni classe sociale avesse la propria cucina, come i nobili mangiassero francese, mentre i poveri, tra il 1912 e il 1926, si industriassero per portare in tavola un kedgeree degno di tale nome. È riuscita, poi, a riprodurre le più belle ricette della serie tv, spiegando per filo e per segno come confezionare le meringhe di lamponi che hanno adornato la tavola di Robert quando questi ha scoperto di amare la sempliciotta Jane Moorsum, e come sfornare il toad-in-the-hole di cui si sono nutriti i domestici, negli anni passati a Downton.La Gray, nel proprio volume, ha saputo unire il rigore della ricerca scientifica alla vivacità pop che le serie si portano appresso. E questo hanno saputo fare anche Chelsea Monroe-Cassel e Sariann Lehrer, due «baccanti» di Grande Inverno che, esaltate dai pasticci di maiale dei Guardiani della Notte, hanno deciso di dedicare il proprio tempo allo studio certosino della gastronomia medievale. Poi, carpiti i segreti del pentolame in rame e delle carni speziate, hanno confezionato il primo ricettario ufficiale di Game of Thrones, A Feast of Ice & Fire. Il libro, in vendita su Amazon, è un compendio di ricette utili a ricreare menù degni di Approdo del Re, capitale dei Sette Regni, seguendo il gusto degli strambi protagonisti, che pare si cibassero di «pane caldo e burro appena sfornato, stufato, montone con carote e pesche con il miele», torte ripiene di frutta secca e formaggi, trota avvolta nella pancetta e cipolle in salsa di carne. A Westeros, secondo le due, si sarebbe mangiato come nel Medioevo, arricchendo i cibi di spezie insieme dolci e salate. Si sarebbe bevuto il bevibile e addolcito l'esistenza con miele e creme. Buone, forse, ma lontane dalla modernità, anche televisiva, cui lo spettatore è ormai assuefatto.La cucina medievale, grassa e complessa, è stata soppiantata, nell'immaginario collettivo, dai pasti semplici e frugali delle nuove serie televisive. Così, i waffle di Undici, gli Eggo's di cui si è nutrita nelle stagioni di Stranger Things, sono tornati a riempire il reparto surgelati dei supermercati americani, il Cosmopolitan di Sex and The City, quella miscela rosata diVodka, Cointreau, succo di limone e cranberry, si è elevato a simbolo di un'intera generazione, di donne e spettatrici. Il pollo fritto dietro alla cui pastella Gus Fring ha nascosto i traffici illeciti di Breaking Bad è diventato un locale tangibile: un fast-food battezzato come il re del narcotraffico lo ha battezzato nella serie Usa, Los Pollos Hermanos. La Key Lime Pie, preparata da Dexter a un'amica morente, è stata riprodotta in ogni dove. La frolla friabile, la crema al lime, che tanto cara è stata ad Ernest Hemingway, la meringa morbida a rivestirne la cima: la ricetta del dolce, tipico delle isolette della Florida, è comparsa su ogni blog di matrice televisiva. E, dietro, si è portata il proprio corredo di consigli utili a riprodurla fedelmente. «In caso non siate capaci di preparare la meringa, sostituitela con semplice panna montata», recita uno di questi, compulsato online da qualche zelante spettatore buono, più di altri, a raccogliere idee e metodologia.
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)
Lo stabilimento Stellantis di Melfi (Imagoeconomica)
Ecco #DimmiLaVerità del 12 settembre 2025. Il capogruppo del M5s in commissione Difesa, Marco Pellegrini, ci parla degli ultimi sviluppi delle guerre in corso a Gaza e in Ucraina.