2023-11-23
«Non ce l’ho fatta ad ammazzarmi»
Il carcere di Halle. Nel riquadro, Filippo Turetta (Ansa)
Ok dalla Germania all’estradizione di Filippo Turetta. I legali: «Su di lui perizia psichiatrica». Giuseppe Valditara lancia i corsi nelle scuole. Accordi Pd-maggioranza per norme anti violenza.«Ho cercato di farla finita ma non ho avuto il coraggio», avrebbe confessato Filippo Turetta, il ventiduenne che ha assassinato a coltellate l’ex fidanzata Giulia Cecchettin, sua coetanea prossima alla laurea, agli agenti della polizia tedesca che sabato sera l’hanno rintracciato nella corsia d’emergenza autostradale lungo cui la Grande Punto nera, nella quale potrebbe aver assassinato la ragazza e che ha usato per la fuga in Germania, si è fermata quando ha terminato il carburante. Turetta avrebbe anche ammesso subito di aver ucciso la sua ex fidanzata, per poi spiegare di aver «vagato» per giorni nella speranza di trovare il coraggio per schiantarsi «contro un ostacolo». E infine ha detto di aver tentato di puntarsi «il coltello alla gola». Ma i dettagli delle due aggressioni all’arma bianca che ha dovuto subire Giulia e, soprattutto, il movente, dovrà spiegarli agli inquirenti della Procura di Venezia, che per ora gli contestano l’omicidio volontario aggravato dal legame affettivo e il sequestro di persona. Ma, come anticipato ieri dalla Verità, non è escluso che i magistrati possano decidere di contestare anche altre aggravanti: la crudeltà, che sembra emergere dalle pagine dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip, e la premeditazione (l’indagato aveva portato con sé un coltello o, forse, due, del nastro adesivo telato, un guanto e dei grandi sacchi di plastica nera). Le autorità tedesche ieri mattina hanno dato il via libera all’estradizione e presto (forse già venerdì) Turetta sarà davanti al gip per il suo interrogatorio di garanzia (lascerà la Germania con un volo militare). Quando gli agenti tedeschi hanno aperto la sua borsa hanno trovato un coltello da cucina con una lama da 12 centimetri che potrebbe essere l’arma del delitto. C’era sangue ovunque: sulle scarpe, sui vestiti, sui sedili dell’auto. Turetta presentava anche ferite alle mani e alle caviglie. E mentre si attende l’autopsia sui resti di Giulia, che verrà eseguita l’1 dicembre nell’Istituto di anatomia patologica della Clinica universitaria di Padova, il difensore dell’indagato, l’avvocato Emanuele Compagno, ha fatto sapere che «si sta valutando una perizia psichiatrica, non per esonerare il ragazzo da ogni responsabilità, ma per capire fino in fondo cosa c’è stato nella mente». I genitori di Turetta, Nicola ed Elisabetta, infatti, ritengono che «qualcosa nel suo cervello non abbia più funzionato». Turetta deve aver riacquistato tutta la lucidità, mostrando nervi particolarmente saldi, quando ha caricato nella sua auto il corpo di Giulia, quando l’ha fatto rotolare giù per il canale dove se ne è liberato e quando è partito per la Germania. Lì, pare, ma sono ancora in corso accertamenti da parte delle autorità tedesche, avrebbe acquistato anche un scheda telefonica di un operatore locale, sperando probabilmente di riuscire a rendersi irreperibile. Per i funerali di Giulia non è ancora stata fissata una data, ma i familiari hanno deciso che si celebreranno a Saonara, piccolo centro padovano dove la ragazza è cresciuta prima di stabilirsi con la famiglia a Vigonovo, e dove riposerà accanto alla mamma, deceduta un anno fa. Il governo nel frattempo ha avviato una stretta per affrontare il fenomeno della violenza contro le donne. Dopo una interlocuzione tra Giorgia Meloni e il segretario del Partito democratico Elly Schlein, che si sarebbe concretizzata in due ordini del giorno approvati dall’Aula del Senato dopo essere stati riformulati, il governo si è reso disponibile a mettere in campo «disegni di legge» che intervengano «sulla prevenzione e sul contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica, a completamento della normativa vigente». Una stretta è in cantiere anche per il Codice rosso, accrescendo l’attenzione verso i «reati spia» e inasprendo le misure di protezione preventiva (ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento a 500 metri). Tempi stringenti per l’adozione delle misure cautelari e per i procedimenti per stalking, violenze e maltrattamenti da partner o da ex partner. Arresto entro 48 ore in «flagranza differita», grazie alle nuove tecnologie che permetteranno di acquisire prove via chat o audio-video. Previsti l’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare anche al di fuori dei casi di flagranza, l’obbligo di informazione immediata alla persona offesa in caso di scarcerazione e una provvisionale a titolo di ristoro anticipato in favore delle vittime. Il disegno di legge, sul quale hanno lavorato d’intesa i ministeri delle Pari opportunità, dell’Interno e della Giustizia, è stato approvato in via definitiva dal Senato con voto unanime dalle forze politiche.Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, invece, ha presentato le sue linee guida per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne a scuola ideate all’indomani dei fatti di Caivano. «Per la prima volta affrontiamo di petto il tema del maschilismo», ha spiegato il ministro, che ha annunciato 15 milioni di euro di fondi Pon per le attività extracurriculari, con professori che svolgeranno la funzione di moderatori e moduli di discussione da 30 ore.
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)
Mario Draghi e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin (Imagoeconomica). Nel riquadro il programma dell'evento organizzato da La Verità