2020-11-28
Trump ha parlato la lingua del popolo. Perciò il trumpismo è stato una vittoria
Le elezioni hanno confermato che il deep State è attivo e ha avversato il presidente. Ma la democrazia Usa non è annientata.Dopo le elezioni Donald Trump è andato per le vie legali, mentre Joe Biden si è autoproclamato presidente con il plauso di tutti media mondiali e del 70% delle cancellerie. Questa è una dimostrazione spettacolare, al di là di ogni ragionevole dubbio, che gli Stati Uniti sono e restano la più grande democrazia del mondo. La esportassero di meno la democrazia sarebbe meglio per tutti, ma ciò non toglie che loro siano la democrazia più grande, che è una maniera elegante di scrivere che sono uno degli ultimi posti al mondo se non l'unico dove di democrazia ce ne è ancora un barlume. In qualsiasi altra democrazia occidentale Trump non sarebbe mai arrivato alle elezioni. Trump non è amato da molti Repubblicani, era clamorosamente detestato da una buona parte del partito, ma vince le primarie perché la gente lo vota. Nella altre «democrazie» occidentali sono i partiti che decidono il candidato.Trump ha battuto Hillary Clinton perché la gente era stufa di guerre, di ragazzi che non tornano da posti mai sentiti nominare, guerre irrinunciabili al momento ma che puntualmente qualcuno dichiarerà assurde quindici anni dopo. La gente era stufa delle tasse che servono per mantenere le guerre, era stufa di disoccupazione, e di personaggi politici che parlano di diritto all'aborto e di diritti gay mentre le fabbriche chiudono. Trump ha degli slogan che sono gli slogan della gente: lavoro, occupazione, tasse poche e ragionevoli, essere padroni a casa propria. Il contribuente americano sa che la Cina è il nemico e che chi attraversa illegalmente una frontiera non è un amico suo. Dopo le incredibili elezioni di quattro anni fa, Trump aveva contro il Partito democratico, una parte del Partito repubblicano, il mondo accademico, i media a livello mondiale, tutto il mondo dello spettacolo, a livello mondiale, la Comunità europea, le cancellerie europee, i vertici dell'esercito Usa, i vertici dell'esercito Nato, il fondo monetario di Davos, Bergoglio e Greta Thunberg. Nessuno avrebbe scommesso che sarebbe arrivato a fine mandato eppure c'è arrivato e questo dimostra che la democrazia in Usa esiste ancora, che un indubbio deep State esiste, ma che questa democrazia non è ancora stata annientata. Che cosa è il deep State? Chi è il deep State? Chi controlla l'informazione. La compatta presenza di media e di social contro Trump, un blocco di granito senza crepe, dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio che il deep State esiste e si sta muovendo. Il punto è capire se Trump abbia possibilità reali di dimostrare le frodi, probabilmente qualche probabilità le ha perché altrimenti non si sarebbero scomodati tre presidenti, Barack Obama, Bill Clinton e addirittura George Bush figlio per chiedergli dai fare un passo indietro. Il fatto che la stampa sia appiattita su un'unica tesi, che addirittura le televisioni censurino Trump, è francamente impressionante, come impressionante è il riconoscimento da parte delle cancellerie europee, inclusa quella vaticana, di Biden come vincitore. Qual è la potenza di Trump? La sua forza è che la gente ne ha abbastanza di politici che parlano di massimi e discutibili sistemi e desidera ascoltare qualcuno che la rappresenti, che dica quello che pensa, e se lo dice da maleducato va bene lo stesso, anzi meglio. Trump ha detto che se non si abbassano le imposte l'economia muore, che non avrebbe più mandato i ragazzi a morire in guerre dall'altra parte del mondo, che le frontiere devono essere guardate e che la Cina è il grande nemico. Il contribuente americano è stufo di sovvenzionare guerre. Il cittadino medio americano, appartenente alla classe lavoratrice e alla piccola borghesia, ne ha abbastanza che i propri figli muoiano in guerre fatte in posti dai nomi impronunciabili mai sentiti nominare, non ne può più di avere le strade distrutte dai Black lives matter e la storia distrutta in quanto non abbastanza inclusiva, e gay friendly. Le statue abbattute sono una ferita nel cuore. Trump è il primo presidente dopo la seconda guerra mondiale che non ha impegnato il suo Paese in nessuna guerra, mentre il suo predecessore, il premio Nobel per la pace Obama ha bombardato 8 Paesi nei suoi primi 5 anni di mandato, Trump è solo contro tutti. Ha con sé il suo popolo (è stato il più votato di sempre dei presidenti Repubblicani), la Corte suprema e la Guardia nazionale. Comunque vadano le cose, la verità è stata detta. Esiste un deep State, esistono i brogli elettorali, esiste un controllo esterno delle elezioni. Esiste anche chi non ne può più.Se Trump vince, il foro internazionale Davos perde potere e potrebbe saltare quello che loro definiscono «great reset». Il great reset è la modificazione in senso digitale dell'economia e della vita, con distruzione di milioni di posti di lavoro e di una civiltà, che sarà attuato grazie alla dittatura sanitaria. Trump non ha ancora perso.God bless America.