2025-02-05
«Truffe sui permessi di soggiorno: l’indagine dà ragione al mio governo»
Giorgia Meloni (Imagoeconomica)
Giorgia Meloni sull’inchiesta di Salerno che coinvolge il tesoriere dem: «Ristabiliremo la legalità». Matteo Salvini: «Fatti gravissimi».«Per anni, la gestione dei flussi migratori è stata terreno fertile per criminali senza scrupoli». Non ha dubbi il premier Giorgia Meloni che dopo aver denunciato spiega: «L’inchiesta della Dda di Salerno, che ha portato a 36 indagati e svelato oltre 2.000 richieste false di permessi di soggiorno, conferma ancora una volta quanto denunciato dal governo». E aggiunge: «Abbiamo deciso di rafforzare i controlli per impedire che le quote di ingresso regolare finiscano nelle mani di chi sfrutta l’immigrazione per fare affari. E non a caso, ho presentato un esposto all’Antimafia per fare luce sulle troppe anomalie di questo sistema. L’immigrazione non può essere lasciata in balìa della criminalità. Continueremo a lavorare per ristabilire regole serie e legalità».A esser coinvolto, il che rende il fatto ancora più grave, anche Nicola Salvati, fino a ieri tesoriere del Pd in Campania e adesso sottoposto a misure cautelari. L’organizzazione criminale, secondo quanto hanno spiegato i magistrati, avrebbe «costituito, organizzato e alimentato una stabile struttura di persone e mezzi dedita all’ingresso o alla permanenza illegale di cittadini stranieri extracomunitari nell’ambito dei click days». A guidare l’organizzazione, spiegano gli inquirenti, l’ideatore e promotore del sodalizio, Raffaele Nappi, mentre Nicola Salvati e il padre Giovanni nella loro veste di titolari di uno studio di commercialisti avrebbero avuto il compito di «formare o aggiustare la falsa documentazione necessaria per la presentazione e/o il buon esito delle istanze o comunque di fornire indicazioni al fine di farla “correggere” ai datori di lavoro direttamente interessati, nonché di predisporre false fatture». Un espediente, secondo gli inquirenti, «strumentale all’artificioso aumento del volume d’affari propedeutico alla presentazione e finalizzazione delle istanze relative ai decreti flussi ed emersione, nonché dell’autoriciclaggio delle somme di provenienza illecita». Le conversazioni intercettate per i giudici fornirebbero il riscontro al «coinvolgimento stabile, duraturo e reiterato» dei Salvati nella vicenda. Il vicepremier Matteo Salvini si dice «sconcertato da queste notizie che coinvolgono i “buoni e generosi” del Pd. Se le accuse fossero confermate sarebbe gravissimo». Un episodio che crea notevole imbarazzo tra i dem impegnati nella narrazione di un centrodestra cattivo con i migranti, avversario di un centro sinistra buono e accogliente. Imbarazzante perché alimenta il sospetto, ormai annoso, che alla sinistra l’immigrazione piaccia per il business che crea e per il serbatoio di potenziali voti che rappresenta. È qui che intervengono i «duri e puri» 5 stelle con Riccardo Ricciardi, capogruppo alla Camera, che sul caso interviene così: «Chi vuole sottoscrivere un accordo con i 5 stelle faccia una pulizia totale in casa propria». Giuseppe Conte invece usa la tecnica dell’attacco come miglior difesa tacciando il premier di scappare dal Parlamento per non spiegare agli italiani perché ha rimpatriato Almasri. «Sei convinta che noi italiani siamo tutti idioti ad eccezione di te, tua sorella e dei tuoi stretti sodali?». All’interno della maggioranza invece appare chiaro che le politiche sui migranti condotte fin qui sono sulla giusta rotta. «Vincenzo De Luca, Elly Schlein non sapevano nulla? Il cambiamento della politica migratoria rappresenta una decisione giusta e necessaria da parte del governo di centrodestra», spiega il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri. «Sul Pd campano grava anche la sconcertante vicenda del presidente della Provincia di Salerno, Franco Alfieri, legatissimo a De Luca, che stando agli arresti domiciliari non si dimette dall’incarico. Una vergogna assoluta» denuncia Gasparri, soprattutto considerata la bagarre sollevata a suo tempo sul governatore della Liguria Giovanni Toti. Più severa Cinzia Pellegrino, senatrice di Fdi: «Il Pd sembra più vicino ai trafficanti di uomini che ai migranti, favorendo nitidamente l’immigrazione illegale». Durissimo anche Manlio Messina vice capogruppo Fdi alla Camera: «Mentre Fratelli d’Italia lavora per fermare il traffico di esseri umani e l’immigrazione clandestina, la sinistra continua a opporsi agli accordi con i Paesi di origine, al protocollo con l’Albania e al Piano Mattei. Forse dietro questa ostilità ci sono interessi politici?». Notando un numero di richieste troppo alto rispetto ai potenziali datori di lavoro, soprattutto in alcune regioni come la Campania, la Meloni aveva denunciato l’uso dei decreti flussi «come meccanismo per consentire l’accesso in Italia, per una via formalmente legale e priva di rischi, a persone che non ne avrebbero avuto diritto, verosimilmente dietro pagamento di somme di denaro». Ai tempi, giugno 2024 (un anno dopo l’approvazione del decreto Flussi che prevedeva mezzo milione di nuovi ingressi entro il 2025), i componenti del Pd della commissione Antimafia convocarono per un’audizione il premier e il sottosegretario Alfredo Mantovano, quando a esser convocati sarebbero dovuti essere i loro dirigenti di partito.
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L’AIE cambia idea, niente picco di domanda. Tassonomia Ue, gas e nucleare restano. Stagione atlantica avara di uragani. La Germania chiede più quote di emissione. Cina in ritardo sul Net Zero. Maxi-diga in Etiopia.