2023-12-03
«Triplicare il nucleare entro il 2050»
Dichiarazione congiunta di 20 Paesi guidati dagli Usa. John Kerry: «Senza l’energia atomica impossibile azzerare le emissioni». Il premier italiano Giorgia Meloni: «La grande sfida è la fusione».Dal blabla del vertice Cop28 a Dubai spunta un’accelerazione verso il nucleare. In una dichiarazione congiunta, una ventina di Paesi, tra cui Stati Uniti, Francia ed Emirati Arabi Uniti, hanno infatti chiesto di triplicare la capacità energetica nucleare mondiale entro il 2050, rispetto al 2020, al fine di ridurre la dipendenza dal carbone e dal gas, la principale questione in gioco in questa Cop. L’annuncio è stato fatto da John Kerry, inviato degli Stati Uniti per il clima, a Dubai, in compagnia di diversi leader tra cui il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro belga Alexander de Croo. Tuttavia, Cina e Russia, i principali costruttori di centrali nucleari del mondo, non sono tra i firmatari. Tra gli altri firmatari figurano Bulgaria, Canada, Repubblica Ceca, Finlandia, Ghana, Giappone, Moldavia, Mongolia, Marocco, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Svezia, Ucraina, Corea del Sud e Regno Unito. «La dichiarazione riconosce il ruolo chiave dell’energia nucleare nel raggiungimento della neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 e nel mantenere a portata di mano l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi», si legge, «Sappiamo dalla scienza, dai fatti e dalle prove che non possiamo raggiungere la neutralità delle emissioni di carbonio entro il 2050 senza l’energia nucleare», ha dichiarato John Kerry durante l’evento a Dubai.La strada sembra, dunque, tracciata. Tanto che il Belgio organizzerà a marzo 2024 insieme all’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) il primo vertice mondiale sul nucleare. Lo ha annunciato il premier belga, Alexander De Croo, a margine dei lavori della Cop28. «Stiamo ampliando due centrali nucleari, investendo 100 milioni in innovazione per i piccoli reattori Smr. E quadruplichiamo la nostra capacità di energia eolica offshore», ha sottolineato De Croo.Allineato anche il governo italiano: «Su questa questione bisogna essere pragmatici e tecnologici, non ho preclusioni su tecnologie nuove, se si può avere un risultato positivo sono disposta a parlarne, ma la grande sfida sarà la fusione nucleare e credo che l’Italia debba avere la capacità di pensare in grande», ha detto ieri Giorgia Meloni. Parentesi: Iter, l’International thermonuclear experimental reactor, è il maggior progetto internazionale sulla fusione. È in fase di costruzione in Francia con un investimento di 20 miliardi di euro. L’obiettivo è dimostrare la fattibilità della produzione di energia da fusione e progredire nei tempi più brevi possibili verso un reattore dimostrativo demo. Le imprese italiane coinvolte sono circa 50, a partire da Asg superconductors, Cecom, Delta ti e Ansaldo: hanno vinto oltre 1,8 miliardi di euro di commesse.Il presidente rumeno Klaus Iohannis ha spiegato che l’energia nucleare rappresenta per il suo Paese «una fonte stabile di energia che contribuisce alla sicurezza energetica e alla decarbonizzazione».I Paesi firmatari chiedono anche agli azionisti delle istituzioni finanziarie internazionali - come la Banca mondiale - di includere l’energia nucleare nei loro finanziamenti. Il direttore generale dell’Aiea, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Grossi, in una intervista a France Press a margine della Cop28, auspica proprio lo sblocco dei finanziamenti mondiali a favore dell’energia nucleare. Secondo Grossi è «un errore» rifiutare il nucleare, che consentirebbe una consistente limitazione del riscaldamento climatico e l’abbattimento dei gas serra.La difficoltà maggiore, per Grossi, è il reperimento dei finanziamenti per l’energia nucleare: «Esistono disposizioni statutarie, a volte anche in alcune istituzioni di credito internazionali, che escludono il nucleare. Credo che ciò sia totalmente obsoleto e che non corrisponda ad alcun criterio scientifico o tecnologico. Si tratta piuttosto, penso, di cose del passato». La Banca mondiale per esempio non finanzia più progetti sul nucleare dal 1959. «Penso e spero che ci sarà una evoluzione» sui finanziamenti pubblici, ha aggiunto ieri il direttore dell’Aiea. Che cita il caso degli Emirati Arabi Uniti: «Avevano zero nucleare una decina di anni fa e adesso contano su quattro reattori», che producono un quarto dell’energia elettrica consumata nel Paese». Ma i Paesi meno sviluppati avrebbero i mezzi adeguati a proteggere le centrali? «Noi siamo stati creati per questo», ha risposto riferendosi all’Aiea. «Un Paese che intenda sviluppare un programma nucleare deve fare tutto un certo percorso e avere un accordo comprensivo di garanzie con la nostra Agenzia. Ciò significa che in linea di principio rischi di proliferazione non dovrebbero esistere».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.