2022-10-08
Trapper immigrati scatenati come gangster
Arrestati Baby Gang e Simba La Rue, due cantanti di origine nordafricana: a luglio, dopo mesi di risse e pestaggi, si sfidarono con un altro gruppo a colpi d’arma da fuoco nelle vie della movida di Milano. Il gip: «Sono totalmente astratti dalla realtà».Si definiscono rapper, a volte trapper, in poche parole musicisti, e però sai che musica, spesso le loro note sono scandite da pistolettate fragorose nelle zone più eleganti della Milano di Beppe Sala, dove, tra multe ai cittadini in possesso di automobili non conformi all’area B e violenze nelle aree della movida, la cronaca fornisce parecchio materiale narrativo. È notizia di ieri: Zaccaria Mouhib, 22 anni, in arte, nomen omen, Baby Gang, e Lamine Mohamed Saida, 23 anni, conosciuto come Simba La Rue, entrambi di origine nordafricana, sono stati arrestati in un’operazione congiunta di carabinieri e polizia per un episodio avvenuto tra il 2 e il 3 luglio in via de Tocqueville a Milano, vicino a corso Como. I due, assieme a diversi sodali, sarebbero stati protagonisti della gambizzazione di due cittadini senegalesi. L’ordinanza del gip Salvini prevede il fermo anche di Eliado Tuci, collaboratore di Baby Gang, di Paulo Marilson Da Silva, di Faye Ndiag e di Mounir Chakib, già agli arresti domiciliari. Le accuse, a vario titolo, sono di rissa, lesioni, rapina aggravata, porto abusivo di armi da fuoco. Secondo la ricostruzione della vicenda, uno dei due senegalesi avrebbe in passato prestato una carta di credito all’entourage dei due trapper e, a suo dire, avrebbe subito minacce alla richiesta della sua restituzione. La notte dell’aggressione, assieme ad altri amici, si sarebbe imbattuto nel gruppo di Simba e Baby Gang in una discoteca nei pressi di corso Como, innescando una lite poi degenerata in sparatoria. Uno dei due senegalesi avrebbe sparato con una scacciacani, il gruppetto rivale avrebbe risposto facendo fischiare proiettili veri al grido di «Noi vi ammazziamo», il tutto sotto l’occhio artificiale delle telecamere installate all’ingresso dei locali, che hanno permesso ai carabinieri della compagnia Duomo di ricomporre la dinamica. Baby Gang sarebbe stato filmato mentre puntava una pistola contro una guardia giurata accorsa sul posto, mentre Simba brandiva una stampella - era claudicante perché ferito in un regolamento di conti avvenuto nei mesi precedenti - contro i rivali. Fu nell’ambito di quella vicenda che venne fermato per errore il calciatore del Milan Tiémoué Bakayoko, a causa di uno scambio di persona. Nella lunga descrizione del fermo, il gip non manca di sottolineare particolari emblematici: «Emerge nei soggetti la totale astrazione dalla realtà, un ego totalmente incluso a quello della gang di appartenenza che impedisce loro di percepire il peso delle azioni criminose poste in essere, peraltro esaltate nei video e nei pezzi musicali prodotti e diffusi sui social». In poche parole: la musica non è che un espediente per tentare di imporre regole criminali di controllo del territorio, scimmiottando quanto già avviene in altre città europee e americane. Del resto, la zuffa di luglio non è che la punta di un iceberg ben più ampio. Lo scorso giugno, Simba La Rue era stato ferito a una gamba con colpi di coltello a Treviolo, nella bergamasca. Per quell’episodio, i carabinieri di Bergamo, sempre ieri all’alba, hanno eseguito altri quattro arresti. Vicende correlate che si intersecano in un crescendo di azzardi. Dall’inizio dell’anno, La Rue sarebbe al centro di una faida con il rapper rivale Mohamed Amine Amagour, in arte Touché, residente a Padova: insulti, provocazioni reciproche su Instagram, minacce tra gruppi di contendenti poi minimizzate con la scusa di garantire pubblicità alle proprie canzoni. Ma l’accoltellamento avvenuto a giugno in provincia di Bergamo sarebbe proprio una vendetta di Touché nei confronti del rivale: avrebbe convinto la fidanzata di La Rue, la trentunenne Barbara Boscali, attrice hard amatoriale, a tendere una trappola al compagno, dandogli appuntamento nel parcheggio dove poi è avvenuta l’aggressione, una decina di fendenti da parte di Touché e dei suoi. Ora anche la Boscali è indagata. Prima ancora - si deve tornare indietro allo scorso febbraio - era stato Simba a dare inizio alle violenze verso Touché con l’aiuto del venticinquenne Fabio Carter Gapea. Quest’ultimo sarebbe andato a Padova per accompagnare la madre a una visita medica ma, una volta giunto in città, avrebbe lanciato una sfida sui social network proprio a Touché, invitandolo a presentarsi alla stazione ferroviaria per una resa dei conti. In quell’occasione, le telecamere di zona filmarono una rissa tra una decina di individui, video poi diffuso sui social dal deputato leghista Massimo Bitonci. Qualche settimana dopo, l’ennesimo round. Due cittadini residenti a Padova sarebbero stati riconosciuti nei pressi di Porta Venezia, a Milano, dalla gang di La Rue, e aggrediti con pugni e coltellate. Portati in ospedale, minimizzarono l’accaduto, non sporgendo denuncia. Due mesi più tardi e il sangue scorre ancora, stavolta quello dello stesso Touché: prelevato da alcune persone mentre cammina a Milano in via Chiesa Rossa, viene caricato su un’auto e malmenato. Da lì, la vendetta e l’accoltellamento dell’acerrimo nemico La Rue. Fino ai fatti di luglio, che certificano un dato: le grandi città italiane somigliano sempre di più alle banlieu francesi, con la crescente difficoltà a integrare frange di seconde generazioni di immigrati che non si riconoscono né nei paesi d’origine, né in quelli in cui vivono.