2021-06-21
Tornano gli anni Novanta, a ritmo di rock 'n' roll
L'omaggio a Franco Battiato di Kean Etro è iniziato con la musica della sfilata Etro, una delle tre in presenza di tutta la fashion week milanese dedicata all'uomo, aperta con L'era del cinghiale bianco e finita con Cuccurucucu. Tutti cantavano sulle onde delle famose ed eterne canzoni del grande maestro siciliano. «Lo conobbi nel negozio di mia madre» racconta lo stilista. «Comperava tessuti antichi, era attratto da quelli persiani. In comune abbiamo il nomadismo, il nomadismo dell'anima». La presentazione allo Scalo Farini, luogo dismesso in attesa di una riconversione, dove i binari ormai senza meta, sono stati la passerella di bellissimi indossatori, indifferenti al caldo torrido. «Siamo in un luogo dove non c'è un inizio né una fine però tutto inizia là dove finisce». La collezione «ha uno spirito agrumato, vitaminico, energetico, ottimista. Il condensato di un sentire senza troppe regole e senza una dimensione di marketing» Tutto è gioia di vivere che Kean ha espresso in camicie in georgette impalpabili portate su pantaloni metallici in canvas spalmato, felpe in cady di seta, caftani. Si può essere certi che lei ruberà nell'armadio di lui pezzi di grande fascino ed emozionanti. E i Maneskin, vestiti Etro sia a Sanremo che all'Eurofestival? «Con i ragazzi ci siamo messi a galoppare in una nuova direzione. Rock che fa parte di noi, rock metafisico».
Si parla di musica anche da MSGM di Massimo Giorgetti. Canone infinito è il titolo del brano di Lorenzo Senni, soundtrack del progetto, «romagnolo come me, un romantico compositore underground», dice Giorgetti, che diventa l'atmosfera dell'intera collezione, di un racconto che segue i momenti di una lunga giornata, su una spiaggia deserta. Il video della collezione è stato girato in una baia della Maremma, «due giorni molto belli». Le fotografie di Stephen Milner ispirano i codici estetici: stile 90s, ragazzi in tuta da surf e capelli ossigenati, tra onde azzurre e tramonti infuocati. Arancio intenso e albicocca, nero assoluto e blu inchiostro, giallo, verde e un tocco di fluo sono le tinte dei capi per ragazzi che si riprendono in mano la vita dopo tanta mancanza di libertà. I lavaggi artisanal e le stampe acquerello, le tinture solarizzate, quasi un nuovo tie dye, creano effetti sorprendenti sui capi, come fossero lasciati a stingere sotto il calore del sole.
Serdar
«Essere presente per la quarta volta nel calendario ufficiale della Camera Nazionale della Moda mostrando la mia collezione in occasione della fashion week maschile è per me motivo di grande orgoglio, soprattutto in questo momento importante di ripresa per tutto il settore» ha detto Serdar Uzuntas, Direttore Creativo Serdar Milano. «Ringrazio il supporto che, da anni, mi viene accordato da Camera stessa e che ha reso il mio legame con la città di Milano ancora più intenso, tanto da rappresentare, per me, oggi la mia casa».
«Ho scelto ancora una volta di utilizzare un fashion film per riassumere l'essenza della mia nuova proposta maschile, in un racconto per immagini girato alla stregua di un reportage style in uno studio essenziale e completamente bianco, progettato per enfatizzare gli highlights della collezione». Serdar, nato a Izmir in Turchia, crea da sempre una moda per ragazzi ben educati, così come è lui. Non c'è logo a vista è tutto low profile. Parliamo di un casual elegante «nuova generazione, no too much», spiega.
L'ispirazione nasce dall'opera Gymnasium del fotografo americano Luke Smalley, con i suoi giovani atleti immortalati da scatti sensuali e senza tempo.
I singoli capi sono combinabili tra di loro, il tailoring punta sui dettagli. Le stampe dimostrano l'estro artistico con fantasie grafiche in dimensioni macro e micro come le zampate di un leopardo.
Al centro ci sono i tessuti, la cui anima sostenibile frutto di un upcycling creativo ridona nuova vita alle texture inutilizzate delle passate stagioni tra cotoni croccanti, morbidi jersey di cotone e pratici nylon. La palette cromatica è essenziale e richiama vortici estivi: gli immancabili bianco e nero si stagliano accanto al grigio, al khaki, al blu, al verde e al navy.
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Kean Etro parla della sua partnership con i Maneskin: «Con i ragazzi ci siamo messi a galoppare in una nuova direzione».L'omaggio a Franco Battiato di Kean Etro è iniziato con la musica della sfilata Etro, una delle tre in presenza di tutta la fashion week milanese dedicata all'uomo, aperta con L'era del cinghiale bianco e finita con Cuccurucucu. Tutti cantavano sulle onde delle famose ed eterne canzoni del grande maestro siciliano. «Lo conobbi nel negozio di mia madre» racconta lo stilista. «Comperava tessuti antichi, era attratto da quelli persiani. In comune abbiamo il nomadismo, il nomadismo dell'anima». La presentazione allo Scalo Farini, luogo dismesso in attesa di una riconversione, dove i binari ormai senza meta, sono stati la passerella di bellissimi indossatori, indifferenti al caldo torrido. «Siamo in un luogo dove non c'è un inizio né una fine però tutto inizia là dove finisce». La collezione «ha uno spirito agrumato, vitaminico, energetico, ottimista. Il condensato di un sentire senza troppe regole e senza una dimensione di marketing» Tutto è gioia di vivere che Kean ha espresso in camicie in georgette impalpabili portate su pantaloni metallici in canvas spalmato, felpe in cady di seta, caftani. Si può essere certi che lei ruberà nell'armadio di lui pezzi di grande fascino ed emozionanti. E i Maneskin, vestiti Etro sia a Sanremo che all'Eurofestival? «Con i ragazzi ci siamo messi a galoppare in una nuova direzione. Rock che fa parte di noi, rock metafisico». Si parla di musica anche da MSGM di Massimo Giorgetti. Canone infinito è il titolo del brano di Lorenzo Senni, soundtrack del progetto, «romagnolo come me, un romantico compositore underground», dice Giorgetti, che diventa l'atmosfera dell'intera collezione, di un racconto che segue i momenti di una lunga giornata, su una spiaggia deserta. Il video della collezione è stato girato in una baia della Maremma, «due giorni molto belli». Le fotografie di Stephen Milner ispirano i codici estetici: stile 90s, ragazzi in tuta da surf e capelli ossigenati, tra onde azzurre e tramonti infuocati. Arancio intenso e albicocca, nero assoluto e blu inchiostro, giallo, verde e un tocco di fluo sono le tinte dei capi per ragazzi che si riprendono in mano la vita dopo tanta mancanza di libertà. I lavaggi artisanal e le stampe acquerello, le tinture solarizzate, quasi un nuovo tie dye, creano effetti sorprendenti sui capi, come fossero lasciati a stingere sotto il calore del sole.
Gattuso e la Nazionale lasciano San SIro al termine del match perso per 4-1 contro la Norvegia (Ansa)
(Arma dei Carabinieri)
L’organizzazione era strutturata per assicurare un costante approvvigionamento e una capillare distribuzione della droga nelle principali piazze di spaccio del capoluogo e della provincia, oltre che in Veneto e Lombardia. Il canale di rifornimento, rimasto invariato per l’intero periodo dell’indagine, si trovava in Olanda, mentre la gestione dei contatti e degli accordi per l’invio della droga in Italia era affidata al capo dell'organizzazione, individuato nel corso dell’attività investigativa. L’importazione della droga dai Paesi Bassi verso l’Italia avveniva attraverso corrieri ovulatori (o “body packer”) i quali, previa ingestione degli ovuli contenenti lo stupefacente, raggiungevano il territorio nazionale passando dalla Francia e attraversando la frontiera di Ventimiglia a bordo di treni passeggeri.
Lo schema operativo si ripeteva con regolarità, secondo una cadenza settimanale: ogni corriere trasportava circa 1 chilogrammo di droga (cocaina o eroina), suddiviso in ovuli termosaldati del peso di circa 11 grammi ciascuno. Su ogni ovulo era impressa, con pennarello, una sigla identificativa dell’acquirente finale, elemento che ha permesso di tracciare la rete di distribuzione locale. Tutti i soggetti interessati dal provvedimento cautelare risultano coinvolti, a vario titolo, nella redistribuzione dello stupefacente destinato alle piazze di spaccio cittadine.
Dopo due anni di indagini, i Carabinieri sono stati in grado di ricostruire tutta la filiera del traffico di stupefacenti: dal fornitore olandese al promotore che in Italia coordinava la distribuzione alla rete di corrieri che trasportavano la droga in ovuli fino ai distributori locali incaricati dello spaccio al dettaglio.
Nel corso delle indagini è stato inoltre possibile decodificare il linguaggio in codice utilizzato dagli indagati nelle loro comunicazioni: il termine «Top» era riferito alla cocaina, «Spa» all’eroina, «Pantaloncino»alle dosi da 5grammi, mentre «Fogli di caramelle» si riferiva al contante. Il sequestro di quaderni contabili ha documentato incassi giornalieri e movimentazioni di denaro riconducibili a un importante giro d’affari, con pagamenti effettuati tramite bonifici internazionali verso conti correnti nigeriani per importi di decine di migliaia di euro.
Il Gip del Tribunale di Venezia ha disposto la custodia cautelare in carcere per tutti i venti indagati, evidenziando la «pericolosa professionalità» del gruppo e il concreto rischio di fuga, considerati anche i numerosi precedenti specifici a carico di alcuni appartenenti all’organizzazione.
L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi e delle perquisizioni è stata condotta con il concorso di Carabinieri di rinforzo provenienti da tutti i Comandi Provinciali del Veneto, con il supporto dei Reparti Mobili e Speciali dell’Arma, delle Unità Cinofile Antidroga e del Nucleo Elicotteri Carabinieri, che hanno garantito la copertura aerea durante le operazioni.
L’Operazione «Marshall» rappresenta un importante risultato dell’attività di contrasto al narcotraffico internazionale e alle organizzazioni criminali transnazionali, confermando l’impegno costante dell’Arma dei Carabinieri nel presidio del territorio e nella tutela della collettività.
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