2023-10-24
Tidei a porte chiuse: «Forse mi arriva l’avviso di garanzia»
Pietro Tidei (Imagoeconomica)
Il sindaco, in una seduta blindata, ha ammesso di poter essere tra gli indagati. Scivolone dell’ex assessore: ora la difesa zoppica.Non sappiamo se nelle intenzioni di Pietro Tidei, il sindaco hot di Santa Marinella, il consiglio comunale straordinario, tenutosi ieri a porte chiuse, dovesse essere l’occasione per spazzare via le ombre che le intercettazioni pubblicate da questo giornale hanno fatto calare sulla sua amministrazione. Se così fosse, la seduta, di cui La Verità ha potuto ascoltare gli interventi più importanti, sembra, invece, aver ottenuto l’effetto contrario. A partire dal fatto che Tidei ha ammesso pubblicamente di non escludere più che le indagini in corso a Civitavecchia possano riguardare anche lui. «Stanno auspicando che mi arrivi un avviso di garanzia. Mi arriverà se mi deve arrivare, ancora non ho capito su che cosa, però può darsi che gli informatori che ci sono ne sappiano più di me», ha, infatti, detto il sindaco, davanti ai consiglieri asserragliati in aula, con il Comune presidiato dalle forze dell’ordine. Poi ha aggiunto: «Potremmo avere fatto qualche errore? Non lo so. Allo stato attuale dalla lettura degli atti non mi risulta, però non escludo che qualche errore potremmo averlo fatto». Certamente uno sbaglio è stato commesso ieri, non da Tidei, ma dall’altro protagonista di una delle registrazioni effettuate nel 2022 dalla Procura di Civitavecchia, l’allora assessore alle attività produttive, Emanuele Minghella, oggi presidente del consiglio comunale della cittadina a nord di Roma. Dopo aver respinto ancora una volta la richiesta dell’opposizione di svolgere la seduta in modalità pubblica, liquidata affermando che «gli argomenti trattati» sono «del tutto di carattere personale», ha attaccato la divulgazione dei video: «Quello che mi stupisce in questa assise, è che nessuno ha detto qual è il motivo per cui sono usciti questi filmati e questa documentazione». Poi, rispondendo sui contenuti del video che ha immortalato la sua conversazione con Tidei e il tecnico comunale Ermanno Mencarelli, relativo alla gara di affidamento per l’estate 2022 allo stabilimento La Perla del Tirreno, Minghella è incappato in una clamorosa svista. Per giustificare il suo malcontento (registrato in un’intercettazione) per il risultato della procedura, con una società partecipante che era arrivata terza e che aveva avuto un’interlocuzione privilegiata con lui e con Mencarelli, l’ex assessore ha, infatti, parlato di «un atto di giunta», con il quale la precedente amministrazione guidata sempre da Tidei avrebbe chiesto di inserire nel bando anche l’effettuazione di «lavori di ristrutturazione», in virtù di una perizia che evidenziava problemi alla stabilità della passeggiata sovrastante lo stabilimento. «Il sottoscritto» ha spiegato l’allora assessore, in quel documento, aveva chiesto «di non fare una gara» basata solamente su criteri economici, ma che prevedesse anche «un progetto tecnico, che avesse una rilevanza tale da poter sistemare, una volta per tutte o giù di lì» il problema strutturale. Un’indicazione che, però, Mencarelli avrebbe disatteso a causa dei tempi stretti. Ma dalla lettura della delibera di giunta citata durante l’intervento, emerge una realtà diversa da quella affermata in aula. Il documento, infatti, diversamente da quanto sostenuto da Minghella, richiede solo che «prima dell’apertura dello stabilimento balneare per la stagione estiva» venga acquisita una perizia sull’idoneità della struttura, che indichi «quali eventuali interventi possano e debbano essere realizzati» per il suo utilizzo. Dunque, nessuna direttiva disattesa su cui chiedere spiegazioni a Mencarelli. L’aver intrattenuto un rapporto privilegiato con un partecipante a una gara pubblica? «Qualcuno, quando pensa che ci sia del losco, deve valutare» dove sia, e non dare addosso «solo all’ultimo arrivato beccato con la caramella che magari voleva semplicemente trovare il migliore», ha chiosato Minghella. Il cui intervento è stato sposato in pieno da Tidei: «Credo che il presidente del consiglio abbia risposto adeguatamente», sostenendo poi, come già fatto dall’ex assessore, che negli incontri «non si parlava della gara, ma soprattutto del project financing che questa società (la Beach management, ndr) voleva presentare». Le accuse di turbativa d’asta? Per Tidei, semplicemente, «ciò che dall’intercettazione può emergere che uno può desiderare che la gara la vinca una società che dà maggiore affidabilità di un altro, ma sulla base di esperienze concrete». «Ma se anche fosse stato vero» che la Beach management era stata raccomandata, per il sindaco «la verità è che questa società, presuntivamente appoggiata e favorita dall’amministrazione, non ha vinto. E ha vinto (l’anno dopo, ndr) perché poi nelle gare prevalgono le regole» e non le eventuali raccomandazioni. Che in questo caso, sarebbero, invece, addirittura «un segno di buona amministrazione» perché «il dramma sarebbe stato che noi avessimo favorito una società che portava meno di quelli degli anni precedenti. Allora sì che c’era l’imbroglio. Ma in questo caso diciamo c’è un grande favore che noi facciamo alle casse comunali».