2018-09-25
Tex trova casa tra Montegrotto e il West
In provincia di Padova sorgerà il parco a tema voluto da Giorgio Bonelli. Un villaggio di frontiera in piena regola che occhieggia a un accampamento indiano e a un pueblo messicano. Dove poter rivivere le avventure del più longevo e celebrato fumetto italiano.Settant'anni e neppure una ruga, nonostante una vita a dir poco avventurosa, tra scazzottate epiche e sparatorie con Colt e Winchester per far trionfare la giustizia nel selvaggio Far West. Tex Willer, il personaggio creato da Gianluigi Bonelli, se ne infischia della legge Fornero e di quota 100 perché non ci pensa affatto ad andare in pensione. Ma intanto trova casa. In Italia, dove è nato. A Montegrotto Terme, in provincia di Padova, sorgerà infatti il Tex Willer World, un villaggio voluto da Giorgio Bonelli in una location che sembra disegnata dalla penna del mitico Galep, Aurelio Gallepini. Il progetto è di quelli grandiosi e anche imaginifici. Una spianata erbosa sorvegliata da rocce a strapiombo da cui precipita una cascata che genera una laguna, per un villaggio western in piena regola, che occhieggia a un accampamento indiano con i tepee e a un pueblo messicano. Tutti gli ingredienti scenografici per far rivivere dal vivo e nella fantasia una delle 695 avventure (tanti sono gli albi sin qui pubblicati) del Ranger più famoso del mondo dei fumetti, nonché capo bianco della nazione dei Navajo, Aquila della notte. Era il 30 settembre 1948 quando nelle edicole italiane appariva Il totem misterioso, primo albo a strisce dedicato a un cowboy che sarebbe ben presto passato armi e bagagli dalla parte della legge, addolcendo persino l'originario cognome, Killer, in Willer. Poi le strisce sarebbero diventate albo Gigante (assumendo questa nova denominazione) e dal primo titolo a oggi, da La mano rossa a L'ultima vendetta, tanta acqua è passata sotto i ponti e tanta polvere ha macinato Tex cavalcando sul fido Dinamite ovunque ci fosse bisogno della sua pistola e della giustizia. È certamente lui il personaggio più longevo e più celebrato del fumetto italiano, un autentico fenomeno di costume e tra i pochi a resistere alle mode e ai cambiamenti di tendenze. Tex Willer è riuscito ad avere ragione persino delle assurde accuse di essere di destra, mosse dagli stessi intellettualoidi da salotto sempre pronti ad assegnare etichette alle categorie di pensiero e di comportamento, che Giorgio Gaber aveva messo alla berlina nel 1994 nell'album E pensare che c'era il pensiero. Il ranger senza macchia e senza paura si è fatto un baffo a tortiglione di chi ne stigmatizzava la violenza, l'uso della forza, l'implacabilità e anche quella specie di superomismo che lo faceva raffigurare come una specie di John Wayne di carta e inchiostro. Niente di più sbagliato. Il suo successo, travolgente in Italia, si è sparso in tutti i Paesi nei quali è stato tradotto, molto prima che anche al cinema la stagione degli spaghetti western vivesse la sua travolgente stagione culminata con i capolavori di Sergio Leone. Ma proprio il grande schermo è stato avaro con lui, nell'unico esempio di trasposizione, il non indimenticabile Tex e il signore degli abissi per la regia di Duccio Tessari, del 1985, con uno spaesato Giuliano Gemma. Il soggetto era di Gianluigi Bonelli, che vi aveva fatto confluire le storie trattate negli albi 101-103 (El Morisco, Sierra encantada e Il signore degli abissi), e tra gli sceneggiatori figurava il figlio Giorgio, che di quell'esperienza non fortunatissima sorride a distanza di anni come di un'occasione mancata: il fumetto si era preso la sua rivincita sulla celluloide sotto forma di flop commerciale.Anche Giorgio Bonelli cerca adesso una specie di rivincita che è anche un modo di celebrare la creatura di papà e i suoi pards Kit Carson, Tiger Jack e il figlio Kit, una rivisitazione in chiave western dei tre moschettieri (che erano quattro con D'Artagnan) di Alexandre Dumas. Sul parco tematico a un tiro di fucile dai Colli Euganei sta lavorando da tempo, lo ha individuato da anni e adesso lancia il progetto esecutivo in tutti i suoi elementi. Il saloon, la missione, campo pionieri, general store, stazione ferroviaria, teatro, accampamento militare e il richiamo ad amici e nemici dell'infallibile ranger, come El Morisco e Mefisto. Una cittadella della fantasia, che galoppa a briglie sciolte al fianco di Tex.
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