2023-09-24
Tassa «rivista» e crediti deteriorati. Il futuro delle banche in Parlamento
Arrivano gli emendamenti all’imposta sugli extraprofitti: il limite massimo passa da 0,1 a 0,26%, titoli di Stato fuori dal calcolo. Le novità impatteranno anche sulla Nota di aggiornamento al Def, in Aula entro il 27 settembre.In queste ore il Parlamento è diventato centrale per le banche e la finanza italiana. In gioco ci sono gli emendamenti alla legge sugli extraprofitti e anche le modifiche al cosiddetto ddl Capitali, con il Mef che punta a chiudere la questione sulle liste dei cda (che impatterà sul futuro delle Generali). Si sta, infine, cercando di ammorbidire l’intervento sul mercato dei crediti deteriorati, studiato dal governo per favorire il debitore alle spese di banche e società di recupero. Tutti questi provvedimenti avranno un effetto sulla manovra e sulla Nadef, la Nota di aggiornamento al Def che viene presentata alle Camere entro il 27 settembre. E che, a sua volta, inciderà sulle trattative con la Ue sulla riforma del Patto di stabilità.Ma veniamo alla settimana calda delle banche in Parlamento. Martedì 26 dovrebbe approdare in Aula al Senato il decreto Asset ed è forte il pressing di Forza Italia per cambiare la tassa sugli extraprofitti, ricalibrando il prelievo. Tra le novità principali c’è la modifica al tetto massimo dell’imposta che passa dallo 0,1% del totale dell’attivo allo «0,26% dell’importo complessivo dell’esposizione al rischio su base individuale. Secondo quanto si legge in una bozza dell’emendamento che il governo dovrebbe depositare nelle prossime ore, riscrivendo così la norma, l’imposta si calcola «applicando un’aliquota del 40% sull’ammontare del margine di interessi» dell’esercizio 2023 «che eccede per almeno il 10% il medesimo margine» dell’esercizio 2021. La versione precedente veniva calcolata in modo differente sul bilancio 2022 (eccedenza del 5%) e su quello 2023 (eccedenza del 10%).La destinazione del gettito della tassa sugli extraprofitti delle banche si allarga. Oltre che a ridurre la pressione fiscale di famiglie e imprese, andrà anche a rifinanziare il fondo di garanzia costituito presso il Mediocredito Centrale che assicura i prestiti delle banche a favore delle piccole e medie imprese. Nelle modifiche, si punta a calcolare il prelievo su una base diversa, che esclude il margine di interesse sui titoli di Stato, dando anche la possibilità di scegliere se pagare o destinare al patrimonio l’importo della tassa stessa, sospendendone il pagamento.«In luogo del versamento», riporta la bozza, le banche potranno destinare «a una riserva non distribuibile un importo pari a due volte e mezza l’imposta». Tale riserva viene computata «tra gli elementi del capitale primario di classe 1», ovvero va a rafforzare il patrimonio delle banche. Anche con questi cambiamenti, il governo punterebbe a mettere insieme una somma tra i 2,5 e i 2,7 miliardi destinati a rifinanziare le misure per il mutuo prima casa.La commissione Finanze del Senato sta discutendo anche il ddl Capitali e, sempre in settimana, sono attesi i correttivi dopo l’allungamento della proroga della scadenza per apportare le modifiche inizialmente fissata per il 18 settembre. I riflettori sono accesi sulle attuali regole che oggi consentono al cda uscente di una società quotata di presentare all’assemblea la lista dei nuovi consiglieri da eleggere nelle società quotate. Il tema è reso caldo dalla battaglia in corso per il rinnovo del cda di Mediobanca ma soprattutto, tra un anno e mezzo, di quello di Generali (che nell’aprile 2022 vide scontrarsi due liste contrapposte, una del cda e una degli azionisti Del Vecchio e Caltagirone). I correttivi puntano a limare le norme proposte dai relatori Fausto Orsomarso (Fdi) e Dario Damiani (Forza Italia) nel loro emendamento: il testo-base dei due relatori prevede, ad esempio, che per presentare propri candidati serva l’ok di quattro quinti degli amministratori. Inoltre, i nomi in lista dovranno essere il doppio dei posti da assegnare, al fine di farli votare uno per uno dall’assemblea. Nei sub-emendamenti presentati dalla Lega viene proposto un quorum più basso per poter presentare la lista del cda per il rinnovo dei vertici delle quotate e nessun automatismo che assegna alla seconda lista il 49% dei posti in consiglio nel caso raggiunga più del 20% dei voti.È, inoltre, atteso un possibile intervento del governo. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, non ha ancora espresso una posizione ufficiale ma la settimana scorsa fonti del Mef hanno sottolineato che gli emendamenti relativi alle liste dei cda uscenti nelle società quotate «non rispecchiano la posizione del ministro» e che, quindi, il governo farà una sintesi, portando in commissione Finanze del Senato un parere sul tema che prescinderà dagli emendamenti e i subemendamenti finora presentati. L’obiettivo dell’esecutivo è di far digerire questo provvedimento ai mercati mentre sono già forti i mal di pancia per la tassa sugli extraprofitti delle banche e anche sull’ipotesi di riforma della normativa sui crediti deteriorati.Anche su questo tema l’esecutivo ha cercato di gettare acqua sul fuoco e si è detto aperto al dialogo all’Npl Meeting organizzato venerdì da Banca Ifis a Cernobbio. Valentino Valentini, viceministro delle Imprese e del made in Italy, ha puntualizzato che «qualora intervenisse una normativa o una modifica, sicuramente non deve servire a turbare il mercato ma ad aiutarlo». Per Valentini non servono «fughe in avanti» ed è importante il dialogo con tutti gli addetti ai lavori del settore degli npl. È, dunque, probabile che il governo corregga il tiro anche su questo provvedimento.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.