2020-02-19
Tarantino banalizza l’omicidio della moglie di Polanski, trucidata dai seguaci di Manson
Sharon Tate (Gettyimages)
In «C'era una volta... a Hollywood» è ridicolizzato il contesto satanico che portò all'assassinio nel 1969 di Sharon Tate.Il regista Quentin Tarantino nel suo ultimo film C'era una volta… a Hollywood strizza l'occhio all'assassinio della moglie di Roman Polanski, regista di Rosemary's baby. Non guardo la televisione e cerco di stare alla larga da Hollywood, ma è mostruoso trasformare in buffonata la morte di Sharon Tate.Mi ha sempre dato la nausea il film Rosemary's baby. La domanda è: esiste qualcuno cui questo film non dia nausea? I dialoghi sono ignobili, la recitazione imbarazzante e questa è la parte migliore. La trama racconta di un mediocre attore che vende non solo l'anima ma anche la moglie al diavolo in cambio del successo. La setta satanica è costituita da notabili molto ricchi e rispettabili, molto normali, molto qualsiasi, gente che tutti potremmo incontrare, questa è la parte terrificante. Mentre è incosciente, la sua giovane sposa subirà lo stupro dell'Oscuro signore e ne concepirà l'orrendo figlio. Durante tutto il film guardiamo la protagonista sempre più intrappolata in una casa maledetta, il suo ventre che aumenta mentre aumentano sia la sua nausea che la nostra. Nelle ultime scene finalmente il bambino nasce, l'Anticristo arriva, Satana vince sul mondo. Il film leva coraggio, distrugge la fede nella vita: un uomo invece di proteggere sua moglie e concepire un bambino da amare, la vende a Satana per una parte nel mondo dello spettacolo: la metafora di Hollywood che si è da tempo venduta l'anima. Il film lascia dentro lo spettatore solo nausea e disperazione, la disperazione è una potente arma per distruggerci e asservirci. E torniamo a Rosemary's baby. Il terrificante massacro fece da lancio pubblicitario al film, arrivò al momento giusto, l'onda mediatica fu enorme. Sharon Tate (moglie del regista) incinta di 8 mesi; Abigail Folger, figlia di un magnate dell'industria e il suo amante Voityck Frykowski; Jay Sebring, un parrucchiere di fama internazionale; e un giovane studente capitato lì per caso, Steven Parent, furono uccisi a coltellate, anzi, meglio, furono uccisi a colpi di un'arma da taglio molto pesante e con la lama molto larga, forse una specie di enorme mannaia, mai identificata e mai trovata. Alcune vittime avevano il cranio sfondato da un colpo di qualche cosa mai identificato. I loro cadaveri vennero ritrovati la mattina del 10 agosto del 1969 nella villa di Polanski, che in quel momento era a Londra. Sul muro era scritto il verso di una canzone dei Beatles Helter Skelter e la parola «pigs», maiali. All'esterno della casa di Polanski c'erano due impronte di due imputate, sullo stipite di una finestra: due imputate quindi in un momento della loro vita si sono trovate all'esterno della casa e l'hanno toccata, lasciando un'unica impronta ciascuno. Il giorno dopo un'altra coppia viene trovata orrendamente massacrata con modalità analoghe: «Leno» LaBianca e Rosemary LaBianca. Anche qui è stata usata un'arma da taglio estremamente pesante mai identificata, un cranio era sfondato e sul muro sono state ritrovate le parole «Death To Pig»: morte ai maiali, con la stessa frase dei Beatles, il titolo della loro canzone più folle. I Beatles erano molto legati al satanista Alister Crowley, di cui riportano l'effigie su un lp tra i più grandi del mondo. Crowley era un tizio da nicchia prima di loro, grazie a loro e ai Led Zeppelin, è arrivato alle grandi masse, ora la sua faccia è sulle magliette a 9,90 dollari, il piccolo satanista della porta accanto. Il massacro è stato compiuto in maniera militare, prima sono stati tagliati i fili del telefono, poi qualcuno è entrato, ha legato le vittime, le ha massacrate e se ne è andato senza lasciare alcuna impronta: né un capello, né un'unghia spezzata. Sembrava che l'assassino fosse immateriale. Nemmeno il padre di Sharon Tate, un colonnello dei servizi segreti, trovò nulla. Per motivi di lavoro, Polanski e la moglie avevano assiduamente frequentato gli ambienti del satanismo Wicca.Finalmente alcune persone arrestate per altri motivi, che nessuno mai avrebbe sospettato, confessano spontaneamente gli omicidi e si autoaccusano della strage, sono Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian. Nel delitto LaBianca, invece, venne coinvolta anche un'altra ragazza, Leslie Van Houten. Sono tutte ragazzine, di cui due minorenni, di peso inferiore ai 50 chili ognuna, senza alcuna esperienza di armi o altro, che vivono perennemente scalze e strafatte sotto la soggezione di una specie di santone, leader di una comunità hippie, tale Charles Manson. La comunità vive nella valle della Morte, vive di espedienti, piccoli furti, piccolo spaccio, un po' di saltuario meretricio, quando non c'è di meglio si rovista nella spazzatura. Manson sarebbe stato colui che ordinò, anzi meglio suggerì, i delitti, non si sa perché, ma non vi partecipò fisicamente. L'incredibile storia, che quattro ragazzette strafatte abbiano compiuto degli omicidi di una ferocia inaudita, che presuppongono anche una forza fisica notevole, senza lasciare mai alcuna impronta, non è molto credibile ma viene creduta. Il movente non è chiaro, l'arma del delitto non c'è, un qualche straccio di prova biologica, un'impronta, un capello, qualcosa del genere che possa legare gli imputati alle scene del delitto nemmeno c'è. Mentre loro sono in prigione altra gente, l'avvocato di Manson e suo fratello, continua a essere ammazzata, però gli unici indiziati restano loro. La principale testimone, Linda Kasabian, era un soggetto talmente attendibile, che al processo dichiarò anche di essere Gesù Cristo. Tutti serenamente la prendono per buona e nessuno cerca nessun altro. Caso risolto. La famiglia Manson apparteneva alla setta di Anton LaVey. La chiesa satanica californiana è una cafonata folkloristica che piace molto, contemplata nei giri turistici tra le attrazioni di Los Angeles: gli americani non hanno la Cappella sistina e si accontentano di poco come attrazioni turistiche. La chiesa satanica californiana è basata sul satanismo laico, sobrio e innocuo, carino e pulito, che spiega che il Diavolo è una metafora della libertà dell'uomo, per carità, mica ci credono sul serio, una specie di trasgressione a basso costo, basso rischio e basso impatto. E anche molto cool. Tutti hanno la maglietta con Alister Crowley, ce l'aveva pure Barack Obama. Secondo Susan, una delle imputate confesse, dietro la facciata soft c'era un satanismo parecchio hard, francamente poco laico, e ancora meno sobrio e soprattutto non innocuo. Il nome di LaVey compare nei titoli di coda di Rosemary's Baby, perché ha partecipato al film, facendo da consulente, cioè con continui scambi con Polanski e, forse, facendo la parte del Diavolo che stupra la giovane moglie incosciente del protagonista. In altre parole la moglie incinta del regista viene assassinata da gente che dipende dal consulente del film del marito. Il marito è sicuramente affranto, ma lo nasconde con grande sobrietà. Si fa fotografare sorridente dalla rivista Life nella stanza del massacro con il sangue della moglie e del figlio mai nato che ancora macchia il pavimento, e otto anni dopo è arrestato per lo stupro della tredicenne Samantha Gailey. Le alternative sono due: o quello che è stato stabilito sulla morte di Sharon Tate è vero o è falso. Se è falso, perché sia falso occorrono diversi elementi: qualcuno che ha compiuto la strage ed è rimasto nascosto, qualcuno in grado di maneggiare lame molto grandi e pesanti, di sfondare crani e di non lasciare impronte. Se persone si sono autoaccusate di un crimine che non hanno compiuto. è perché esiste un qualche meccanismo per creare false memorie e in questo meccanismo deve essere importante l'Lsd. Alternativa due: è tutto vero. Le ragazzine strafatte erano sole, o c'era qualcuno? La verità che hanno raccontato è totale o parziale? Se è totale supponiamo che l'Lsd renda intelligenti, forti e lucidi, dia alla gente la capacità di ripulire una stanza portando via le proprie impronte digitali, ma non il sangue, senza nessun mezzo tecnico. La seconda possibilità è che la verità sia parziale: le ragazze sono rimaste fuori, dove hanno sfiorato la casa, ma dentro è entrato qualcun altro. In mezzo alle idiozie raccontate (sono andate via in autostop, avevano una pistola ma l'hanno buttata non si ricordano dove, non si ricordano dove hanno buttato i vestiti sporchi di sangue), c'è una frase vera: Sharon Tate supplicava di non ucciderla: «Datemi due settimane, datemi ancora due settimane, lasciate nascere il mio bambino». Questa è una frase vera, questa è una frase che una donna incinta direbbe. Il verso dei Beatles è stato scritto perché quella canzone destabilizzava. I satanisti si riconoscono tra di loro. C'è anche un altro filo che porta ai Beatles: John Lennon fu assassinato davanti al Dakota, questo il nome dell'edificio in cui era stato girato il film. Anche il suo omicida, Mark David Chapman, era legato alla chiesa satanica di LaVey. Sono state aperte delle porte, e quando si aprono della porte il Male entra. La morte di Sharon Tate, adesso trasformata in ulteriore buffonata da Tarantino, è stato un episodio ancora più atroce di quanto pensiamo. Che lei riposi in pace, possa il bimbo che portava in grembo essere ora nella luce.
Edoardo Raspelli (Getty Images)
Nel riquadro: Mauro Micillo, responsabile Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo (Getty Images)
L'ex procuratore di Pavia Mario Venditti (Ansa)