Il nostro credo, per cui ogni essere umano è uguale, è stato picconato dal dogma della «ragione». Il quale, basandosi su teorie pseudo scientifiche, ha rinvigorito il razzismo e l’idea di superiorità, comune al marxismo.
A scuola e nei libri di testo si dedicano solo elogi alla filosofia di Immanuel Kant e Voltaire. Ma se si censura (o peggio ancora, si giustifica) l'odio anticristiano di quegli «iniziati», non si capisce perché i loro nipotini furono capaci degli stermini più crudeli della storia.
Il poeta Giacomo Leopardi leniva la perpetua angoscia con gigantesche coppe di golosa felicità. Figlio del sorbetto, fu perfezionato da un siciliano che lo fece con la neve dell'Etna. Accese le idee di Voltaire, infiammò Bonaparte, ispirò Proust. In America lo portarono gli italiani.
I lati meno edificanti del filosofo François Marie Arouet, conosciuto come Voltaire, emblema della tolleranza vengono svelati da un libro. Fu un mentitore e un campione nel gettare fango sui suoi avversari. Disprezzava il popolo e riteneva gli africani inferiori perfino alle scimmie.
Il Novecento ha visto un allontanamento dalla pratica religiosa con l'illuminismo prima e il comunismo poi. Ma l'avanzare dell'islam ci conduce verso la decristianizzazione.