Ospite della puntata del talk condotto da Daniele Capezzone negli studi Utopia Claudio Durigon della Lega: confronto su lavoro, smartworking, tasse e reddito di cittadinanza.
Ansa
Il 31 marzo decadrà la normativa sul lavoro da casa che finora ha salvato migliaia di over 50. Se dovranno andare in ufficio anche una sola volta perderanno lo stipendio.
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I liberi professionisti, che non possono lavorare da casa, denunciano la solita mancanza di aiuti e la difficoltà di avere a che fare con sportelli pubblici che rimangono sguarniti
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Grecia, Barbados, Bermuda, Dubai ed Estonia hanno dato il via a iniziative fiscali per attirare i lavoratori agili di tutto il mondo. La pandemia da Covid ha infatti costretto allo smartworking, per evitare il più possibile i contatti sociali. E allora, perché, non lavorare da una spiaggia? Per il momento le scelte sono abbastanza limitate, dato che solo 5 Paesi hanno deciso di introdurre misure ad hoc per attirare questo tipo di lavoratori. E molti di loro puntano ad avere sul proprio territorio solo persone con un determinato reddito.
Awdoc
Un numero sempre più alto di aziende ha scelto il lavoro da remoto - meglio conosciuto come smart working - per fronteggiare al meglio l'emergenza Covid-19. Una ricerca di mercato effettuata da Bva-Doxa ha evidenziato come il 73% delle realtà interessate abbia scelto di applicare il regime di smart working al maggior numero di dipendenti possibile. Il restante 27% avrebbe invece deciso di attuarlo solo a determinate figure, aree o funzioni. A scegliere il lavoro da remoto sono per lo più multinazionali estere che operano anche in Italia (90% dei lavoratori in smart working), mentre le aziende italiane sembrano essere più diffidenti di questo metodo innovativo (solo il 59%).