2020-12-25
Lo smartworking è la nuova concorrenza fiscale
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Grecia, Barbados, Bermuda, Dubai ed Estonia hanno dato il via a iniziative fiscali per attirare i lavoratori agili di tutto il mondo. La pandemia da Covid ha infatti costretto allo smartworking, per evitare il più possibile i contatti sociali. E allora, perché, non lavorare da una spiaggia? Per il momento le scelte sono abbastanza limitate, dato che solo 5 Paesi hanno deciso di introdurre misure ad hoc per attirare questo tipo di lavoratori. E molti di loro puntano ad avere sul proprio territorio solo persone con un determinato reddito. GreciaAtene ha dato il via ad un piano sperimentale per il 2021 che punta, da una parte a facilitare il rimpatrio di 800.000 cittadini ellenici che vivono all'estero, dall'altra di attirare sia le vittime della Brexit che gli europei scopritori del lavoro agile durante la pandemia. Per tentare l'impresa il governo di Atene ha dunque deciso di concentrarsi su una riduzione delle tasse. Attualmente l'aliquota è del 44% per i redditi annui sopra i 44.000 euro. Con la novità normativa questo scenderebbe al 22% per ben 7 anni. BarbadosLe Barbados hanno dato vita al loro Welcome stamp, un programma che consente alle persone di lavorare da remoto sull'isola per un massimo di 12 mesi. Il 30 giugno 2020, il governo nazionale ha annunciato l'introduzione dell'iniziativa. Per lavorare nel Paese è necessario avere il visto. E per ottenerlo bisognerà soddisfare alcuni requisiti, inviando elettronicamente: una foto tessera e il passaporto. La richiesta inizierà ad essere elaborata entro 48 ore dalla ricezione, e il documento verrà confermato o negato entro 5 giorni lavorativi o meno. Da non dimenticarsi di pagare 2.000 dollari se si andrà da soli a lavorare, mentre se si porta anche la famiglia la somma sale a 3.000 dollari. Ovviamente le Barbados non hanno bisogno di abbassare la loro tassazione essendo già fiscalmente attraenti.BermudaAnche le Bermuda si sono date da fare per non perdere l'onda dei lavoratori agili. E infatti hanno lanciato il Work from Bermuda, un modulo che permette di lavorare per un anno nel Paese. «Questo governo invita le persone che già lavorano da casa a farlo a distanza dalle Bermuda. Il Covid ha avuto un impatto nel mondo. Durante la notte, le aziende hanno dovuto risolvere il problema dei dipendenti che potevano lavorare fuori dall'ufficio. I lavoratori sono altrettanto produttivi, se non di più, lavorando nel loro ambiente. Ora c'è l'opportunità per i dipendenti, che io chiamo nomadi digitali, e gli studenti universitari di lavorare e studiare, a distanza dalle Bermuda. I candidati per il certificato di un anno devono avere i mezzi per mantenersi mentre lavorano a distanza e non possono cercare lavoro alle Bermuda» dichiarò il premier, David Burt ad agosto quanto fu lanciato il progetto. La presentazione della domanda costa 263 dollari a persona e permette di fare anche avanti e indietro da casa propria nel corso dell'anno concesso. DubaiDubai si unisce al coro dei paesi che vogliono sfruttare lo smart working a proprio vantaggio. E dunque il paese ha dato il via al suo one -year virtual working programme (programma di un anno per il lavoro virtuale), che permetterà a tutti i lavoratori che vorranno andare a Dubai di rimanerci per un anno, con o senza le loro famiglie. Fare domanda è semplice. Gli interessati dovranno dimostrare di guadagnare un minimo di 5.000 dollari (circa 4.235 euro) al mese, di avere un'assicurazione sanitaria privata valida all'estero e un documento che attesti l'impegno lavorativo in una società per almeno un anno. Se invece si è i proprietari di un'azienda si dovrà presentare un certificato che dimostri la proprietà e (ovviamente) l'estratto conto. La domanda, alla quale si dovranno allegare tutti questi documenti, costa 278 dollari (236 euro) ai quali si devono aggiungere le spese amministrative. Per quanto riguarda la sicurezza sanitaria si può entrare a Dubai solo se in possesso di un tampone negativo. Una volta arrivati a destinazione ne verrà fatto un secondo. Fino al risultato si dovrà rimanere isolati. EstoniaE infine l'Estonia. Il paese europeo ha messo appunto un visto per i nomadi digitali che vogliono lavorare da remoto. Per ottenerlo i candidati devono dimostrare di guadagnare almeno 3.500 euro al mese e fornire prove del proprio lavoro. Questo perché si vuole cercare di capire il profilo professionale del richiedente. Se si ottiene il via libera dall'ufficio competente estone si potrà restare nel Paese per un massimo di 12 mesi. E si potrà viaggiare fino a 90 giorni all'interno dell'area Schengen.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)