Vladimiro Zagrebelsky si sveglia: «Non zittire chi dissente sulla guerra». Gianni Riotta scorda la caccia ai filorussi e critica gli atenei intolleranti.
Gianni Riotta, Maurizio Molinari e Luca Sofri hanno firmato articoli indignati per le parole del conduttore di Mediaset manipolando le sue frasi e trasformandolo nel colpevole della vicenda di Palermo. Ma mettendo in secondo piano quelli veri.
La stampa, in assetto di propaganda, incolpa Vladimir Putin dell’attacco alla centrale nucleare, nonostante i dubbi di Washington. Federico Fubini invoca una strage tra gli aggressori. I giornalisti hanno lo spirito marziale? Allora imbraccino le armi e vadano a difendere Kiev...
Mario Monti è stato un precursore: ora Nicola Zingaretti promette guerra alle «fake news», mentre Gianni Riotta accusa chi, criticando il pass, osa schierarsi contro Mario Draghi. Così, la stampa celebra orgogliosa la sua stessa servitù.