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Lagarde spudorata: «Parigi meglio di Roma»
Christine Lagarde (Ansa)
Nel consueto bollettino, gli economisti della Bce (a guida francese) parlano di una Ue a due velocità trainata dalla crescita del Pil di Macron & C. Non citano la crisi politica più grave degli ultimi 70 anni, deficit fuori controllo, tagli al rating e spread zero con l’Italia.

Qualche settimana fa (inizio ottobre), era balzato agli onori delle cronache un report degli analisti di Berenberg che per la prima volta parlavano di un vero e proprio scambio di ruoli all’interno dell’Ue: «La Francia sembra la nuova Italia». Dietro a quel giudizio tranchant ci passa un’epoca di almeno tre lustri che parte da un altro mese di ottobre, quello del 2011, e dalla risatina tra gli allora leader di Parigi e Berlino, Sarkozy e Merkel. Il sorrisetto beffardo nascondeva un giudizio di inaffidabilità politica ed economica rispetto alla traballante situazione del governo Berlusconi e ai conti pubblici che a detta dei sostenitori dell’austerity dell’epoca, nel Belpaese non rispettavano gli impegni presi.

Spioni, il governo smentisce e contrattacca
David Yambio e Juan Branco (Ansa)
Luca Ciriani in Aula: «Nessun contratto rescisso da Paragon. Azioni legali contro chi ci ha accusato di aver sorvegliato i giornalisti». Intanto, pure un sudanese che ha denunciato l’Italia alla Cpi dice di essere stato spiato. Ed è difeso da Branco, il legale vicino a Soros.
«Meloni coraggiosa sul Mes. Ma adesso l’Ue si vendicherà»
Gianluigi Paragone (Imagoeconomica)
Il giornalista Gianluigi Paragone: «Ho lasciato Italexit anche perché il centrodestra sta sferrando colpi all’ortodossia europea. Il governo ora non si faccia imporre le liberalizzazioni».
I «pacifisti» strappano la bandiera con la stella di David dal palazzo Fao
La manifestazione del 28 ottobre a Roma (Ansa)
Corteo a Roma con Alessandro Di Battista e Luigi De Magistris: slogan antiebraici, Netanyahu come Hitler.
Vannacci «grezzo», Evola «nazista». La sinistra censura con ogni scusa
Julius Evola e Roberto Vannacci (Ansa)
Dopo le critiche ai «discorsi da bar» del militare, i compagni additano un convegno sul filosofo e l’alpinismo (sua vera passione). Poco importa che sia uno dei massimi pensatori del Novecento: si abbatte la scure rossa.
Le Firme

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