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Fedez il puro a braccetto con i picchiatori
Da sinistra: Alex Cologno, Cristian Rosiello e Fedez a Parigi
Il rapper, maestro di perbenismo, anziché agli enti preposti chiedeva ai pregiudicati di far vendere al Meazza il suo energy drink: «Poi ci mettiamo d’accordo». Gli hooligan facevano anche da sgherri contro obiettivi mirati. E lui si vantava: «Conosco Boeri».
Ritorno allo stadio del boomer tra magliette che stratificano le ere calcistiche
(Getty Images)

Erano anni che non andavo allo stadio e tornarci mi ha regalato una nuova ulteriore consapevolezza del mio inguaribile boomerismo. Del mio essere uomo di un altro tempo. Lo stadio, la partita di calcio, anche vissuta da tifoso, è un’esperienza coinvolgente, in un certo senso totalizzante. Ancora più ricca se interpretata con gli occhi aperti e un minimo spirito critico. Ero in compagnia di mio figlio millennial, più tifoso di me. Poco alla volta, la diversità delle sue reazioni è risaltata come un evidenziatore sul mio straniamento. Com’è noto, allo stadio non c’è solo il fatto agonistico. C’è tutto il contorno, l’arrivo all’impianto sportivo, che per me era quello di San Siro per la partita fra Milan e Lazio. Ci sono il popolo dei tifosi, i colori delle tribune, gli striscioni, i cori.

Milano non vede l’ora del superderby. Sala invece ha perso prima di giocare
Alessandro Nesta e Adriano durante l'ultimo derby di Champions ai quarti di finale il 12 aprile 2005 (Getty Images)
Inter e Milan rimettono la città sul tetto d’Europa, il sindaco però sta facendo scappare i club con i veti sul nuovo stadio.
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