A Parigi riparte l’iter per legalizzare la «dolce morte». Tra le proposte, pure quella di una mutua privata volta a sopprimere anche chi non ha prognosi infausta. Una loggia, invece, suggerisce il suicidio perfino per i minori.
Un saggio esplora il tentativo, messo in atto tra il 1926 e il 1929, di dar vita a una loggia «nazionale» e vicina al regime, pare col parere favorevole del Duce. Il compito fu affidato a Reghini, ma Evola mandò all’aria tutto.
Il presidente francese sta pensando di indire un referendum sulla «dolce morte», tema ideologico forte che riscuote consensi trasversali. L’ideale per darsi una veste «moderna» e non far parlare dei suoi flop.