borsellino

Quei giudizi di Falcone sul «grande accusatore»
Giuseppe Pignatone (Imagoeconomica)

Domanda delle cento pistole: ai vertici di alcuni dei più importanti uffici giudiziari del Paese abbiamo avuto un magistrato che, invece di perseguire i mafiosi, insabbiava le indagini che li riguardavano? Il quesito è più che legittimo, in quanto ieri mattina Giuseppe Pignatone, ex capo della Procura di Reggio Calabria e in seguito di quella di Roma, per trent’anni procuratore a Palermo e oggi presidente del tribunale del Vaticano, è stato ascoltato dai pm di Caltanissetta con l’accusa di aver occultato informazioni sui rapporti tra la mafia e il sistema degli appalti, inchiesta su cui Paolo Borsellino iniziò a lavorare nel 1992, dopo la morte di Giovanni Falcone.

Mafia e appalti, l’ex pm Natoli indagato per favoreggiamento
Gioacchino Natoli (Ansa)
La Procura di Caltanissetta riapre un dossier legato alla morte di Paolo Borsellino.
Fabio Trizzino: «Vi racconto perché solo ora si può capire la fine di Borsellino»
Nel riquadro a destra Fabio Trizzino, avvocato della famiglia Borsellino
Il legale: «Mio suocero definì “nido di vipere” la Procura di Palermo. Ma nessuno cercò lì il motivo della sua morte».
«Fermati mentre scoprivamo il sistema mafia-appalti che coinvolgeva la sinistra»
Mario Mori e Giuseppe De Donno (Ansa)
Intervista con l’ex 007 Giuseppe De Donno: «Borsellino fu ucciso per questo motivo».
Napolitano era il leader degli anti italiani
Giorgio Napolitano (Ansa)
Pochi ascolti e niente folle ai funerali. L’ex capo di Stato è stato omaggiato soltanto dalle élites (purtroppo anche ecclesiastiche) ma non dalla gente comune. Che evidentemente non ha dimenticato l’Ungheria, le bombe sulla Libia e la morte inflitta a Eluana Englaro.
Le Firme

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