Terra, territorio, tradizione e tipicità in base ai teoremi di affinità e di regionalità. Ma quel che più conta è l’armonia: perché con un grande piatto e un immenso vino si può arrivare a uno scontro frontale. Anche se certe volte la teoria degli opposti...
Con il suo viaggio nell’Italia golosa, Mario Soldati è stato l’anticipatore della narrazione gastronomica televisiva. Dall’Emilia a Napoli, dalla salama da sugo all’asprinio, passando per le mille delizie della penisola. E dall’erotismo della ciupèta ferrarese.
Mario Soldati vi ha vissuto metà della sua vita. Per lui era la Regione regina, cui ha dedicato anche un libro. Curioso dei piatti più poveri come la fainà, «che i competenti chiamano umile e forse disprezzano perché costa poco, ma è più raffinata della fonduta».
Fu il primo divulgatore (anche) di quella tradizione gastronomica che rischiava di venire travolta dai venti della modernità. Raccontò chi, con il raggiungimento del tanto agognato benessere, «si sentiva finalmente emancipato dalle fatiche della cucina».