marco pannella

«Siccome in Italia ha vinto la destra due più due ora non fa più quattro»
Giampiero Mughini (Getty Images)
Giampiero Mughini pubblica un libro sui «rompicazzi», personalità non incasellabili: «Io lo sono da una vita. Lo era Marco Pannella e lo è Giordano Bruno Guerri, ma pure Matteo Renzi. Il successo di Giorgia Meloni? Ha capovolto tutto».
Ma perché bisogna dare soldi pubblici alla radio dei Radicali?
Ansa
Contro il taglio dei contributi all'emittente di Lista Pannella si mobilitano giornalisti e intellettuali. Il servizio però non è mai stato aperto alla concorrenza. E i lavori delle Camere sono già seguiti da Rai Parlamento.
Pannella e il suo viziaccio di giocare al rialzo
ANSA

Ricattatore a fin di bene fu il radicale che voleva sempre centrare il bersaglio.Marco, che in realtà si chiamava Giacinto, si accorse presto che il vero nome non gli piaceva. Disse il piccolo al babbo: «Giacinto mi dà l'orticaria. Da ora, sono Marco». «Sì, Marco. Sono d'accordo con tutto quello che dici e fai», rispose il papà. Vista l'arrendevolezza del genitore, Pannella si convinse di essere irresistibile. L'aneddoto circolava divertito nella sua cerchia.

Un istrione molto umano che amava fingersi cattivo
Paolo Villaggio ha segnato in maniera indelebile l'immaginario collettivo italiano Il suo lato più personale, tuttavia, è restato un enigma irrisolvibile per molti colleghi
Droga, trans e nudità: per i giudici è routine
Dire a una persona che va a travestiti non è un insulto. Anzi, offendersi può essere discriminatorio. Mostrare i genitali all'Altare della patria non è vilipendio perché il Vittoriano è solo «un luogo simbolico». Il relativismo dei magistrati fa giurisprudenza.
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