Il docufilm, «Covid 19: dodici mesi di pensiero critico»

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Populismo attaccato a giorni alterni per nascondere il fallimento liberal
Giorgia Meloni (Ansa)
Per gli autonominati esegeti del dibattito politico cercare di rispondere alle istanze popolari è demagogia, pressappochismo e razzismo. Perché i poteri attualmente dominanti non hanno interesse a sanare i disagi.
  • La débâcle all’Assemblea nazionale di En marche è un avviso a chi tifa la «cosa draghiana». La gente alla fine si stanca del salvatore di turno che pretende di educarla. E alle urne sceglie chi promette di farla vivere meglio.
  • Il Parlamento sarà un Vietnam. E mentre Marine Le Pen gode, la sinistra già si frantuma.

Lo speciale contiene due articoli.

La Nupes di Mélenchon (sinistra, islamisti e wokisti) è la vera vincitrice del primo turno delle politiche francesi, appena superata dalla coalizione del presidente. Il quale dovrà negoziare con la destra moderata e soprattutto con i deputati della galassia Lgbtq+.
Niente Le Pen: i francesi sono contenti così
Emmanuel Macron (Ansa)
Confermato Emmanuel Macron al ballottaggio per la seconda volta di fila, grazie a un po’ dei voti che nel primo turno erano andati a Jean-Luc Mélenchon. Alto l’astensionismo. La candidata della destra ammette la sconfitta appena chiuse le urne. L’ambasciata Usa: «Rischio violenze».
L’islam radicale spaventa la Francia che oggi sceglie tra Macron e Le Pen
Ansa
Il tema terrorismo non è uscito nei dibattiti. Eppure sono stati sventati 50 attacchi, chiuse decine di moschee e sono 35 i giornalisti ritirati per le minacce ricevute. Il Paese è stufo: chi vince, dovrà garantire più sicurezza.
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