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Trump silura Bolton che voleva la guerra in Venezuela
Ansa

Alla fine è successo. John Bolton non è più il consigliere per la sicurezza nazionale americano. A dare l'annuncio è stato poco fa lo stesso Donald Trump su Twitter. «Ho informato John Bolton ieri sera che i suoi servigi non sono più richiesti alla Casa Bianca», ha scritto il presidente americano. «Ero in profondo disaccordo con molti dei suoi suggerimenti […] Ho quindi chiesto a John le sue dimissione che mi ha rassegnato stamane. Ringrazio molto John per il suo servizio. Nominerò un nuovo consigliere per la sicurezza nazionale la prossima settimana». Poco dopo l'annuncio, lo stesso Bolton ha dichiarato su Twitter: «Ho rassegnato le mie dimissioni ieri sera e il presidente mi ha detto 'Ne parliamo domani'».

Gli Stati Uniti non si scaldano per il rublogate
Ansa
A parte i media più liberal, negli Usa la risposta standard sul affaire Savoini è «no comment». L'amministrazione Trump resta convinta che sia un caso interno. Per Frederick Fleitz, braccio destro di John Bolton, «preoccupano più i rapporti futuri con la Cina».
Negli Usa al via le primarie invisibili. I dem si scannano in 23. Contro Trump uno solo
Ansa

Guida ai sei mesi che precedono l'anno presidenziale: i vari candidati in lizza cercano di acquisire notorietà mediatica, oltre che finanziamenti elettorali. A oggi, le maggiori incognite riguardano soprattutto il Partito democratico, che conta un numero particolarmente elevato di candidati. Resteranno agguerriti fino al dibattito televisivo previsto per il 26 giugno in Florida. L'unico a concorrere con l'attuale presidente è il libertario Bill Weld.

Elogio del nazionalista Bolton spedito a Mosca
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Il consigliere Usa la prossima settimana sarà in Russia per organizzare il vertice estivo tra Donald Trump e Vladimir Putin. Bollato come falco e neoconservatore, l'ex ambasciatore è l'uomo in grado di sintetizzare le varie anime di un'amministrazione determinata, dopo gli anni di Barack Obama, a far tornare il Paese protagonista nel mondo. E il primo obiettivo è il reset con il Cremlino.

Trump congela gli asset del «dittatore» Maduro
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Gli Usa puntano il dito contro il leader chavista. Le elezioni? «Una sceneggiata». Caracas è sempre più isolata a livello internazionale, così Washington tenta il colpo di grazia e impone nuove sanzioni che impediscono ai cittadini a stelle e strisce di acquistare debito venezuelano.

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