Lo scrittore Ferdinando Camon, che ha frequentato a lungo Parigi: «Vengono per mangiare ma non sanno fare niente. E quando visitano i Paesi d’origine, accrescono l’avversione verso di noi».
Il regista e scrittore: «Per la sinistra la parola patria era una parolaccia: l’orgoglio di pronunciarla è un segno della sua sconfitta. Con il mio festival valorizzo chi non si accoda al mainstream come Giancarlo Giannini».
Nanterre, gli scontri dopo la morte di Nahel (Ansa)
Da noi le anime belle come Andrea Riccardi insistono: «Serve immigrazione per contrastare la denatalità». Intanto però il ministro magrebino si fa sentire Oltralpe: «Garantite la sicurezza dei cittadini che avete accolto». L’integrazione è una favoletta.
Parla il pensatore israeliano: «Fondando una società unicamente su idee liberali arriva la deriva woke. Sostituzione etnica? Una nazione può adottare chi è diverso, ma solo se costui si sforza per integrarsi».
Siamo il Paese europeo col più alto tasso di abbandono scolastico tra gli studenti di origine straniera: uno su tre si ferma alla licenza media. Una situazione che il Covid ha ulteriormente peggiorato.
La preside di un istituto veneto: «Qui pochi italiani, le bambine partono per sposarsi».
Il consigliere di Novellara, il Comune del caso Saman: «Pure lei aveva chiesto aiuto, invano».
Spinti dagli estremisti, molti rinunciano
alle lezioni e si formano nelle moschee. Spesso per combattere
all’estero. Souad Sbai: «Vengono separati dalla società fin da piccoli,
abbiamo l’Afghanistan in casa».