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La riforma del fisco arriva al giro di boa
Maurizio Leo e Giancarlo Giorgetti, viceministro e ministro dell'Economia e delle Finanze (Ansa)

L’attuazione della riforma fiscale è a metà strada. Ecco tutti i decreti approvati fin qui in via definitiva dal governo, compreso quello deliberato oggi dal cdm sul riordino del sistema nazionale della riscossione, pensato per velocizzare l’invio delle cartelle esattoriali, ridurre i debiti all’interno del magazzino fiscale e concedere più tempo per pagare i debiti se ci si trova in una situazione di difficoltà economica momentanea.

Un piano di mega dismissioni statali per ridurre il debito e rilanciare il Pil
Giancarlo Giorgetti (Ansa
Le proiezioni di Stratematica dimostrano che l’alienazione di 250 miliardi di euro tra partecipazioni, concessioni e immobili aumenterebbe l’appeal per gli investimenti esteri e riaccenderebbe l’economia.
  • Sì ai decreti fiscali con le nuove aliquote: gli scaglioni diventano tre, Irpef giù per 25 milioni di persone. Vantaggi per chi guadagna da 15.000 a 28.000 euro. No tax area fino a 8.500 euro. Ma saltano molte detrazioni. Rafforzati i diritti del contribuente nei confronti delle Entrate.
  • Fi strappa sanatoria e aiuti ai meno abbienti sul 110%:Giancarlo Giorgetti concede un’agevolazione al 70% per chi continua i lavori nel 2024, che sale al 110% per le fasce meno abbienti. Sanatoria per chi non riesce a completare le opere entro quest’anno. Le misure confluiranno in un provvedimento ad hoc. Esultano gli azzurri.

Lo speciale contiene due articoli.

«Avevo avvertito l’Ue: “Il Mes non passerà”»
Giancarlo Giorgetti (Imasgoeconomica)
Il ministro Giancarlo Giorgetti ricorda all’opposizione che sul tema spettava al «Parlamento sovrano» esprimersi: «E io avevo anticipato in sede europea che la maggioranza era contraria». Poi attacca ancora il Superbonus: «È stata un’allucinazione, il debito si paga».
Riforma del Patto di stabilità, trattativa nella notte. Parigi cerca una mediazione
Giancarlo Giorgetti (Ansa)
I leader Ue mostrano ottimismo, ma Giancarlo Giorgetti non scioglie la riserva. L’Ecofin di oggi può essere decisivo. Slitta il bilancio tedesco: verso l’esercizio provvisorio.
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