enogastronomia

L’anarcogastronomo ribattezzato Sua Nasità
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Libertario idealista del bien vivre e del bere meglio, Gino Veronelli aveva un approccio multisensoriale a quello che poteva raccontare un vino. E si rammaricava che il suo orecchio non avesse la stessa sensibilità del naso. Coltivava anche la passione dei calligrammi.
L’Ue impone bottiglie scadenti ai vini di pregio
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Se passa l’obbligo al riuso degli imballaggi saranno vietati i vetri spessi. A discapito dei nostri migliori rossi.
Veronelli, iniziatore della telecucina italiana
Luigi Veronelli (Getty Images)
Fu negli anni Settanta con il popolarissimo «A tavola alle 7», a fianco dell’attrice «cuoca» Ave Ninchi, che avvenne la definitiva consacrazione del giornalista nel pantheon degli esperti di enogastronomia. Sempre puntando a qualità del prodotto e al contesto.
Veronelli, l’uomo che «camminava la terra»
Luigi Veronelli (Ansa)
Sostenitore del «mangiarbere» nazionale, a partire dagli anni Sessanta è stato il testimone della nascente cultura gastronomica ed enologica. Giornalista ed editore, supportò «l’arte del gusto». La sua vera missione: far conoscere l’Italia rurale e contadina.
Le poche accortezze necessarie perché il corpo si gusti le feste
(IStock)
  • Secondo alcune stime col pranzo del 25 dicembre si consumano tra le 2.000 e le 5.000 calorie, ma l’impatto con il banchetto si può gestire evitando i bis, facendo una passeggiata e non dormendo il pomeriggio.
  • Il giornalista Paolo Massobrio: «Abolirei il menu all’italiana con la sequenza delle portate per sposare una pietanza calda trionfale».

Lo speciale contiene due articoli.

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