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Il «regalo» finale del pontefice è un conclave che rischia il pantano
Cardinali (Ansa)
I porporati sono stati presi dalle «periferie», sconosciuti gli uni agli altri, proprio per dividere l’assemblea. O si chiude in 24 ore un accordo di massima, o l’elezione si complicherà. Nel collegio serpeggia il malcontento.
Donald Trump vara la commissione per la tutela della libertà religiosa, nominando tra i membri l’arcivescovo Timothy Dolan, oppositore del patto con Pechino. Gli amici del Dragone sono divisi: cala la fiducia in Pietro Parolin, Xi Jinping punta su Luis Antonio Tagle.
Conclave: filocinesi alle corde. Il patto con Pechino non ha aiutato i fedeli
Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin (Ansa)
In Cappella Sistina giocheranno un ruolo i risultati discutibili dell’intesa con Xi. Parolin e il filippino Tagle sono «avvertiti».
Ci sono porporati che, per carisma o esperienza, sono in grado (più di altri) di orientare pacchetti di voti. Tra i conservatori spicca Sarah, tra i progressisti Maradiaga. Sempre attivi i «nostri» Ruini e Bagnasco.
La strategia dei tradizionalisti, minoranza in conclave, è di convincere i cardinali che occorre un pontefice in grado di rimettere ordine là dove Francesco ha portato confusione: benedizioni gay, ruolo di laici e donne, liturgia. E spuntano già nomi «ecumenici».
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