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Agenzia dei beni confiscati alle mafie, amministratori ancora senza compenso
ANsa

Nonostante i cambiamenti ai vertici degli ultimi mesi i problemi restano ancora irrisolti. E sul caso di Cristiana Rossi ora un giudice sconfessa l’Ispettorato del Lavoro di Caserta: «Nessuna responsabilità all’amministrazione giudiziaria».

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Il Tar boccia i compensi dell'agenzia dei beni sequestrati
Bruno Corda (Ansa)

Una recente sentenza del tribunale amministrativo ha dichiarato illegittima una decisione dell'Agenzia Nazionale per i Beni Sequestrati e Confiscati alle Mafie (Anbsc) adottata sotto la gestione del prefetto Bruno Corda che imponeva un tetto ai compensi dei coadiutori e dei rappresentanti legali delle aziende sequestrate.

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Le sfide del nuovo direttore dell'agenzia dei beni confiscati alle mafie
Maria Rosaria Laganà

Da i primi di settembre si è insediato il prefetto Maria Rosaria Laganà che ha preso il posto di Bruno Corda. Dalla ricerca di nuovo personale qualificato fino ai mancati compensi per i coadiutori passando per le ultime inchieste: sono tanti i nodi da sciogliere.

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Lo scandalo dei beni confiscati I ministri ora dovranno spiegare
Bruno Corda (Ansa)
Presentata un’interrogazione parlamentare dopo le rivelazioni della «Verità».
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Il Fisco tartassa i gestori dei beni confiscati
(Ansa)
L’Agenzia delle entrate chiede agli amministratori giudiziari a cui sono affidate le attività e gli immobili sottratti alla mafia di pagare le imposte come se fossero loro proprietà. Devono anticipare il denaro, che lo Stato rimborserà con molto ritardo.
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