Le immense distese di alberi, innaffiati dall’acqua, ricordano i grattacieli di Hong Kong o la Los Angeles di «Blade Runner». Due mondi estremi e opposti che hanno ispirato le poesie di Pang e Stainley Merwin.
Nella letteratura contemporanea si moltiplicano i poemi dedicati al tema del selvatico. Spesso è una posa intellettualistica. Il ticinese Alberto Nessi, però, ci mostra un rapporto più semplice e autentico con le piante.
Alberi, piante e prati oggi sono inflazionati: ci si ambientano romanzi e se ne fa addirittura occasione di guadagno. Ma se iniziamo a vagare nel verde privi di meta ritroveremo i nostri pensieri di ragazzi.
La scrittrice Raffaella Romagnolo: «Guardo il bosco dietro casa, che si spoglia d’inverno e gloriosamente riparte a ogni primavera, e imparo a vivere. Scrivo storie ambientate nel passato, però parto sempre da un’urgenza del presente».
La creativa si racconta: «Ho deciso di raffigurare gli alberi monumentali d’Italia dopo gli spaventosi incendi in Siberia e Amazzonia. L’arte contemporanea è troppo lontana dall’uomo comune, non parla la sua lingua».